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“Midsommar – Il villaggio dei dannati”, un film di Ari Aster, la recensione

Midsommar – Il villaggio dei dannati (Midsommar, Usa, 2019) di Ari Aster con Florence Pugh, Jack Reynor, Will Poulter, William Jackson Harper, Vilhelm Blomgren, Julia Ragnarsson, Anna Åström, Archie Madekwe, Ellora Torchia

Sceneggiatura di Ari Aster

Horror, 2h 27’, Eagle Pictures, in uscita il 25 luglio 2019

Voto: 6 su 10

Bisogna riconoscere ad Ari Aster un gran senso del disagio. C’è un particolare di Midsommar (ignoriamo volutamente il sottotitolo appioppato dalla distribuzione italiana), un’intuizione visiva, che persiste lungo tutta una fastidiosissima e disorientante sequenza che segue a una forsennata competizione di danza: un fiore in una ghirlanda, ansimante, boccheggiante, che apre e chiude la sua corolla rivelando un abisso nero al suo interno, distoglie il nostro sguardo dalla protagonista, appena incoronata “regina di maggio” e agghindata come una santa in processione, per ossessionarci col suo angoscioso moto perpetuo. Dettaglio tra i dettagli, sempre più perturbanti, in un’atmosfera generale di temibile minaccia, che fanno dell’opera seconda del regista di Hereditary uno dei film più sgradevoli e opprimenti dell’anno. Un risultato a suo modo notevole, ma ciò non implica che Midsommar sia anche un film riuscito.

“Detroit”, un film di Kathryn Bigelow, la recensione

Detroit (id, Usa, 2017) di Kathryn Bigelow con Algee Smith, John Boyega, Will Poulter, Jacob Latimore, Jason Mitchell, Jack Raynor, Anthony Mackie, Hannah Murray, Ben O’Toole, John Krasinski, Kaitlyn Dever, Laz Alonso, Malcolm David Kelley, Jeremy Strong

Sceneggiatura di Mark Boal

Drammatico, 2h 22′, Eagle Pictures, in uscita il 23 novembre 2017

Voto: 8 su 10

Nella notte fra il 23 e il 24 luglio del 1967, a Detroit, scoppiò una rivolta, protrattasi per circa tre giorni, nota come «12th Street Riots». L’evento scatenante fu la retata della polizia bianca in un locale notturno privo di licenza, frequentato perlopiù da gente di colore, nella zona Near West Side della città. Era sabato, e nel bar si festeggiava il ritorno di due militari dal Vietnam. Lo scontro tra afroamericani e forze dell’ordine fu di una violenza inaudita e sfociò nell’assedio dell’Algiers, un albergo dal quale partirono malauguratamente dei colpi di fucile a salve e che, in poco tempo, divenne teatro del sequestro di dodici persone, tra le quali anche due ragazze bianche, da parte di un manipolo di poliziotti accecati dal delirio razzista. Brutalizzazioni e umiliazioni durarono ore, i sopravvissuti non furono mai più gli stessi e la giustizia non fu in grado di assicurare il giusto corso ai colpevoli. Ciò che si sa è che i morti furono 43, 1.189 i feriti, oltre 7.200 gli arresti e più di 2.000 gli edifici distrutti, e che a tutt’oggi i Riots di Detroit, oltre a rappresentare una delle pagine più buie della storia degli Stati Uniti, sono ancora una ferita aperta nella costruzione della democrazia americana.

“Revenant – Redivivo”, Di Caprio da Oscar nel film senza misura di Iñárritu

Revenant – Redivivo (The Revenant, Usa, 2016) di Alejandro González Iñárritu con Leonardo Di Caprio, Tom Hardy, Domhnall Gleeson, Will Poulter, Lukas Haas, Forrest Goodluck, Paul Anderson

Sceneggiatura di Mark L. Smith, Alejandro González Iñárritu dal romanzo “Revenant – La storia vera di Hugh Glass e della sua vendetta” di Michael Punke (ed. Einaudi)

Avventura, 2h 36′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 16 gennaio 2015

Voto: 7 su 10

La storia del trapper ed esploratore americano Hugh Glass, vissuto nei primi dell’Ottocento, non è nuova al grande schermo: già nel 1971 il regista Richard C. Sarafian raccontò le gesta leggendarie di questo cacciatore di pelli nel film Man in the Wilderness (in Italia Uomo bianco, va col tuo dio!) che vedeva protagonista un grande Richard Harris. Oggi è il pluripremiato autore messicano Alejandro González Iñárritu, reduce dai fasti del bellissimo Birdman, a riportare in auge la lotta dell’uomo contro la natura selvaggia in uno dei film più attesi della stagione cinematografica.

“Maze Runner – Il labirinto”, la saga al cinema vince ancora

Maze Runner – Il labirinto (The Maze Runner, Usa, 2014) di Wes Ball con Dylan O’Brien, Kaya Scodelario, Thomas Sangster, Will Poulter, Patricia Clarkson, Aml Ameen, Ki Hong Lee, Blake Cooper

Sceneggiatura di Noah Oppenheim, Grant Pierce Myers, T.S. Nowlin, dal romanzo “Il labirinto” di James Dashner (ed. Fanucci), primo libro della trilogia “The Maze Runner”

Fantasy, 1h 53′, 20th Century Fox Italy, in uscita l’8 ottobre 2014

Voto: 6 su 10

L’ennesimo adattamento cinematografico di un romanzo young adult ambientato in un futuro distopico e con protagonisti coraggiosi adolescenti in lotta contro un potere oscuro che ne minaccia il futuro: il canovaccio è sempre lo stesso ma Maze Runner, trilogia letteraria di James Dashner di cui Il labirinto è il primo capitolo, riesce a tener desta l’attenzione per tutte le quasi due ore di durata.

“Come ti spaccio la famiglia”, e ce la spacciano come commedia

Come ti spaccio la famiglia (We’re the Millers, Usa, 2013) di Rawson Marshall Thurber, con Jason Sudeikis, Jennifer Aniston, Emma Roberts, Will Poulter, Ed Helms, Kathryn Hahn, Nick Offermann

Sceneggiatura di Bob Fisher, Steve Faber , Sean Anders, John Morris

Commedia, 1h 50’, Warner Bros. Pictures Italia, in uscita il 12 settembre 2013

Voto D’Errico: 5 su 10

Voto Ozza: 6 su 10

Un’altra stupida commedia americana. Ben intesi, la categoria ha fornito in passato operette morali capaci di trasformare l’amenità più assoluta in soave e riposante intrattenimento pomeridiano. Da qualche tempo, purtroppo, si è scaduti in una rincorsa alla risata crassa, alla situazione funambolica, alla ricerca trasgressiva/aggressiva del momento sexy, all’inverosimiglianza a tutti i costi. Senza mai dimenticare la stoccata edificante finale. Ebbene sì, Come ti spaccio la famiglia rispetta in pieno queste caratteristiche da ‘stupida commedia americana’.