“Hairspray – Grasso è bello” di Thomas Meehan e Mark O’Donnell, uno spettacolo di Claudio Insegno, la recensione

HAIRSPRAY – GRASSO È BELLO
di Thomas Meehan e Mark O’Donnell

Produzione Teatro Nuovo di Milano

Libretto: Mark O’Donnel, Thomas Meehan
Musiche: Marc Shaiman
Testi: Scott Whittman, Marc Shaiman

GIAMPIERO INGRASSIA – Edna Turnblad
MARY LA TARGIA – Tracy Turnblad
FLORIANA MONICI – Velma Von Tussle
GIANLUCA STICOTTI – Corny Collins
BEATRICE BALDACCINI – Amber Von Tussle
RICCARDO SINISI – Link Larkin
CLAUDIA CAMPOLONGO – Prudy Pingleton
GIULIA SOL – Penny Pingleton
ROBERTO COLOMBO – Wilbur Turnblad
ELDER DIAS – Seaweed J. Stubbs
LUCA SPADARO – Mr. Pinky/Harriman F.Spritzer
CRISTINA BENEDETTI -Little Insez/Dynamites
FRANCESCA PIERSANTE – The Dynamites
STEPHANIE DANSOU – The Dynamites
HELEN TESFAZGHI – Motormouth Maybelle
E con FABIO GENTILE – FEDERICA NICOLO’ – MONICA RUGGERI – MARTINA LUNGHI – GIUSEPPE BRANCATO – MAX FRANCESE – ROBERT EDIOGU
Disegno Luci – Alin Teodor Pop
Disegno Audio – Simone Della Scala
Riadattamento Scene – Roberto e Andrea Comotti
Costumi ripresi da Alessia Donnini
Trucco – Chiara Mastellaro
Foto – Luca Vantusso/Angela Bartolo LKV Photo Agency
Direzione Musicale/Tastiera 1 – M° Angelo Racz
Coreografie – Valeriano Longoni
Regia – Claudio Insegno

Al Teatro Brancaccio di Roma fino al 4 marzo 2018

Voto: 7 su 10

Dopo 8 anni dal primo adattamento italiano realizzato da Piparo, torna in Italia il musical più “cotonato e laccato” di sempre: Hairspray – Grasso è bello! Questo nuovo allestimento, prodotto dal Teatro Nuovo di Milano, arriva a Roma, dopo le prime repliche meneghine, come uno degli spettacoli di punto del cartellone del Teatro Brancaccio.

fotoLa trama: A Baltimora, Tracy e la sua amica Penny sognano di partecipare al Corny Collins Show, un programma televisivo, di grande successo tra le teenagers, dove c’è Link, il ballerino di cui Tracy è innamorata. Tracy partecipa al provino ma viene scartata perchè grassottella. Non si perde d’animo e, con l’aiuto e il supporto di Seaweed, un ballerino di colore, riesce ad ottenere la parte diventando ben presto una star dello show. Amber, ballerina del programma e fidanzata di Link, e sua madre Welma, produttrice del programma, fanno di tutto per minare la carriera di Tracy. Anche Edna, mamma di Tracy, cerca, per paura, di impedire alla figlia di inseguire il suo sogno ma poi insieme al marito Wilbur ne diventa la sua più accanita sostenitrice. Il tutto si innesta in un contesto cittadino agitato dai temi dell’integrazione razziale, che porterà Tracy ad appoggiare e spronare la gente di colore, capeggiati da Motormouth Maybelle, e a manifestare per il riconoscimento dei loro diritti. Tracy finisce in prigione ma alla fine riesce a liberarsi con l’aiuto dei suoi amici e di Link, che nel frattempo si è innamorata di lei. Tracy partecipa allo show televisivo con tutti i suoi amici di colore: il Corny Collins Show  diventa così il primo show integrato d’America.

Il cast che abbiamo visto è di grande spessore. Nomi importanti e di esperienza affiancati a giovani interpreti bravi e all’altezza (anche se un po’ accademici).

Gianpiero Ingrassia è una perfetta Edna. La sua interpretazione è misurata e mai eccessiva. Una Edna vera ed elegante che si mostra come donna a tutto tondo con le sue paure e i suoi sogni. Ricorda molto l’interpretazione fatta da Michael Ball nella versione di Broadway.

Nel cast spiccano per bravura la perfetta e “odiosa” Welma (Floriana Monici) e la calda, soprattutto nella voce, Motormouth Maybelle (Helen Tesfazghi). In entrambi i casi ci troviamo di fronte ad interpreti di livello superiore: la prima per completezza e credibilità, la seconda per il suo talento vocale indiscusso.

Citando il resto del cast: Mary La Targia, è un’ottima Tracy; Gianluca Sticotti è un perfetto Corny Collins; Beatrice Baldaccini interpreta con giusta “acidità” il ruolo di Amber Von Tussle, Riccardo Sinisi è bello e bravo nel ruolo di Link ma manca di qualcosa per essere il Link di cui tutte dovrebbero innamorarsi; molto bravi anche  Giulia Sol (la timida Penny Pingleton) e Roberto Colombo (Wilbur Turnblad).

I costumi sono coerenti con il contesto storico ma, a causa di una scenografia decisamente povera e sottodimensionata, di un disegno luci scarso e inefficace, e di una regia audio che non valorizza correttamente il cantato, il risultato complessivo non è stato esaltante.

Le Coreografie sono ben eseguite ma mancano di quella energia travolgente che ci si aspetterebbe da uno spettacolo come questo.

La regia di Claudio Insegno, che ci ha abituato a grandi cose, questa volta è risultata frettolosa e superficiale. Sappiamo che può e sa fare molto meglio. I cambi scena, quasi tutti a vista, risultano pesanti e macchinosi.

Ottima l’esecuzione musicale resa dal vivo da un’orchestra di ben 14 elementi (cosa non banale per una produzione del genere).

Hairspray è uno spettacolo in cui si intrecciano tanti temi contrastanti: l’omologazione culturale e l’orgoglio di essere diverso, il razzismo e l’integrazione , l’amore e l’invidia, la rassegnazione e il sogno. Non mancano, tra una risata e un ballo, gli spunti di riflessione.

Insomma, lo spettacolo non ha la presunzione di scrivere una pagina importante del musical italiano, ma resta un ottimo diversivo per passare più di due ore piacevoli all’insegna degli anni 60… Welcome to the 60’s!

Emanuele Tibelli

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