Past lives (id, Usa, 2023) di Celine Song con Greta Lee, Teo Yoo, John Magaro
Sceneggiatura di Celine Song
Sentimentale, 1h 46′, Lucky Red, in uscita il 14 febbraio 2024
Voto: 7 su 10
Vite passate. Rimosse, immaginate, sognate, mai vissute. La vita è ciò che accade mentre si è intenti a fare altro, direbbe qualcuno; ma è anche scelta consapevole, che porta irrimediabilmente con sé rinunce e, forse, rimpianti. La commediografa statunitense di origine coreana Celine Song, per il suo esordio alla regia cinematografica, si affida all’autobiografismo per indagare le imperturbabili vie dell’esistenza umana, attraverso una delicata parabola sentimentale che, nel corso di 24 anni, riflette insieme ai protagonisti sulle molteplici pieghe che la vita assume a seconda di possibilità e decisioni dettate dalla volontà o, semplicemente, dal destino.
In-yeon, che in coreano rappresenta il concetto di connessione secondo cui tutto nella realtà è collegato e ogni nostro incontro, anche il più piccolo sfiorarsi nella folla tra estranei, trova origine e predestinazione nelle nostre vite passate (past lives), è anche alla base dell’amore peregrino, tenero e sfuggente, tra Nora (Lee) e Hae Sung (Yoo): avevano solo 12 anni quando lui la consolava dalle crisi di pianto per non essere la migliore a scuola e lei lo trovava virile, poi le loro strade si sono divise, anche geograficamente. Passano altri 12 anni, si ritrovano grazie all’entusiasmo da social network, senza però mai incontrarsi, lei a New York a studiare i grandi del teatro (sulla scrivania, tra una chiamata skype e l’altra, ci sono Shakespeare e Arthur Miller) e lui a Seoul a barcamenarsi con un’università forse deludente. Nuova frattura, i percorsi prendono nuovamente direzioni diverse, passano altri anni ancora, Nora si sposa con un drammaturgo americano (Mangaro), Hae Sung pone fine a una relazione stagnante e vola nella Grande Mela…
I protagonisti di Celine Song si muovono sulle assi del tempo come gli Harry e Sally di Nora Ephron, anche se l’ispirazione più evidente – e dichiarata – è nella fuga dai ricordi e dai compromessi che animava la presa di coscienza radicale di Joel e Clementine nello struggente Se mi lasci ti cancello, il vero cult romantico dell’epoca contemporanea di Michel Gondry. In Past lives non c’è la genialità di scrittura di Kaufman, ma resiste una delicatezza di tocco e una profondità di sguardo rari da trovare nel racconto dei sentimenti dei giorni nostri. Fortunatamente, la Song evita le secche di una scrittura sulla seconda possibilità e non mostra quello che sarebbe potuto succedere se; al contrario, tuffa la sua vicenda in un reale fatto di scelte, di distanze e di vicinanze, avvolge il tutto nello spleen malinconico e levigato dell’attesa e chiude la storia in un abbraccio che ha il sapore della consapevolezza. Un film intimo.
Giuseppe D’Errico
😍