“Next to Normal” di Brian Yorkey, uno spettacolo di Costanza Filaroni, la recensione

NEXT TO NORMAL

Libretto e liriche di Brian Yorkey
Musiche di Tom Kitt
Prodotto da Andrea Manara e Davide Ienco
Regia di Costanza Filaroni
con Antonello Angiolillo, Francesca Taverni, Matteo Morigi, Laura Adriani, Renato Crudo, Massimiliano Perticari.

Al Teatro Orione di Roma il 26 e 27 gennaio 2018

Voto: 8 su 10

Next to Normal è un musical, o forse sarebbe meglio dire uno spettacolo musicale, di Brian Yorkey con le musiche di Tom Kitt, la cui versione italiana è stata realizzata dalla STM di Milano in collaborazione con Compagnia della Rancia, con la regia di Costanza Filaroni e la produzione di Andrea Manara e Davide Ienco.

A Roma ha debuttato il nuovo allestimento, dopo 2 anni di repliche tra Milano e le provincie del nord Italia. Il Teatro Orione di Roma ha ospitato l’evento all’interno della rassegna Mindie che ha l’intento di raccogliere i migliori spettacoli indipendenti di teatro musicale realizzati in Italia. Il pubblico romano però non sembra aver risposto adeguatamente. Il titolo non è certo dei più facili per via della trama che affronta con crudezza e realismo il tema della depressione e dell’impatto che questa ha sulle vite dei componenti di un’intera famiglia. Ma forse una pubblicità dell’evento più adeguata avrebbe consentito ad un maggior numero di persone di conoscere questo spettacolo, che vale veramente la pena vedere.

nex-2-normalNext to Normal ha l’obiettivo di mettere in scena un prodotto teatrale innovativo, che affronta temi decisamente distanti dalla tradizione italiana del genere. Qualcosa di nuovo, di provocatorio, di dirompente, di violento e delicato. Qualcosa di vero!

La trama si incentra sulla vita quotidiana di una tipica famiglia americana, solo in apparenza normale. La famiglia Goodman si trova infatti a fare i conti con gli effetti che il disturbo bipolare della madre Diana (Francesca Taverni) avrà sulla vita di tutti loro.

Ottimo il cast fatto di nomi di grande esperienza del musical italiano ma anche di giovani interpreti decisamente all’altezza: la mamma Diana è una magnifica Francesca Taverni,  il padre Dan è interpretato dal bravo Antonello Angiolillo che non delude mai, il figlio Gabe è Renato Crudo, la figlia Natalie l’apprezzata Laura Adriani, Henry è Massimiliano Perticari, il Dottor Madden/Fine è portato in scena dall’ironico ma anche intenso Matteo Morigi.

Gli interpreti affrontano con grande precisione uno spettacolo dall’ingranaggio a orologeria. Sia i recitati che i cantati infatti richiedono una tecnica ed una precisione non facile. I duetti e terzetti musicali sono una “goduria” per gli spettatori dall’orecchio più raffinato.

La regia di Costanza Filaroni è intelligente e coraggiosa. Poche sbavature e giusta esaltazione del pathos attraverso un sapiente uso sia dei silenzi che dei momenti di forte energia.

Peccato per la parte tecnica dello spettacolo. Le luci non sono adeguate ad esaltare la drammaturgia e l’audio non fa cogliere tutte le sfumature del canto (sicuramente uno dei grossi problemi delle rassegne è quello di non assicurare sempre un supporto tecnico adeguato agli spettacoli ospitati).

Lo spettacolo emoziona e lo spettatore non può non interrogarsi su temi che, anche se distanti dagli interessi della vita quotidiana, in fondo gli appartengono (direttamente o indirettamente).

Lunga vita a produttori e registi che hanno il coraggio di proporre al pubblico titoli così rischiosi, e in questo caso la sfida è vinta a pieno!

Emanuele Tibelli

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