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“The Dinner”, un film di Oren Moverman, la recensione

The Dinner (id, Usa, 2017) di Oren Moverman con Richard Gere, Laura Linney, Steve Coogan, Rebecca Hall, Chloë Sevigny, Charley Plummer

Sceneggiatura di Oren Moverman dal romanzo “La cena” di Herman Koch (ed. Neri Pozza, coll. Bloom)

Drammatico, 2h, Videa, in uscita il 18 maggio 2017

Voto: 4 su 10

Non è la prima volta che il best seller “La cena” (2009), dell’olandese Herman Koch, viene trasposto per il grande schermo: la prima in patria col da noi inedito Het Diner, la seconda in Italia col titolo I nostri ragazzi, un film imperfetto e poco compreso, diretto da Ivano De Matteo e interpretato da Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e Barbara Bobulova. Stavolta è il regista americano di origini israeliane Oren Moverman a confrontarsi con un testo estremamente complesso ed emblematico dei nostri tempi, dolorosamente capace di porre dilemmi morali difficili da risolvere.

“Quel che sapeva Maisie”, il divorzio raccontato dall’infanzia

Quel che sapeva Maisie (What Maisie Knew, Usa, 2012) di Scott McGehee, David Siegel con Onata Aprile, Julianne Moore, Steve Coogan, Alexander Skarsgård, Joanna Vanderham

Sceneggiatura di Nancy Doyne, Carroll Cartwright, ispirato all’omonimo romanzo di Henry James (ed. Marsilio)

Drammatico, 1h 35′, Teodora Film, in uscita il 26 giugno 2014

Voto: 8 su 10

Adattamento contemporaneo di un romanzo omonimo di Henry James del 1897, Quel che sapeva Maisie è la sorpresa di fine giugno delle uscite in sala (distribuisce Teodora Film, non con qualche remora: il film era nel loro listino da tempo). Gli sceneggiatori trasportano la vicenda vittoriana nella metropoli newyorkese di oggi, portando alla luce gli elementi di straordinaria modernità del testo attraverso le implicazioni che riguardano una coppia divorziata (Moore e Coogan) in lotta per l’affidamento della piccola figlia Maisie (Aprile). Rocker distratta lei, mercante d’arte girovago lui, sballottano la bimba da una casa all’altra, abbandonandola il più delle volte alla compagnia dei rispettivi nuovi compagni (Skarsgård e Vanderham). Privata di basi e attenzioni, Maisie verrà chiamata a compiere una scelta difficile.

“Philomena”, immensa Judi Dench in una grande lezione di cinema

Philomena (id, GB, 2013) di Stephen Frears, con Judi Dench, Steve Coogan, Charlie Murphy, Sean Mahon, Mare Winnigham, Sophie Kennedy Clark

Sceneggiatura di Steve Coogan e Jeff Pope, dal libro “The Lost Child of Philomena Lee: A Mother, Her Son and a 50 Year Search” di Martin Sixsmith

Drammatico, 1h 34′, Lucky Red, in uscita il 19 dicembre 2013

Voto D’Errico: 10 su 10

Voto Ozza: 10 su 10

Il film di questo Natale è Philomena di Stephen Frears, presentato in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, dove è stato tra i titoli più amati e applauditi (e forse anche il più bistrattato: ha raccolto “solo” il premio per la miglior sceneggiatura) e ora nelle sale con Lucky Red per un bel regalo delle feste. Oggetto raro e incantevole, accolto dal regista britannico di Le relazioni pericolose dalle mani di Steve Coogan, che l’ha scritto con abilità innata insieme a Jeff Pope, interpretato e finanche prodotto per salvaguardarne il risultato finale, assolutamente encomiabile. Perché il film, partendo da un materiale a prima vista vecchio e lacrimoso, ricava uno straordinario racconto di vita che è anche un’illuminante lezione di cinema e di tecnica narrativa.

Venezia70, le minirecensioni: “Philomena”, “Memphis”, “Child of God”, “La belle vie”

Philomena (id, GB, 2013) di Stephen Friers, con Judi Dench, Steve Coogan, Charlie Murphy, Sean Mahon, Mare Winnigham, Sophie Kennedy Clark

Sceneggiatura di Steve Coogan, Jeff Pope, dal libro “The Lost Child of Philomena Lee: A Mother, Her Son and a 50 Year Search” di Martin Sixsmith

Drammatico, 1h 34′

Voto: 10 su 10

La storia vera di Philomena Lee, madre coraggio che cerca suo figlio, sottrattole dalle suore quando era ancora adolescente. La aiuterà un giornalista che fiuta l’occasione del rilancio. Sette anni dopo The Queen (e reduce dal dimenticabile Una ragazza a Las Vegas), il regista britannico Stephen Friers torna a Venezia con un indimenticabile ritratto di madre che è anche un inappuntabile esempio di rigore, intelligenza e struttura cinematografica. Dramma e commedia convivono talmente bene da valorizzarsi a vicenda, i dialoghi raccolgono applausi a scena aperta, la regia non perde un colpo, gli attori furoreggiano, dall’immensa Judi Dench al serafico Steve Coogan, anche sceneggiatore e produttore. Una grande lezione di cinema. In Concorso.