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“Il figlio” di Florian Zeller, uno spettacolo di Piero Maccarinelli, la recensione

IL FIGLIO di Florian Zeller

con Cesare Bocci, Galatea Ranzi, Giulio Pranno, Marta Gastini, Riccardo Floris e Manuel Di Martino

traduzione e regia Piero Maccarinelli

Scene Carlo de Marino, costumi Gianluca Sbicca, musiche Antonio di Pofi, luci Javier Delle Monache, assistente alla regia Manuel Di Martino, amministrazione Daniela Angelini

Produzione Il Parioli e Teatro Della Pergola

In scena al Teatro Parioli di Roma fino al 5 febbraio 2023

Voto: 6 su 10

Al Teatro Parioli di Roma è in scena “Il figlio” di Florian Zeller, uno dei più apprezzati drammaturghi contemporanei, autore del più celebre “The Father – Il padre” e del terzo dramma che ne completa la trilogia famigliare, “La madre”. Per chi volesse divertirsi in un confronto squisitamente ludico, che potremo titolare “dalla scena allo schermo”, potrebbe andare a vedere, subito dopo lo spettacolo teatrale, l’omonimo film diretto dallo stesso Zeller, in sala dal prossimo 9 Febbraio.

“La ragazza nella nebbia”, un film di Donato Carrisi, la recensione

La ragazza nella nebbia (id, Italia/Francia/Germania, 2017) di Donato Carrisi con Toni Servillo, Alessio Boni, Michela Cescon, Galatea Ranzi, Lorenzo Richelmy, Jean Reno, Lucrezia Guidone, Daniela Piazza, Ekaterina Buscemi, Greta Scacchi, Jacopo Olmo Antinori, Antonio Gerardi

Sceneggiatura di Donato Carrisi, dal suo romanzo omonimo (ed. Longanesi)

Thriller, 2h 07′, Medusa, in uscita il 26 ottobre 2017

Voto: 2 su 10

La ragazza nella nebbia, trasposizione dell’omonimo best seller di Donato Carrisi, che ha anche scritto e diretto il film, è l’emblema di tutto ciò che di più deleterio il cinema italiano di oggi ha da offrire al suo pubblico. Ben inteso: Carrisi è uno dei nostri più apprezzati giallisti all’estero, abile artigiano di indagini a tinte fosche, che sanno come avvincere il lettore; ma la scrittura cinematografica è tutt’altra cosa rispetto alla stesura di un romanzo o alla narrazione televisiva. Questo suo film d’esordio denuncia tutti i limiti di una produzione condotta sull’onda della presunzione assoluta di poter portare a segno un thriller di spessore, senza minimamente considerare di avere a malapena i mezzi per una brutta fiction commerciale.

“La grande bellezza”, viaggio al termine della Roma ‘cafonal’

La grande bellezza (Italia, 2013) di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo, Sabrina Ferilli, Carlo Verdone, Pamela Villoresi, Galatea Ranzi, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Luca Marinelli, Isabella Ferrari, Serena Grandi, Roberto Herlitzka, Giorgio Pasotti, Lillo Petrolo, Sonia Gessner, Anita Kravos, Ivan Franek, Massimo De Francovich, Massimo Popolizio, Anna Della Rosa, Giulio Brogi, Dario Cantarelli, Giorgia Ferrero, Franco Graziosi, Giovanna Vignola, Giusi Merli, Luciano Virgilio, Fanny Ardant

Soggetto e sceneggiatura di Paolo Sorrentino con Umberto Contarello

Drammatico, 2h 24’, Medusa, in uscita il 21 maggio 2013

In Concorso al 66° Festival del Cinema di Cannes 2013

Voto D’Errico: 8 su 10

Voto Ozza: 7 su 10

Voto Tomaselli: 7½ su 10

Lupa e vestale, aristocratica e stracciona, tetra e buffonesca. La Roma di Fellini, che con questi aggettivi descrisse Anna Magnani come simbolo ed emblema della città, non è più quella di un tempo. È peggiorata. “Nun me fido”, rispose Nannarella alla cinepresa di Federico, quasi a voler preservare il mistero di una bellezza eterna e fugace, che accompagna il tormento all’estasi. Oggi, quella bellezza si ritrova ad osservare, mesta come una vecchia diva al tramonto, il via vai per il nulla dell’umanità che inconsciamente la abita e la umilia.