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Venezia74: il meglio e il peggio di questa Mostra del Cinema

La 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si è conclusa laureando il regista messicano Guillermo del Toro con il Leone d’Oro per il suo splendido The Shape of Water, a sugellare un’edizione per molti versi irripetibile. Da anni non si assisteva a un cartellone così ricco e interessante, con tutto il meglio che la prossima stagione cinematografica avrà da offrire. Con grande soddisfazione e un senso di pienezza che stenterà a ripetersi, congediamo Venezia 74 con una goliardica carrellata del meglio e del peggio che abbiamo visto e vissuto in questi dieci frenetici giorni di cinema.

Venezia74 – Concorso: “La forma dell’acqua – The Shape of Water”, un film di Guillermo del Toro, la recensione

La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water, Usa, 2017) di Guillermo del Toro con Sally Hawkins, Richard Jenkins, Octavia Spencer, Michael Shannon, Doug Jones, Michael Stuhlbarg, Lauren Lee Smith

Sceneggiatura di Guillermo del Toro, Vanessa Taylor

Fantasy, 2h 03′, 20th Century Fox, in uscita il 14 febbraio 2018

Voto: 8½ su 10

Il nostro grande Francesco Rosi diceva che l’unico antidoto al cinismo è la speranza; per il regista messicano Guillermo del Toro, invece, la sola via possibile è quella della fiaba, un tipo di racconto nato per sconfiggere le avversità, proprio quando la speranza sembrava ormai perduta. La forma dell’acqua, l’ultimo film dell’autore di Hellboy, nasce da questa filosofia e celebra, sulle ali di un romanticismo tanto sfacciato quanto trascinante, l’amore come forza “più gentile e potente dell’universo”, libero e senza forma fino a quando non fluisce nel soggetto al quale è destinato, al pari dell’acqua. Fa piacere, quindi, constatare il cuore di panna di del Toro, reduce dal parziale fallimento dell’horror gotico Crimson Peak e ora curiosamente a suo agio nei luoghi di una struggente fiaba sentimentale dove, riecheggiando al Mostro della laguna nera di Jack Arnold, a trionfare è soprattutto un’orgogliosa diversità.

“Godzilla”, grande ritorno del mostro ecologico diretto da Edwards

Godzilla (id, Usa, 2014) di Gareth Edwards, con Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen, Ken Watanabe, Sally Hawkins, Bryan Cranston, Juliette Binoche, CJ Adams, David Strathairn, Al Sapienza, Victor Rasuk, Carson Bolde

Sceneggiatura di Max Borenstein

Fantasy, 2h, Warner Bros. International Italy, in uscita il 15 maggio 2014

Voto: 7 su 10

Nel 1954 il regista Ishiro Honda si rese responsabile della creazione di uno dei più importanti mostri cinematografici di sempre. Il film era Godzilla, fantasia post-atomica su un lucertolone preistorico che metteva a ferro e fuoco la città. Il successo è straordinario, seguiranno decine di pellicole. Per arrivare, oggi, alla ventinovesima. Reboot, remake o sequel che dir si voglia, il nuovo film diretto dalla rivelazione di Monsters Gareth Edwards capita ad hoc nel sessantesimo anniversario del re dei mostri fanta-ecologici, può vantare un budget astronomico (160 milioni di dollari, a fronte dell’opera di esordio che costò meno di un decimo), un cast altisonante e le musiche del veterano Alexandre Desplat.

“Blue Jasmine”, Cate/Blanche per Allen: un po’ troppo “Tram”!

Blue Jasmine (Id, Usa, 2013) di Woody Allen, con Cate Blanchett, Alec Baldwin, Sally Hawkins, Peter Sarsgaard, Bobby Cannavale, Louis C.K., Andrew Dice Clay, Michael Stuhlbarg, Tammy Blanchard

Sceneggiatura di Woody Allen

Drammatico, 1h 30′, Warner Bros. Pictures Italia, in uscita il 5 dicembre 2013

Voto: 6½ su 10

Che strano effetto fa trovarsi di fronte a un dichiarato e volontario “omaggio” a uno dei classici per eccellenza, sia teatrale che cinematografico, ovvero “Un tram che si chiama desiderio” di Tennessee Williams. Woody Allen lo prende a modello e, in una operazione paragonabile a quella di “West side story” per “Romeo e Giulietta”, crea un suo film, Blue Jasmine, attualizzando il conflitto Blanche/Stella, che acquista vita autonoma in nuovi sviluppi drammaturgici, conservandone però l’arco di trasformazione dei personaggi e loro psicologie.