Tag Archives: Sergei Polunin

“Nureyev – The White Crow”, un film di Ralph Fiennes, la recensione

Nureyev – The White Crow (The White Crow, GB/Francia, 2018) di Ralph Fiennes con Oleg Ivenko, Adèle Exarchopoulos, Ralph Fiennes, Čulpan Nailevna Chamatova, Aleksey Morozov, Raphaël Personnaz, Olivier Rabourdin, Sergei Polunin, Louis Hofmann

Sceneggiatura di David Hare, dal romanzo “Rudolf Nureyev: The Life” di Julie Kavanagh (ed. La nave di Teseo)

Biografico, 2h 03’, Eagle Pictures, in uscita il 27 giugno 2019

Voto: 4 su 10

Una delle personalità artistiche più iconiche del ventesimo secolo, un volto inconfondibile e un corpo narcisisticamente esibito per i fotografi più famosi e, al cinema, per Ken Russell, che lo diresse in un lussuoso fotoromanzo su Rodolfo Valentino; soprattutto, un talento innato per la danza, che lo portò a essere acclamato come il più grande ballerino classico del suo tempo, non tanto per la precisione tecnica quanto per il carisma che portava in scena: è Rudolf Nureyev, che rivive sullo schermo nella terza regia dell’attore britannico Ralph Fiennes, dopo un Coriolano da Shakespeare in salsa bellica contemporanea (Coriolanus, 2011) e un calligrafico biopic sentimentale su Charles Dickens (The invisible woman, 2013).

“Red Sparrow”, un film di Francis Lawrence, la recensione

Red Sparrow (id, Usa, 2018) di Francis Lawrence con Jennifer Lawrence, Joel Edgerton, Matthias Schoenaerts, Jeremy Irons, Charlotte Rampling, Joely Richardson, Mary-Louise Parker, Ciarán Hinds, Douglas Hodge

Sceneggiatura di Justin Haythe, dal romanzo omonimo di Jason Matthews

Thriller, 2h 20′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 1 marzo 2018

Voto: 4 su 10

Pensavamo che Jennifer Lawrence ne avesse avuto abbastanza di essere diretta dal suo omonimo Francis, che già l’aveva consacrata a tediosa eroina young adult negli ultimi tre capitoli della saga Hunger Games. E invece sbagliavamo. Bionda recidiva, l’ormai già ex musa di Aronofsky è tornata ai lidi dell’action commerciale con Red Sparrow, trasposizione del primo di una trilogia di romanzi dell’ex agente Cia Jason Matthews, che ci si augura non trovi ulteriore spazio sul grande schermo. L’attrice, nelle mani del suo incauto mentore, si fa tuffare nel gelo della Russia post Guerra Fredda, per ritrovarsi poi al centro di una spy story ad alto tasso erotico e di grand guignol che, inevitabilmente, sfonda spesso la barriera del ridicolo involontario.

“Assassinio sull’Orient Express”, un film di Kenneth Branagh, la recensione

Assassinio sull’Orient Express (Murder on the Orient Express, Usa, 2017) di Kenneth Branagh con Kenneth Branagh, Michelle Pfeiffer, Johnny Depp, Judy Dench, Daisy Ridley, Olivia Colman, Willem Dafoe, Penèlope Cruz, Josh Gad, Derek Jacobi, Tom Bateman, Lucy Boynton, Manuel Garcia-Rulfo, Leslie Odom jr., Sergei Polunin, Miranda Raison, Hayat Kamille

Sceneggiatura di Michael Green, dal romanzo omonimo di Agatha Christie (ed. Mondadori)

Giallo, 1h 53′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 7 dicembre 2017

Voto: 6 su 10

L’enorme successo che sta riscuotendo questo pomposo adattamento del celeberrimo romanzo omonimo di Agatha Christie, è foriero di due dati di fatto inequivocabilii: il primo risiede nel piacere mai abbastanza appagato del pubblico di abbandonare i nervi alla malìa del giallo puro, sempre più raro da ritrovare al cinema; il secondo sta nella freschezza senza tempo degli intrecci della gloriosa autrice britannica. Assassinio sull’Orient Express, forse la sua creazione narrativa più proverbiale, è un vessillo al godimento della lettura e, insieme, una macchina del mistero che non perde mai un colpo fino all’ultima pagina. Se il film omonimo, diretto da Kenneth Branagh, servirà (come sembra stia riuscendo) ad avvicinare il pubblico più giovane agli intrighi letterari della regina del brivido, allora l’intera operazione sarà ampiamente giustificata, pur con tutti i suoi limiti artistici.