Tim Hecker alla Chiesa Metodista di Roma per la chiusura della rassegna C(h)orde.

C(h)orde – Suoni tra Cielo e Terra  – un progetto Lanificio 159 e Snob Production:

TIM HECKER (venerdì 30 novembre 2012, ore 21), Chiesa Evangelica Metodista di Roma (Via XX Settembre, 123)

Si avvia alla conclusione anche la seconda edizione di C(h)orde – Suoni tra Cielo e Terra, la rassegna organizzata da Lanificio159 e Snob Production, improntata alla scoperta di nuovi e trasversali percorsi musicali. Molti musicisti si sono susseguiti quest’anno all’interno della suggestiva ambientazione ricavata nella Chiesa Metodista di Roma, creando un fil rouge tra classica e sperimentazione, jazz, avanguardia ed elettronica: The Tallest Man On Earth, Alexander Tucker + Grumbling Fur, Vinegar Socks, Archivio Italiano Paesaggi Sonori, Nils Frahm, Vladislav Delay con Giovanni Guidi.
A chiudere la manifestazione sarà il canadese Tim Hecker che si esibirà domani sera, a partire dalle ore 21. Il producer e musicista di elettronica è attivo sulla scena internazionale da oltre sedici anni – grazie a produzioni proprie e al importanti collaborazioni con artisti del calibro di Kranky, Alien8 e Mille Plateaux, per citarne alcuni – e sui palchi dei maggiori festival di tutto il mondo.
Hecker presenterà a C(h)orde il suo ultimo disco da solista, “Ravedeath, 1972” (2011); un lavoro che ha confermato ulteriormente il suo approccio esplorativo, contemporaneo e strutturato alla musica che maneggia, perlopiù d’ambiente, caratterizzata da melodie dissonanti ed emotive. Quest’ultimo album infatti si potrebbe definire una produzione in medias res, avendo tratto ispirazione dalle registrazioni in presa diretta dei suoni del maestoso organo a canne di una chiesa di Reykjavík da Ben Frost, aprendo spazi illimitati a visioni e percezioni immaginifiche.
Caratteristica peculiare di Hecker è il desiderio di sperimentare e muoversi liberamente tra linguaggi differenti e complementari: come nelle collaborazione con i due visual artist Stan Douglas e Charles Stankievech, con i quali ha progettato e costruito particolari installazioni sonore. Non a caso, a rendere più suggestivo il live sarà presente il progetto visivo di Notfromearth: Conversation with spaces, una contaminazione efficace di tecnologia audiovisiva applicata all’ambiente, capace di espanderne l’effetto “cinematico”. Non un semplice concerto, quindi, ma una vera e propria esperienza psicovisiva, in bilico tra psichedelica sonora e un’immersione in apnea tra i piani sfalsati dell’immaginazione scenica.

Giulia Focardi

 

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