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Venezia75 – Concorso: “Vox Lux”, un film di Brady Corbet, la recensione

Vox Lux (id, Usa, 2018) di Brady Corbet con Natalie Portman, Jude Law, Raffey Cassidy, Stacy Martin, Jennifer Ehle, Willem Dafoe

Sceneggiatura di Brady Corbet

Drammatico, 1h 50′

Voto: 8 su 10

Atmosfere plumbee e sguardo caustico sulla civiltà del nuovo millennio: è Vox Lux, opera seconda dell’enfant prodige statunitense Brady Corbet, classe 1988, ex attore per Araki, Haneke e Von Trier e già laureato a Venezia73 dove, con il suo esordio The Childhood of a leader, si aggiudicò il Leone del futuro e il premio come miglior film nella sezione Orizzonti. Torna ora, nel concorso ufficiale, con la naturale prosecuzione di un percorso artistico spiccatamente autoriale, che elabora personaggi di fantasia nei panni di testimoni oculari di svolte storiche cruciali: se prima era un bambino dal germe dittatoriale insopprimibile sullo sfondo della Grande Guerra, ora è una popstar internazionale che attraversa gli orrori sociali degli ultimi vent’anni, entrando a farne parte.

“King Arthur – Il potere della spada”, un film di Guy Ritchie, la recensione

King Arthur – Il potere della spada (King Arthur: legend of the sword, USA, 2017) di Guy Ritchie con Charlie Hunnam, Astrid Bergés-Frisbey, Djimon Hounsou, Aidan Gillen, Jude Law, Eric Bana

Sceneggiatura di Joby Harold, Guy Ritchie, Lionel Wigram

Fantasy, 2h 6’, Warner Bros Pictures, in uscita il 10 maggio 2017

Voto: 3 su 10

Elefanti giganti, mostri marini, magia nera, eroi ribelli: direttamente da Hollywood l’ultima giostra per il divertimento di grandi e piccini, in mirabolante 3D, per narrare le gesta di “un re venuto dal nulla” come locandina recita, per un film che di riuscito ha – anch’esso – praticamente nulla.

Il pretesto narrativo è una rilettura del mito di Excalibur, nel quale l’eroico Artù non è uno scudiero ma un giovane di strada che ha accumulato una piccola fortuna come tuttofare in un bordello della città di Londinium; costretto alla fuga dagli uomini del re usurpatore, diventerà leader recalcitrante di un manipolo di ribelli per spodestare dal trono il malvagio Vortigen.

RomaFF11 – Selezione Ufficiale: “Genius”, un film di Michael Grandage

Genius (id, Usa, 2016) di Michael Grandage con Jude Law, Colin Firth, Nicole Kidman, Laura Linney, Guy Pearce, Dominic West, Vanessa Kirby

Sceneggiatura di John Logan

Biografico, 1h 44’, Eagle Pictures, in uscita il 10 novembre 2016

Voto: 7 su 10

Cosa porta uno dei più stimati registi teatrali inglesi a dirigere la sua prima opera per il cinema? Nel caso di Michael Grandage è stata la storia di Thomas Wolfe, autore cult della letteratura americana di metà anni Venti e anticipatore della Beat Generation, e dell’amicizia profondissima che lo ha legato al suo editore Max Perkins, della casa editrice Scribner’s Sons. È Genius, un biopic fortunatamente non agiografico e dall’imperdibile atmosfera d’epoca, che lo sceneggiatore John Logan (Il gladiatore, The Aviator) ha liberamente tratto dalla biografia Max Perkins: Editor of a Genius di Andrew Scott Berg.

“Spy”, straripante Melissa McCarthy in un action comedy che diverte

Spy (id, Usa, 2015) di Paul Feig con Melissa McCarthy, Jude Law, Jason Statham, Rose Byrne, Bobby Cannavale, Allison Janney, Miranda Hart, Morena Baccarin, Peter Serafinowicz

Sceneggiatura di Paul Feig

Commedia, 2h, 20th Century Fox Italy, in uscita il 15 luglio 2015

Voto: 6½ su 10

Melissa McCarthy è una delle più simpatiche, irriverenti e talentuose attrici brillanti del nuovo panorama comico americano. In molti la ricorderanno nei panni dell’adorabile Sookie St. James nell’indimenticata serie Gilmore Girls, ma McCarthy ha avuto i suoi migliori banchi di prova cinematografici soprattutto grazie a Paul Feig che, con il ruolo di una damigella di nozze extralarge con manie spionistiche e incontinenza incontrollabile nel film Le amiche della sposa, la portò ad essere candidata all’Oscar. Era il 2011. Poi vennero la commedia Identity Thief (in Italia Io sono tu) al fianco di Jason Bateman, Corpi da reato in cui, ancora diretta da Feig, fa coppia con Sandra Bullock, e il dramedy indipendente St. Vincent con Bill Murray, in cui rivela inedite sfumature intimiste. 

