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RomaFF13 – Selezione Ufficiale: “Halloween”, un film di David Gordon Green, la recensione

Halloween (id, Usa, 2018) di David Gordon Green con Jamie Lee Curtis, Nick Castle, Judy Greer, Will Patton, Virginia Gardner, Toby Huss, Miles Robbins

Sceneggiatura di David Gordon Green, Danny McBride

Horror, 1h 49′, Universal Pictures International Italy, in uscita il 25 ottobre 2018

Voto: 5 su 10

Se un film ha la pretesa di porsi come sequel ufficiale di un classico, in questo caso il cult horror di John Carpenter Halloween – La notte delle streghe, ignorando di fatto tutti gli eventi narrativi creati per i numerosi seguiti e reboot successivi al film originale, allora ci si aspetta dal nuovo film qualcosa in più, qualcosa di meglio. Non dovrebbe essere un’aspettativa illegittima, soprattutto se parliamo di uno dei massimi franchise del cinema horror di sempre. Sotto l’egida produttiva dello stesso Carpenter, che ha favorevolmente avallato l’operazione tanto da risultare anche come consulente alla sceneggiatura, un regista assolutamente mediocre e sopravvalutato come David Gordon Green ha diretto il rinato Halloween in una forma talmente anodina e banale da chiedersi se, in fondo, non era meglio continuare a credere che Laurie Strode e Michael Myers fossero fratello e sorella.

#arenaestiva: “Ant-Man and the Wasp”, un film di Peyton Reed, la recensione

Ant-Man and the Wasp (id, Usa, 2018) di Peyton Reed con Paul Rudd, Evangeline Lilly, Michael Douglas, Michelle Pfeiffer, Laurence Fishburne, Michael Peña, Judy Greer, Bobby Cannavale, Hannah John-Kamen, Walton Goggins

Sceneggiatura di Chris McKenna, Erik Sommers, Andrew Barrer, Gabriel Ferrari, Paul Rudd, dal personaggio dei fumetti di Jack Kirby, Stan Lee, Larry Lieber

Fantasy, 2h 05′, The Walt Disney Company Italia, in uscita il 14 agosto 2018

Voto: 6½ su 10

Chi non ama i film sui supereroi dell’universo Marvel, sempre più numerosi e sempre più fagocitanti l’industria cinematografica, gradirà questo simpatico Ant-Man and the Wasp, proprio perchè il personaggio di Scott Lang, interpretato dal sempre adorabile Paul Rudd, non ha alcunché di super. Così come nell’altrettanto notevole primo capitolo, anche per questo secondo episodio, sempre sotto la direzione di Peyton Reed, l’ex ladro, ora agli arresti domiciliari, si ritroverà a indossare la famigerata tuta in grado di rimpicciolire la materia umana e, al contempo, accrescere la propria forza, ovviamente per una nobile causa: aiutare Hope van Dyne (Evangeline Lilly) e suo padre, l’inventore Hank Pym (Michael Douglas) a riportare sulla terra la dottoressa Janet van Dyne (Michelle Pfeiffer), dispersa da decenni in un universo parallelo, dopo uno scontro finito male. Ovviamente saranno molti gli elementi di disturbo alla missione.

Venezia74 – Fuori Concorso: “Our Souls at Night”, un film di Ritesh Batra, la recensione

Our Souls at Night (id, Usa, 2017) di Ritesh Batra con Jane Fonda, Robert Redford, Bruce Dern, Judy Greer, Matthias Schoenaerts, Iain Armitage

Sceneggiatura di Michael H. Weber, Scott Neustadter, Kent Haruf dal romanzo omonimo di Kent Haruf (NN Editore)

Commedia, 1h 41′, Netflix

Voto: 8 su 10

Non importa ciò che si dirà di Our Souls at Night (Le nostre anime di notte), il film prodotto da Netflix (disponibile sulla piattaforma streaming dal 29 settembre) e tratto dal best seller omonimo di Kent Haruf: che è la solita commedia senile sul “non è mai troppo tardi”, che è programmatico, convenzionale, ruffiano. Per questa volta, è doveroso non concentrarsi sulle pecche per mettere in evidenza tutta la capacità comunicativa, i sottotesti, i gesti, la classe immensa e l’affiatamento unico che c’è nella recitazione di due mostri sacri del cinema statunitense, Jane Fonda e Robert Redford, per la quarta volta insieme a più di cinquant’anni da La caccia (1966) di Arthur Penn.

