Category Archives: Musica

“Ballata per uomini e bestie”, Vinicio Capossela racconta il nostro Medioevo

Ci sono viaggi che possono essere fatti senza muoversi con il corpo. Viaggi che non solo travalicano i confini ma anche i secoli, riportano a un passato troppo spesso dimenticato e ricordano quanto la storia sia ciclica. Alcune pestilenze non vengono mai del tutto sconfitte e in momenti storici più delicati riaffiorano: tali sono la violenza, l’odio, la paura. Strumenti troppo spesso usati per sottomettere le popolazioni, per arginare il pensiero, per appiattire le coscienze. E poi ci sono i poeti, intesi in senso ampio, capaci di distinguere il “Reale” dal “Vero”, riuscendo a trasformare la contemporaneità in una grande allegoria. Vinicio Capossela ha dimostrato nel corso della sua carriera di appartenere a questa categoria e l’ha fatto anche con il suo ultimo lavoro Ballata per uomini e bestie con il quale ha conquistato l’ennesima Targa Tenco come miglior lavoro dell’anno. Titolo che dà il nome anche all’ultimo tour, andato in scena al Teatro Duse di Bologna in due serate gremite di gente pronta ad ascoltare la parola e la musica di questo profeta contemporaneo, capace di rileggere il mondo e l’attuale società con gli strumenti della poesia, della filosofia e della denuncia.

Pearl Jam a Roma: il racconto del concerto da un “vedderiano” adorante

Istruzioni per l’uso: se volete una recensione seria cercate quelli bravi, questo è solo un rigurgito godereccio e riconoscente di un “vedderiano” adorante, in servizio permanente effettivo.

Il concerto si apre con una versione di Release calda, solenne, carezzevole, presa mezzo tono sotto e tirata su un po’ per volta, con circospezione. La voce di Eddie è ancora convalescente (dopo i problemi alle corde vocali, causa dell’annullamento del concerto a Londra del 19 giugno scorso) ma mantiene l’effetto gastroscopia: ti entra dentro e va ovunque tu abbia ancora un minimo di anima residua. Così, inevitabilmente, l’emozione ti pervade e realizzi che sei esattamente dove vorresti essere, qui e ora, non altrove.

John Scofield Quartet, “Country for Old Men”

JOHN SCOFIELD QUARTET
COUNTRY FOR OLD MEN

chitarra
John Scofield
pianoforte ed organo
Gerald Clayton
contrabbasso
Vicente Archer
batteria
Bill Stewart

Il concerto del quartetto di John Scofield ci ha offerto l’occasione di fare delle riflessioni sul nuovo lavoro del chitarrista americano “Country For Old Men”, in cui Scofield rielabora jazzisticamente brani attinti al repertorio country come aveva fatto molti anni prima un altro grande interprete della chitarra e cioè Bill Frisell.
Nell’album, che ha vinto due premi Grammy Awards, Scofield si avvicina alle melodie country classiche, una musica all’apparenza lontanissima dal jazz, ma che l’artista riesce ad interpretare in modo originale.

Umbria Jazz Spring, una prima edizione di valore

Si è concluso un esaltante fine settimana all’insegna del grande jazz nella bella Terni, cittadina industriale immersa nella rigogliosa natura umbra. L’occasione propizia è stata offerta dalla prima edizione di Umbria Jazz Spring, format creato da Carlo Pagnotta deus ex machina del progetto ultradecennale di Umbria Jazz. Dopo le edizioni storiche di Perugia in estate ed Orvieto per quella invernale, ora è toccato a Terni raccogliere il testimone di un appuntamento conosciuto ed apprezzato in tutta Europa.

Umbria Jazz Spring è quindi la versione primaverile del festival jazz più importante d’Italia, e si è tenuta dal 27 aprile al primo maggio. Una rassegna che è partita molto forte e ha snocciolato numeri di questo tipo: 32 eventi (gratuiti e a pagamento), 13 band coinvolte per un totale di circa 100 musicisti. Quest’anno gli organizzatori hanno fatto in modo che le date del festival coincidessero con quelle del Cantamaggio, antica manifestazione tradizionale ternana, per creare una forte sinergia con il territorio ospitante e le sue peculiarità. Altra coincidenza di date c’è stata il 30 aprile, quando si festeggia in tutto il mondo l’International Jazz Day promosso dall’UNESCO, la giornata dedicata al jazz come espressione culturale planetaria e linguaggio universale capace di fare incontrare persone diverse tra loro per storia, cultura, lingua, religione. All’interno della kermesse, abbiamo potuto assistere anche a due importanti eventi di alto valore artistico.