“Dom Hemingway”, hey Jude! Dall’Inghilterra con furore e tante risate

Dom Hemingway (id, GB, 2013) di Richard Shepard con Jude Law, Richard E. Grant, Demian Bichir, Madalina Ghenea, Emilia Clarke, Kerry Condon, Jumayn Hunter

Sceneggiatura di Richard Shepard

Commedia, 1h 34′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 29 maggio 2014

Voto: 7 su 10

Quant’è bravo Jude Law! Spesso agli attori bellocci vengono perdonate molte evidenti carenze interpretative, ma non è il caso dell’attore londinese, che già aveva dimostrato tutto il suo talento sin dagli esordi, per poi confermarlo in film come Il talento di Mr. Ripley, A.I. – Intelligenza Artificiale e Closer. Poi, qualche operazione commerciale di troppo e un paio di progetti sfortunati, fino alla saga di Sherlock Holmes e al recente Anna Karenina di Joe Wright. Adesso Jude è Dom Hemingway, nel film omonimo scritto e diretto da Richard Shepard, che già ebbe a dire qualcosa sul mondo dei criminali sull’orlo dell’esaurimento nervoso col sottovalutato The Matador.

“Grand Budapest Hotel”, una giostra di stile che rasenta l’esercizio

Grand Budapest Hotel (id, Usa, 2013) di Wes Anderson con Ralph Fiennes, Tony Revolori, Saoirse Ronan, Adrien Brody, Tilda Swinton, Harvey Keitel, Owen Wilson, Willem Defoe, Jason Schwartzman, Edward Norton, Mathieu Amalric, Lèa Seydoux, Jude Law, Bill Murray, F. Murray Abraham, Jeff Goldblum, Tom Wilkinson, Giselda Volodi, Bob Balaban

Sceneggiatura di Wes Anderson e Hugo Guinness, dai racconti di Stefan Zweig

Commedia, 1h 40′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 10 aprile 2014

Voto: 6 su 10

Sette anni fa, per caso, il regista statunitense Wes Anderson, pupillo della giovane critica cinematografica e candide del mezzo in senso elegantemente infantile, venne a conoscenza della narrativa di Stefan Zweig, lo scrittore austriaco più umanista, limpido e pacifista delle prime decadi del Novecento. Due universi affini che convergeranno naturalmente in Grand Budapest Hotel, sorta di intrigo internazionale ispirato da L’impazienza del cuore e Estasi di libertà, oltre che al grande cinema europeo dei maestri come Lubitsch, Ophuls e Wilder (ma l’elenco potrebbe essere ancora più lungo).

“Passioni e desideri”, girotondo di vite con dramma per Fernando Meirelles

Passioni e desideri (360, GB, 2011) di Fernando Meirelles, con Jude Law, Rachel Weisz, Anthony Hopkins, Ben Foster, Lucia Siposova, Gabriela Marcinkova, Moritz Bleibtreu, Johannes Krisch, Jamel Debbouze, Danica Jurcova, Vladimir Vdovichenkov, Marianne Jean Baptiste, Maria Flor, Juliano Cazarre, Mark Ivanir

Sceneggiatura di Peter Morgan, ispirato al dramma “Girotondo” di Arthur Schnitzler (ed. Einaudi)

Drammatico, 1h 52’, BiM Distribuzione, in uscita il 20 giugno 2013

Voto: 6½ su 10

Avevamo lasciato Fernando Meirelles, il pluripremiato regista brasiliano di City of God e The Constant Gardener, fermo al 2008, anno dello sfortunatissimo Blindness tratto da Saramago. Lo ritroviamo adesso con questo 360 (distribuito in Italia con due anni di ritardo con l’anonimo titolo Passioni e desideri), ispirato al Girotondo di Schnitzler, già trasposto al cinema da Max Ophuls (La Ronde, 1950) e Roger Vadim (Il piacere e l’amore, 1966).

“Effetti collaterali”, le pillole di Soderbergh in un banale thriller a inganni

Effetti collaterali (Side Effects, Usa, 2013) di Steven Soderbergh con Jude Law, Rooney Mara, Catherine Zeta-Jones, Channing Tatum, Vinessa Shaw, Mamie Gummer, David Costabile, Polly Draper

Sceneggiatura di Scott Z. Burns

Thriller, 1h 46’, M2 Pictures, in uscita il 1° maggio 2013

Voto: 5½ su 10

Ciò che rende imperdibile ogni film di Steven Soderbergh è il grado di eclettismo, di volta in volta più sorprendente, che riesce a raggiungere in ogni suo nuovo progetto. Non fa eccezione Effetti collaterali, thriller psicanalitico presentato in concorso all’ultimo Festival di Berlino, dopo aver toccato le vie del disaster movie (l’ottimo Contagion), dell’action spionistico (il deludente Knockout) e del socio-dramedy locale (il testosteronico Magic Mike). E, mentre il regista annuncia il ritiro dalle scene, a Cannes già si attende il suo biopic su Liberace Behind the Candelabra.

“Anna Karenina”, riduzione suggestiva tra finzione e realtà

Anna Karenina (id, Gran Bretagna, 2012) di Joe Wright con Keira Knightley, Jude Law, Aaron Taylor-Johnson, Kelly Macdonald, Matthew Macfedyen, Domhnall Gleeson, Ruth Wilson, Emily Watson, Olivia Williams

Sceneggiatura di Tom Stoppard, dal romanzo “Anna Karenina” di Lev Tolstoj

Drammatico, 2h 10’, Universal Pictures International Italy, in uscita il 21 febbraio 2013

Voto D’Errico: 8½  su 10

Voto Ozza: 7½ su 10

Non occorre essere proprio dei matusa per conoscere perfettamente la tragica storia di Anna Karenina, celeberrimo personaggio-simbolo nato dalla penna anticonformista di Lev Tolstoj e trasposto una quantità sterminata di volte tra cinema e tv, prima col volto della Garbo, poi con quello di Vivien Leigh, fino alla petulante Sophie Marceau.