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“Un matrimonio da favola”, i Vanzina non mentono, nozze alla vaccinara

Un matrimonio da favola (Italia, 2014) di Carlo Vanzina con Adriano Giannini, Ricky Memphis, Paola Minaccioni, Andrea Osvart, Giorgio Pasotti, Stefania Rocca, Riccardo Rossi, Emilio Solfrizzi, Ilaria Spada, Max Tortora, Luca Angeletti, Teco Celio, Roberta Fiorentini, Pia Engleberth

Sceneggiatura di Carlo Vanzina, Enrico Vanzina, Edoardo Falcone

Commedia, 1h 31′, 01 Distribution/ IIF, in uscita il 10 aprile 2014

Voto: 4½ su 10

Buon Vanzina non mente. Dopo quasi quarant’anni di attività ininterrotta nell’ambito della commedia italiana, i due fratelli figli di cotanto Steno nemmeno se lo sognano di modificare quegli ingranaggi comici, definibili “plebei”, capaci di renderli perfettamente riconoscibili da un certo pubblico che mai li tradirebbe (nonostante la pessima sortita del recente Sapore di te). Nuovamente alle prese con il wedding movie, e forti di una committenza (Fulvio e Federica Lucisano) che assicura un cast delle grandi occasioni, Carlo ed Enrico hanno (stra)cotto un gran tortone nuziale alla vaccinara, con la supervisione in sceneggiatura dell’abile Edoardo Falcone. 

“Anita B.”, intenzioni lodevoli ma il dramma di Faenza resta esangue

Anita B. (Italia, 2013) di Roberto Faenza, con Eline Powell, Robert Sheehan, Antonio Cupo, Andrea Osvart, Moni Ovadia, Guenda Goria, Clive Riche, Jane Alexander, Nico Mirallegro, Carla de Girolamo

Sceneggiatura di Edith Bruck, Roberto Faenza, Nelo Risi, Iole Masucci, dal romanzo “Quanta stella c’è nel cielo” di Edith Bruck (ed. Garzanti)

Drammatico, 1h 28′, Good Films, in uscita il 16 gennaio 2014

Voto: 5 su 10

Non c’è motivo di dubitare dell’onesta intellettuale di Roberto Faenza, un regista la cui filmografia non è scarna di opere dal grande impegno storico e sociale. Nostalgico dei fasti di Jona che visse nella balena e Prendimi l’anima, nonché reduce da un pessimo adattamento letterario da Peter Cameron (Un giorno questo dolore ti sarà utile), Faenza ritorna sulla strada della memoria, affrontando, sono parole sue, “la vita dopo la morte” nel periodo immediatamente successivo alla Shoah.