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“The Father”, un film di Florian Zeller, la recensione

The Father – Nulla è come sembra (The Father, GB/Francia, 2020) di Floria Zeller con Anthony Hopkins, Olivia Colman, Rufus Sewell, Imogen Poots, Olivia Williams, Evie Wray, Mark Gatiss

Sceneggiatura di Florian Zeller e Christopher Hampton, dall’omonima pièce teatrale di Florian Zeller

Drammatico, 1h 38’, BiM, in uscita il 20 maggio 2021

Voto: 8 su 10

Il cinema contemporaneo non di rado ha raccontato la malattia mentale degenerativa, in particolar modo il morbo di Alzheimer, forse una delle forme più tragiche di abbandono che si possano immaginare. In Italia è stato Pupi Avati, con commovente dolcezza, ad affrontarla in Una sconfinata giovinezza con Fabrizio Bentivoglio, mentre è Julie Christie l’indimenticabile protagonista che si abbandona alle nebbie della memoria nel gioiello di Sarah Polley Away from her; più di recente, Michel Haneke e la grande coppia Trintignant-Riva con il devastante Amour, e ancora Still Alice, dove una magnifica Julianne Moore ci faceva vivere ogni attimo di una drammatica presa di coscienza. Ma ce ne sono molti altri. Ognuno di questi film affronta la patologia assecondando un punto di vista, un’angolazione, una predisposizione di volta in volta differente eppur comune a chiunque abbia avuto la sfortuna di confrontarsi con questo male.

“Two Mothers” e il mito della milf in salsa soft, un incubo

Two Mothers (Adore, Francia/Australia, 2013) di Anne Fontaine, con Naomi Watts, Robin Wright, Ben Mendelsohn, Xavier Samuel, James Frecheville, Sophie Lowe, Gary Sweet

Sceneggiatura di Christopher Hampton, dal romanzo “Le nonne” di Doris Lessing

Drammatico, 1h 50’, BiM Distribuzione, in uscita il 17 ottobre 2013

Voto: 4½ su 10

C’era di ché spaventarsi, ma in altro senso rispetto ai miseri risultati finali. Un film a lungo chiacchierato, d’ispirazione letteraria d’eccezione (“Le nonne” del Premio Nobel Doris Lessing), scritto da un drammaturgo poco meno che eccellente (al suo attivo copioni per il cinema come Le relazioni pericolose di Frears e A Dangerous Method di Cronenberg) e diretto da una promessa del cinema francese (Cocò avant Chanel). Chi l’avrebbe mai detto che l’accoppiata Christopher Hampton-Anne Fontaine, con l’aggravante di due attrici meravigliosamente algide come Naomi Watts e Robin Wright a interpretarlo, avrebbe potuto partorire un film tanto molle e assurdo?