“Ant-man”: una sorpresa piacevole, un blockbuster finalmente gradevole

Ant-Man (Usa,2015) di Peyton Reed, con Paul Rudd, Michael Douglas, Evangeline Lilly,Corey Stoll, Bobby Cannavale, Michael Peña, Judy Greer, David Dastmalchian

Sceneggiatura: Edgar Wright, Joe Cornish, Adam McKay, Paul Rudd

Blockbuster, 1h 57’, Distribuzione Walt Disney Pictures, in uscita il 12 agosto 2015

Voto: 8 su 10

Gli americani sono straordinari: sanno osare, sanno divertirsi e sanno, quasi sempre, divertire. Ce lo conferma la nuova mega-produzione targata Marvel e distribuita da Disney, Ant-Man, sugli schermi dal 12 agosto. Un high concept che si pregia di una sceneggiatura non banale (pur assecondando un prototipo) e di dialoghi frizzanti, capaci di intrattenere con intelligenza il vasto pubblico a cui è destinato il prodotto.

“Jurassic World”, tanto spettacolo in una fotocopia senza idee

Jurassic World (id, Usa, 2015) di Colin Trevorrow con Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Vincent D’Onofrio, Nick Robinson, Ty Simpkins, Judy Greer, Omar Sy, BD Wong, Irrfan Khan, Jake Johnson

Sceneggiatura di Rick Jaffa, Amanda Silver, Derek Connolly, Colin Trevorrow

Fantasy, 2h 04′, Universal Pictures International Italy, in uscita l’11 giugno 2015

Voto: 5 su 10

Davvero nulla di nuovo in questo quarto episodio della saga “jurassica” inaugurata dal genio di Steven Spielberg con l’indimenticabile Jurassic Park nel 1993. Oltre ventanni e due trascurabili seguiti dopo, il regista de Lo squalo si limita a fare il produttore esecutivo, lasciando la regia a un giovane di belle speranze, tale Colin Trevorrow (al suo attivo solo un lungometraggio, Safety Not Guaranteed, mai arrivato in Italia) che, da buon allievo, ha imparato la lezione del suo mentore senza riuscirne a replicarne lo spirito fantastico.

“Lo sguardo di Satana – Carrie”, remake edulcorato ma lo spettacolo c’è

Lo sguardo di Satana – Carrie (Carrie, Usa, 2013) di Kimberly Peirce, con Chloë Grace Moretz, Julianne Moore, Judy Greer, Portia Doubleday, Alex Russell, Gabriella Wilde, Ansel Elgort, Hart Bochner

Sceneggiatura di Roberto Aguirre-Sacasa, dal romanzo “Carrie” di Stephen King (ed. Bompiani)

Horror, 1h 41′, Warner Bros. Pictures Italia, in uscita il 16 gennaio 2014

Voto: 6½ su 10

I remake sono sempre rischiosi, e l’impresa appare particolarmente disperata quando ci si ritrova a doversi misurare con film che hanno fatto la storia e segnato un’epoca, come è il caso di Carrie, diretto da Brian De Palma nel 1976 e ispirato all’omonimo romanzo di Stephen King, che faticò ad apprezzare una riduzione così cinica e gustosamente pop. Si prende l’onere del confronto la regista Kimberly Peirce, avvezza ai disagi giovanili dai tempi del suo esordio con Boy’s Don’t Cry, per il quale una straordinaria Hilary Swank androgina vinse il suo primo Oscar.