Lionel Loueke trio, la sapiente miscela di idee, suoni e suggestioni dall’Africa al mondo

Definito come “il virtuoso dolce” dal New York Times, Lionel Loueke è un artista e chitarrista capace di miscelare sapientemente i suoni della sua Africa con la complessità armonica del jazz, creando un sound dalle melodie fresche e trascinanti, ma anche intime e suggestive.

Lo abbiamo recentemente apprezzato a Roma con il suo trio storico composto da Massimo Biolcati al contrabbasso ed il pirotecnico batterista Ferenc Nemeth, in occasione della live session all’Auditorium PdM.

Brad Mehldau a Roma, la ricerca che parte da Bach e conduce all’improvvisazione jazz

Il pianista jazz statunitense Brad Mehldau ha suonato dal vivo in piano solo “Three pieces after Bach”, il 17 febbraio all’Auditorium PDM di Roma, una personale interpretazione del repertorio del compositore seicentesco attraverso l’occhio dell’armonia contemporanea. Un concerto complesso, non certo per tutti, e ricco di improvvisazioni originali che deviano dalla strada maestra della composizione.

Dave Douglas Quintet per “Love Jazz” all’Auditorium PdM di Roma

Negli anni, Dave Douglas si è affermato sulla scena jazz internazionale sia come leader sia come proficuo collaboratore sapendo gestire e far convivere i diversi ruoli all’interno del mondo musicale, così come il suo estro e il rigore professionale che lo completano, aderiscono alle potenzialità creative più disparate che lo vedono ispirato trombettista, compositore, insegnante, direttore artistico e produttore discografico dell’etichetta Greenleaf Music.

Baba Sissoko e Antonello Salis per “Love Jazz” all’Auditorium PdM

Per la rassegna “Love Jazz” dell’Auditorium PDM di Roma, il polistrumentista Baba Sissoko, classe 1963, africano del Mali, e il pianista e fisarmonicista Antonello Salis, classe 1950, sardo di Villamar, ci hanno regalato una grande performance. Salis suona i suoi due strumenti prediletti che contamina attraverso l’uso di mestoli, bacchette, bottiglie di plastica. Sissoko duetta con gli strumenti tradizionali n’goni e tamani e con la voce.

FLY TRIO di Mark Turner, Larry Grenadier e Jeff Ballard all’Auditorium PdM

L’Auditorium Parco della Musica di Roma ha ospitato il Fly Trio, ovvero Mark Turner ai sassofoni, Larry Grenadier al contrabbasso e Jeff Ballard alla batteria. Non è la prima volta che ascoltiamo questa ensamble e possiamo confermare quanto di buono il trio abbia costruito in questi anni di gavetta attraverso le tante collaborazioni prestigiose che le loro rispettive carriere hanno documentato.

Il 22 gennaio è stata la notte di Mark Turner, Larry Grenadier e Jeff Ballard. Questi straordinari musicisti hanno ricambiato l’entusiasmo del pubblico numeroso accorso all’Auditorium con un set di grande impatto emotivo e artistico, suonando a pieni giri e definendo ulteriormente la propria cultura musicale. Il sound del trio si rifà idealmente al piano-less di Sonny Rollins, Steve Lacy e Sam Rivers rievocando alcuni stilemi ed esplorandone di nuovi attraverso spiazzanti soluzioni musicali.

“Il pensiero positivo”, un disco di Enrico Olivanti: il pensiero possibile

Finalmente un disco da comperare, regalare e far comperare. Oggi, vi parleremo di Enrico Olivanti e del suo ultimo disco, “Il pensiero positivo”. L’album è uscito dopo una lunga gestazione ed è il secondo del giovane autore ciampinese, registrato in quintetto, dopo il lavoro di esordio “Sovrumani Silenzi” del 2010. Intanto, inizio col dirvi che la sobrietà della grafica del booklet mi ha favorevolmente colpito. Non è scarno, è essenziale in linea con la logica di una musica che non concede spazio ad ammiccamenti e scorciatoie. Il bianco campeggia l’intera prospettiva grafica che reca il titolo scritto a penna. Ho pensato ad un foglio bianco che potesse essere imbrattato man mano che il pensiero musicale avesse trovato la strada naturale per unire due punti, due visioni, due possibilità per poi proseguire all’infinito. Già, perché “il pensiero positivo” è, anche, un pensiero possibile.