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“The Greatest Showman”, un film di Michael Gracey, la recensione

The Greatest Showman (id, Usa, 2017) di Michael Gracey con Hugh Jackman, Michelle Williams, Zac Efron, Rebecca Ferguson, Zendaya, Keala Settle, Paul Sparks, Skylar Dunn, Ellis Rubin

Sceneggiatura di Jenny Bicks, Bill Condon

Musical, 1h 45′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 25 dicembre 2017

Voto: 6 su 10

Non è la prima volta che il cinema statunitense riflette sulla scalata al successo imprenditoriale del proprio paese attraverso le gesta di un personaggio simbolo di tale ascesa. La storia di P.T. Barnum rivela molto dell’anima americana, da sempre combattuta tra la sete di spettacolarizzare l’orrore e il bisogno di ossequiare il puritanesimo. Una suggestione molto interessante, già più volte esplorata da registi come Tod Browning e David Lynch, e affrontata per altre vie, e con l’arma dell’horror, dalla televisione. In The Greatest Showman, l’esordiente Michael Gracey, su una sceneggiatura di Jenny Bicks riscritta da Bill Condon, prende tutti gli aspetti più superficiali del padre dello spettacolo moderno, per farne una sorta di eroe interclassista ante-litteram, attorno al quale erigere il più rassicurante ed edificante film per famiglie.

“Quel momento imbarazzante”, quando i maschi parlano di sesso

Quel momento imbarazzante (That Awkward Moment, Usa, 2013) di Tom Gormican con Zac Efron, Miles Teller, Michael B. Jordan, Imogen Poots, Mackenzie Davis, Jessica Lucas, Addison Timlin, Josh Pais

Sceneggiatura di Tom Gormican

Commedia, 1h 34′, Notorious Pictures, in uscita il 28 agosto 2014

Voto: 5½ su 10

Sotto il vestito goliardico si nasconde la più spudorata delle commedie romantiche. Quel momento imbarazzante, scritto e diretto dall’esordiente Tom Gormican, è un deludente tentativo di riadattare gli stilemi anni Ottanta del genere (parlano da sole le nostalgiche musiche di David Torn) al nuovo gusto levigato, malizioso e un po’ volgarotto tanto di moda negli ultimi tempi. Per la logorrea dei protagonisti in fatto di sesso e conquiste, il film si pone a metà strada tra il classico eighties A proposito della notte scorsa e una versione al maschile di Sex and the City.

Straight to Video: “The Paperboy” di Lee Daniels, Sud, sesso e paludi

The Paperboy (id, Usa, 2012) di Lee Daniels, con Matthew McConaughey, Zac Efron, Nicole Kidman, John Cusack, Macy Grey, Scott Glenn, David Oyelowo, Ned Bellamy, Nealla Gordon

Sceneggiatura di Lee Daniels e Peter Dexter, dal romanzo omonimo di Peter Dexter

Drammatico, 1h 47′, 01 Distribution, in dvd da giugno 2014

Voto: 6 su 10

Ineguagliato oggetto di linciaggio a Cannes 2012, dove venne presentato in concorso, The Paperboy di Lee Daniels è il classico film-scandalo di cui è molto più facile (e conveniente) parlar male che bene. I detrattori hanno le loro buone ragioni: storiaccia morbosa per feticisti della nera più marcia, con uno stuolo di star dedite a maltrattare il loro status divistico con personaggi tra il borderline e il trash sfrenato. E non è tutto, i momenti scult si sprecano, con la Kidman mattatrice assoluta mentre mima una fellatio a gambe larghe e bocca spalancata, o quando orina su Efron per rimediare alle bruciature delle meduse. Spazzatura, si direbbe, tanto che anche il distributore italiano (Andrea Leone per Rai Cinema) dopo averlo ghiottamente acquistato, si è ben guardato dal farlo uscire in sala.

“Cattivi Vicini”, gag mediocri e tanta volgarità per Rogen e Efron

Cattivi vicini (Neighbors, Usa, 2014) di Nicholas Stoller con Seth Rogen, Zac Efron, Rose Byrne, Dave Franco, Christopher Mintz-Plasse, Lisa Kudrow, Jake Johnson, Ike Barinholtz, Gerrod Carmichael

Sceneggiatura di Andrew Jay Cohen, Brendan O’Brien

Commedia, 1h 36′, Universal Pictures International Italia, in uscita il 20 agosto 2014

Voto: 4½ su 10

Unire in un colpo solo il regista Nicholas Stoller (quello di Non mi scaricare e In viaggio con una rock star) e due divi neo-generazionali come Seth Rogen e Zac Efron era, sulla carta, una scommessa vincente. Gli incassi americani l’hanno confermato, eppure è difficile parlare del film in questione in termini rimarchevoli. Siamo al grado sottozero della goliardata pecoreccia, a un punto davvero basso della più retriva delle commedie per adulti.

Venezia70, le minirecensioni: “Kill Your Darlings”, “Medeas”, “Miss Violence”, “Parkland”, “Locke”, “Palo Alto”, “Kaze Tachinu”

Kill Your Darlings (id, Usa, 2013) di John Krokidas, con Daniel Radcliffe, Dane DeHaan, Michael C. Hall, Jack Huston, Elizabeth Olsen, Jennifer Jason Leigh, Kyra Sedgwick, Ben Foster, David Cross

Sceneggiatura di John Krokidas e Austin Bunn

Biografico, 1h 43′

Voto: 7 su 10

Gli anni giovanili del poeta e scrittore Allen Ginsberg, studente della Columbia University, plagiato ai piaceri della beat generation da Lucien Carr. Quando entrerà di mezzo il sentimento, la situazione precipiterà. Dopo l’infelice On the road di Salles, ritornano i personaggi che fecero grande un epoca leggendaria. Originalità nei limiti di un biopic indirizzato soprattutto alle platee giovanili, con l’alibi culturale ben camuffato da una regia che alterna con vivacità tradizione e stile pop, e da una sceneggiatura ben piantata nel melodramma. Come ovvio, l’attenzione è tutta per un convincente Radcliffe che, abbandonati gli occhiali di Harry Potter, mette quelli ben più audaci dello scrittore omosessuale più discusso d’America. Giornate degli autori