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Venezia74: il meglio e il peggio di questa Mostra del Cinema

La 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si è conclusa laureando il regista messicano Guillermo del Toro con il Leone d’Oro per il suo splendido The Shape of Water, a sugellare un’edizione per molti versi irripetibile. Da anni non si assisteva a un cartellone così ricco e interessante, con tutto il meglio che la prossima stagione cinematografica avrà da offrire. Con grande soddisfazione e un senso di pienezza che stenterà a ripetersi, congediamo Venezia 74 con una goliardica carrellata del meglio e del peggio che abbiamo visto e vissuto in questi dieci frenetici giorni di cinema.

“Qualcosa di nuovo”, due mattatrici in una gradevole commedia al femminile

Qualcosa di nuovo (Italia, 2016) di Cristina Comencini con Micaela Ramazzotti, Paola Cortellesi, Eduardo Valdarnini, Eleonora Danco

Sceneggiatura di Cristina Comencini, Giulia Calenda, Paola Cortellesi

Commedia, 1h 35’, 01 Distribution, in uscita il 13 ottobre 2016

Voto: 6½ su 10

Il passaggio da palcoscenico a grande schermo è sempre una manovra molto delicata e, spesso, fatale quando parliamo di testi italiani contemporanei. È ancora caldo il cadavere di Dobbiamo parlare, diretto da Sergio Rubini, trasposizione cinematografica fallimentare dell’omonima pièce teatrale, a sua volta non un granché, scritta dallo stesso autore pugliese. Cristina Comencini, con Qualcosa di nuovo, è stata più accorta e certamente più scaltra. Ha preso il suo spettacolo La scena, non proprio tra le sue produzioni migliori (lo recensimmo qui) e lo ha riadattato, in sede di sceneggiatura, facendone una perfetta commedia degli equivoci a uso e consumo del pubblico che al cinema vuole passare un’ora e mezza di pace. La sorpresa è che il testo, così rimaneggiato, funziona meglio che a teatro.

“La pazza gioia”, Virzì commuove e dirige due attrici meravigliose

La pazza gioia (Italia/Francia, 2016) di Paolo Virzì con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Anna Galiena, Marco Messeri, Tommaso Ragno, Bob Messini, Marisa Borini

Sceneggiatura di Paolo Virzì e Francesca Archibugi

Commedia, 1h 56′, 01 Distribution, in uscita il 17 maggio 2016

Voto: 8 su 10

Fa piacere notare come la stagione cinematografica italiana sia stata aperta e ora chiusa da due film che resteranno nel tempo, la bellissima, disperata opera postuma di Claudio Caligari Non essere cattivo, e questo vitale, irresistibile ultimo lavoro di Paolo Virzì, La pazza gioia, scritto insieme a Francesca Archibugi e colpevolmente relegato nella sezione Quinzaine des Réalisateurs a Cannes, dove gli applausi l’hanno travolto.

“Più buio di mezzanotte”, racconto di vita ma lo sguardo è debole

Più buio di mezzanotte (Italia, 2014) di Sebastiano Riso con Davide Capone, Micaela Ramazzotti, Vincenzo Amato, Lucia Sardo, Pippo Delbono, Giovanni Gulizia, Sebastian Gimelli Morosini, Gabriele Mannino, Carla Amodeo, Rosario Raineri

Sceneggiatura di Andrea Cedrola, Stefano Grasso, Sebastiano Riso

Drammatico, 1h 34′, Istituto Luce Cinecittà, in uscita il 15 maggio 2014

Voto: 6 su 10

Ispirato alla vera storia di Davide Cordova, drag queen e organizzatrice di punta delle serate al locale gay Muccassassina di Roma con il nome d’arte di Fuxia, e terminato in grandi difficoltà, Più buio di mezzanotte è l’opera d’esordio di Sebastiano Riso,  che ha avuto il privilegio di essere selezionata per la Settimana della Critica al 67° Festival di Cannes. Ovviamente la cosa rende orgogliosi, ma ci sarebbe piaciuto che a rappresentare l’Italia in una sezione tanto privilegiata (quanto di nicchia) fosse un film con una robustezza più idonea a simili tematiche.

“Lei – Her”, divertente e toccante, la natura troppo umana di un amore artificiale

Lei – Her (Her, Usa, 2013) di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde, Chris Pratt, Portia Doubleday, Sam Jaeger

Sceneggiatura di Spike Jonze

Commedia, 1h 49′, BiM Distribuzione, in uscita il 13 marzo 2014

Voto: 10 su 10

VIII Festival Internazionale del Film di Roma – In Concorso

Una storia d’amore di Spike Jonze. Qualcuno ricorderà uno sciocco film del 1984 diretto da Steve Barron, Electric Dreams, in cui un architetto impacciato, per corteggiare una bella violoncellista, si affida ai suggerimenti del suo computer, cui un collasso tecnico ha donato sentimenti umani: l’apparecchio è un fine dicitore, esperto musicista e anche assai geloso. O ancora, quello sfortunato esperimento meta-cyber-cinematografico firmato da Andrew Niccoll, S1m0ne, in cui il regista Al Pacino crea l’attrice perfetta con un software. Her, l’ultimo film dall’autore di Essere John Malckovich, presentato in concorso al Festival di Roma e già premiato con l’Oscar alla miglior sceneggiatura originale, li riporta alla mente ma li sovrasta immediatamente, con un carico di riflessioni profondissime che uniscono la poesia all’incanto.

“Anni felici”, l’album di Luchetti in una classica commedia all’italiana

Anni Felici (Italia, 2013) di Daniele Luchetti, con Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Martina Friederike Gedeck, Samuel Garofalo, Niccolò Calvagna, Benedetta Buccellato, Pia Engleberth

Soggetto e sceneggiatura di Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Caterina Venturini, Daniele Luchetti

Commedia, 1h 40’, 01 Distribution, in uscita il 3 ottobre 2013

Voto: 7 su 10

Non stupisce che Daniele Luchetti torni, per la terza volta dopo Mio fratello e figlio unico e La nostra vita, a indagare le dinamiche interne della famiglia italiana. Questa volta, però, lo fa ispirandosi ai suoi genitori e alla sua infanzia, unendo fatti in parte frutto di invenzione e sentimenti (assicura il regista) totalmente autentici. Non si fatica a crederlo: se c’è una cosa perfettamente chiara in Anni felici è proprio la sincerità dei ricordi di un periodo, che si credeva infelice, vissuto tra libertà e paura.

Daniele Luchetti racconta i suoi “Anni felici”

“Il film è un atto d’amore all’umanità dei miei genitori, alla loro capacità e incapacità di vivere le passioni fino in fondo”. Così il regista romano Daniele Luchetti ha presentato alla stampa la sua ultima fatica, Anni felici, dal 3 ottobre in sala con 01 e Rai Cinema, un album di ricordi d’infanzia, tra qualche verità e altrettante bugie costruite per l’occasione, in cui troviamo il padre artista Guido, interpretato da Kim Rossi Stuart, e la mamma passionale e un po’ matta Serena, col volto di Micaela Ramazzotti, alle prese con gelosie, femminismo e voglia di libertà nell’Italia del 1974.