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#arenaestiva: “Jurassic World – Il regno distrutto”, un film di Juan Antonio Bayona, la recensione

Jurassic World – Il regno distrutto (Jurassic World: Fallen Kingdom, Usa, 2018) di Juan Antonio Bayona con Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, BD Wong, Rafe Spall, James Cromwell, Geraldine Chaplin, Toby Jones, Ted Levine, Jeff Goldblum, Robert Emms, Justice Smith, Daniella Pineda

Sceneggiatura di Derek Connolly e Colin Trevorrow

Fantasy, 2h 08′, Universal Pictures International Italy, in uscita il 7 giugno 2018

Voto: 4 su 10

Questa recensione di Jurassic World – Il regno distrutto, quinto capitolo del franchise inaugurato da Steven Spielberg nel lontano 1993 e risorto nel 2015 in un rinnovato assetto narrativo, arriva ad essere redatta con oltre un mese di ritardo dalla visione in anteprima per la stampa, forse perché poco avevamo da dire sull’argomento. Aprofittando della calura estiva e della poesia delle arene all’aperto che sorgono al calar del sole, ci è parso doveroso spendere due parole su un blockbuster che, almeno in termini puramente economici, non ha deluso le aspettative dei suoi produttori, ma che nulla aggiunge a una saga priva di un racconto che possa reggere una lunga tenuta.

“Bleed – Più forte del destino”, un film di Ben Younger, la recensione

Bleed – Più forte del destino (Bleed for this, Usa, 2016) di Ben Younger con Miles Teller, Aaron Eckhart, Katey Sagal, Ted Levine, Ciarán Hinds, Christine Evangelista

Sceneggiatura di Ben Younger

Biografico, 1h 56′, Notorious Pictures, in uscita l’8 marzo 2017

Voto: 6½ su 10

Ben Younger è un giovane regista e sceneggiatore (classe 1973) che ci piacerebbe vedere più spesso all’opera. Con soli tre film all’attivo è riuscito a chiarire una precisa cifra stilistica che forse non creerà proseliti ma che certamente può dirsi originale e interessante. Si pensi al suo ultimo Bleed – Più forte del destino, biopic sulla vita ai limiti dell’incredibile del pugile Vinny Pazienza: in quasi due ore di spettacolo ottimamente sceneggiato, ciò che colpisce in positivo è il tentativo di revitalizzare un genere francamente obsoleto e inamovibile dai suoi rigidi schemi come quello sportivo, specie se legato alla boxe.