“Spy”, straripante Melissa McCarthy in un action comedy che diverte

Spy (id, Usa, 2015) di Paul Feig con Melissa McCarthy, Jude Law, Jason Statham, Rose Byrne, Bobby Cannavale, Allison Janney, Miranda Hart, Morena Baccarin, Peter Serafinowicz

Sceneggiatura di Paul Feig

Commedia, 2h, 20th Century Fox Italy, in uscita il 15 luglio 2015

Voto: 6½ su 10

Melissa McCarthy è una delle più simpatiche, irriverenti e talentuose attrici brillanti del nuovo panorama comico americano. In molti la ricorderanno nei panni dell’adorabile Sookie St. James nell’indimenticata serie Gilmore Girls, ma McCarthy ha avuto i suoi migliori banchi di prova cinematografici soprattutto grazie a Paul Feig che, con il ruolo di una damigella di nozze extralarge con manie spionistiche e incontinenza incontrollabile nel film Le amiche della sposa, la portò ad essere candidata all’Oscar. Era il 2011. Poi vennero la commedia Identity Thief (in Italia Io sono tu) al fianco di Jason Bateman, Corpi da reato in cui, ancora diretta da Feig, fa coppia con Sandra Bullock, e il dramedy indipendente St. Vincent con Bill Murray, in cui rivela inedite sfumature intimiste. 

spy_posterLa commedia senza limiti, però, è il suo campo di battaglia prediletto e Spy lo conferma. Per la terza volta diretta dal suo mentore, McCarthy interpreta Susan Cooper, una dimessa analista della CIA, platonicamente innamorata di una super spia (Law) che segue via radio in ogni missione; quando questi viene ucciso dalla spietata Rayna Boyanov (Byrne, doppiata con discutibile accento sardo-bulgaro), una trafficante d’armi internazionale, la nostra eroina si offre volontaria per una spedizione sotto copertura. Da Parigi a Roma fino a Budapest, Susan sventerà ogni complotto non senza qualche disastro…

Come farsa sugli agenti segreti, il film di Feig non si segnala per nessuna particolare originalità, la confezione è dignitosa e in linea coi tempi dell’action, mentre il versante umoristico può contare su svariati momenti di autentico divertimento. C’è la tendenza grave a tirare tutto per le lunghe, con la sceneggiatura che fatica a dare omogeneità a una storia fatta di continui salti geografici, ma c’è anche un bello smacco al machismo proverbiale degli spy movie: qui, gli agenti infallibili fanno la figura dei fessi e la lady di stazza salva il mondo. Non male, specie se gli attori maschi si prendono in giro con grande autoironia (soprattutto Statham, agente in rotta col sistema, stupido e megalomane, si fa apprezzare particolarmente) e se la protagonista femminile, con tutte le sue buffissime coperture (dalla vecchia alla gattara alla nerd), riesce a farsi amare in tutta la sua straripante personalità dal primo all’ultimo minuto. Grazie Melissa!

Giuseppe D’Errico

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.