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The Velvet Underground and Nico – Seconda Parte

Una banana in bella vista su sfondo bianco, la firma ‘Andy Warhol’ in basso a destra e nient’altro. Non deve essere passata inosservata la copertina di ‘The Velvet Underground & Nico’, debutto discografico della band newyorkese arrivato nei negozi di dischi il 12 Marzo 1967. Già, perché in questa prima edizione del disco mancava il nome del gruppo. A questo aggiungiamo l’esigenza di uno specifico (e costoso) procedimento di stampa appositamente ideato per la veste grafica ed il disastro è dietro l’angolo: produzione prontamente bloccata , col ritiro delle copie già distribuite.
E i musicisti, direte voi, non avevano voce in capitolo? Sulla musica senza dubbio, sulle scelte grafiche molto meno: era stato Warhol infatti a finanziare le registrazioni del disco e, pur non essendone il produttore come molti erroneamente pensano, restava comunque il padre putativo del progetto.

Linkin Park – Living Things

‘La nostra è una musica che non può essere definita. Possiamo suonare con i Metallica questa settimana per poi andare in tour con Jay-Z  la prossima’  ha affermato orgoglioso Chester Bennington, voce dei Linkin Park. E ha ragione da vendere. Piaccia o no ai ‘puristi’ della prima ora, la band di Los Angeles ha sprigionato un enorme potenziale creativo nei suoi cinque album ufficiali e nelle molteplici collaborazioni: dall’iniziale Nu metal del debutto discografico ‘Hybrid Theory’ si è fatto via via più accattivante, strizzando l’occhio a hip-hop, elettronica, pop tout-court e potenziando la componente rap. Fino ad arrivare ai giorni d’oggi e a un approccio più radio friendly, vissuto non come un difetto, ma come una conquista.

The Velvet Underground and Nico – Prima Parte

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Alle volte una foto dice più di mille parole. Nella primavera del 1966 Gerard Malanga, uno dei principali performer negli esperimenti audiovisivi di Andy Warhol, ne scattò una molto significativa all’Hollywood Castle, suggestiva magione squisitamente british a poca distanza dall’ Hollywood della celluloide: sei individui statici e longilinei – uno seduto e gli altri in piedi – con una muta mancanza di espressione, tanto che sembrano dire “Oh my, ma che ci facciamo qui?!”, nascosti in completi neri e occhialoni, giusti per conferire all’immagine una contenuta aggressività. Sulla sinistra, compare defilata una ragazza tutta in bianco, lunghi capelli biondi, un senso di disagio per nulla celato in volto.

Bitches Brew – Andata e ritorno nel Jazz passando dal Rock

Coincidenze. Cose successe per caso, a distanza di poche ore. Semplici eventi che senza accorgersene diventano Avvenimenti, scrivono la Storia. Ne sono accaduti tanti nel mondo del cinema o della musica, come quelli in due giorni di Agosto 1969. Già, il 18 e il 19.