DIVORCE
(id, Usa, 2016/19)
Una serie tv di Sharon Horgan con Sarah Jessica Parker, Thomas Haden Church, Talia Balsam, Tracy Letts, Molly Shannon
Regia di Jesse Peretz, Adam Bernstein, Jamie Babbit, Beth McCarthy-Miller, Ben Taylor
Commedia/drammatico, 3 stagioni, HBO Entertainment
Voto: 7 su 10
“Ci siamo allontanati”. Succede a una coppia di Hastings, contea di New York, in Divorce: lui imprenditore edile, lei aspirante gallerista, genitori di due figli adolescenti. Succedeva anche a Sarah Jessica Parker e a HBO, il network che, nel 1998, fece dell’attrice americana un’icona glamour-pocket con la serie cult Sex and the city, terminata nel 2004 dopo sei stagioni e proseguita indegnamente con due film per il grande schermo. Da allora per lei ci sono stati solo film a dir poco scadenti (fa eccezione unicamente la vivace family reunion La neve nel cuore), una delusione che l’avrà probabilmente portata a rivalutare lo spessore delle nuove proposte televisive. L’occasione per ritrovare la rete che la consacrò è stato questo dramedy in tre stagioni – l’ultima attualmente in onda negli Stati Uniti e ancora inedita in Italia – nata dalla penna della showrunner britannica Sharon Horgan, in cui la Parker abbandona tacchi alti e lustrini per calarsi nei panni ben più dimessi di una donna non più giovane in cerca di autoaffermazione.
La serie, a prima vista banale e dalle tematiche trite, riesce a raccontare con tatto e una felice dose di causticità, le fasi – prima, durante e dopo – che sottendono a un divorzio. Il matrimonio tra Frances (Parker) e Robert (l’ottimo Thomas Haden Church) è ormai arrivato al capolinea, senza che un particolare evento ne abbia minato le basi; semplicemente lei è diventata insofferente al marito, alle sue quotidiane stravaganze, al suo modo di vestire, persino ai suoi grossi baffi. Una surreale serata a casa di amici sarà determinante per fare chiarezza sul loro rapporto: Frances vuole chiudere. In realtà lei ha un amante da qualche tempo, uno squallido professorino universitario che la pianta non appena intuisce le intenzioni serie della donna, e Robert lo scopre casualmente. Adesso è lui a voler divorziare…
Parte così Divorce, come uno studio sistematico delle istituzioni sociali (matrimonio, famiglia, divorzio, lavoro…), passate sotto la lente deformante di una tagliente ironia british che le svuota di ogni retorica. Tendenzialmente, non succede mai ciò che uno spettatore esperto sarebbe portato ad aspettarsi: la guerra in stile Roses, fatta di violente minacce e spettacolari colpi bassi, assume in questo caso una funzione solo ideale. Sullo sfondo resta pur sempre il dramma di un momento in cui ci si sente soli, in lotta contro chi si è amato per tanti anni, mentre in primo piano scorrono, puntata dopo puntata, le frustrazioni e le meschinità di quella che, a conti fatti, è una vera e propria sconfitta.
Sarah Jessica Parker e Thomas Haden Church hanno carisma da vendere, non fanno sconti ai loro personaggi, ma non dimenticano neppure di trattarli con umanità; affiatatissimi, non si rubano mai la scena a vicenda, sono sempre credibili nelle loro incertezze e divertenti quando perdono il controllo: impossibile non empatizzare con entrambi. Li supportano alcuni bravi caratteristi, su tutti la travolgente Molly Shannon, già memorabile Val in Will & Grace.
Divorce è un serial molto piacevole, scritto con garbo e intelligenza, costituito da episodi brevi (30 minuti ciascuno) a sostenere una narrazione che fa a meno di sterili twist e inutili digressioni; forse non sorprenderà, ma è un raro esempio di feel good televisivo dal quale è confortevole lasciarsi accompagnare.
Giuseppe D’Errico
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