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Venezia75 – Concorso: “The Sisters Brothers”, un film di Jacques Audiard, la recensione

The Sisters Brothers (id, Francia/Belgio/Romania/Spagna, 2018) di Jacques Audiard con Joaquin Phoenix, John C. Reilly, Jake Gyllenhaal, Riz Ahmed, Rutger Hauer, Carol Kane, Allison Tolman, Rebecca Root

Sceneggiatura di Jacques Audiard, Thomas Bidegain dal romanzo “The Sisters Brothers” di Patrick deWitt

Western, 2h

Voto: 7 su 10

Western con volti americani e sguardo autoriale europeo, The Sisters Brothers è il tuffo del francese Jacques Audiard, il regista dei tormentati Il profeta e Un sapore di ruggine e ossa, nonché Palma d’Oro a Cannes 2015 per Dheepan, in uno dei generi più classici e codificati della cinematografia d’oltreoceano. Da sempre specializzato in storie ad alto tasso drammatico e dai risvolti sociali, stavolta Audiard cambia registro e, con l’aiuto del suo storico sceneggiatore Thomas Bidegain, adatta in maniera puntuale il romanzo omonimo dello scrittore canadese Patrick deWitt.

“The Lobster”, un film di Yorgos Lanthimos, la recensione

The Lobster (id, Grecia/Irlanda/Francia/GB/Olanda, 2015) di Yorgos Lanthimos con Colin Farrell, Rachel Weisz, Lèa Seydoux, John C. Reilly, Ben Whishaw, Jessica Barden, Olivia Colman

Sceneggiatura di Yorgos Lanthimos, Efthymis Filippou

Grottesco, 1h 58′, Good Films, in uscita il 15 ottobre 2015

Voto: 6 su 10

Ai più il nome di Yorgos Lanthimos non dirà molto, ma il pubblico meno affine al multiplex lo ricorderà per alcune bizzare pellicole “da festival” come Dogtooth e Alps. Con The Lobster, premio della giuria a Cannes 2015, il regista greco ritorna ad affrontare temi a lui cari, come solitudine e affettività nelle loro molteplici declinazioni, nuovamente in chiave surreale e grottesca, ma per la prima volta all’interno di una ricca produzione internazionale. Vero è anche che i film di Lanthimos non sono mai banalmente collocabili in un genere, nè godono di formule narrative canoniche: partendo da un’apologia, almeno sulla carta, irresistibile e densa di chiavi di lettura, si arriva poi a sviluppi che, di fatto, abbandonano malamente il discorso di partenza.

“Il racconto dei racconti”: Garrone narra con gli strumenti del pittore

Il racconto dei racconti (Tale of Tales, Italia-Francia-Gran Bretagna 2015)
di Matteo Garrone, con: Salma Hayek, Vincent Cassel, Toby Jones, John C. Reilly, Christian Lees, Jonah Lees, Alba Rohrwacher.

Sceneggiatura di: Matteo Garrone, Edoardo Albinati, Ugo Chiti, Massimo Gaudisio

Fantasy, 2h e 8’, 01 Distribution, in uscita giovedì 14 maggio 2015.

Voto: 8 su 10

Il Racconto dei racconti non vuole essere un titolo altisonante, bensì italianizza Lo cunto de li cunti, raccolta di 50 fiabe di Giambattista Basile, pubblicata dopo la scomparsa dell’autore napoletano, nella prima metà del seicento. Garrone ne intravede (e non sbaglia) grandi potenzialità cinematografiche, oltre che narrative, ed ecco questo film, che sicuramente può vantare un’ottima produzione, un gran cast e, diciamolo, un regista tanto bravo quanto visionario.