
Storia di una ladra di libri (The Book Thief, Usa/Germania, 2013) di Brian Percival con Sophie Nélisse, Geoffrey Rush, Emily Watson, Ben Schnetzer, Nico Liersch, Barbara Auer, Rainer Block, Oliver Stokowski, Matthias Matschke
Sceneggiatura di Michael Petroni, dall’omonimo romanzo di Markus Zusak (ed Frassinelli)
Drammatico, 2h 07′, 20th Century Fox Italia, in uscita il 27 marzo 2014
Voto: 7 su 10
Germania, 1939. Liesel Meminger una ragazzina dodicenne, viene abbandonata dalla madre naturale, costretta a fuggire per le sue idee politiche, e affidata a Rosa e Hans Hubermann. Liesel non è andata a scuola, anche se custodisce gelosamente un libro – Il manuale del becchino – unico ricordo del fratellino prematuramente scomparso. Per lei di formazione “comunista” accettare la dura vita sotto la dittatura del Reich non è facile, soprattutto quando in casa arriva Max, un giovane ragazzo ebreo scampato al rastrellamento nazista durante la notte dei cristalli. Grazie a Max, Liesel accresce la sua passione per la lettura, capirà che le parole sono vita e diventerà per Max una vera ancora di salvezza; gli occhi sul mondo per un’anima in fuga dagli orrori della guerra.
Ancora una volta le atrocità del secondo conflitto mondiale vengono portate sul grande schermo. Con Storia di una ladra di libri, Brian Percival realizza un film diretto capace di entrare completamente in empatia con lo spettatore, commuovendolo. Merito forse del narratore d’eccezione – l’angelo della morte – o degli orrori della Shoah, così lontani eppure così vicini, che sempre toccano il cuore. Il film, solo apparentemente il solito polpettone sui mali della Guerra, risulta poetico senza scadere nella retorica. Quando il Reich colpisce, Liesel trova rifugio nell’amore per la lettura, nella forza delle parole, nella magia della scrittura. Gli unici luoghi dove Hitler non può arrivare.
L’esordiente Sophie Nélisse (Liesel) se la cava egregiamente nel ruolo della “furfante”, sagacemente affiancata al generoso Geoffrey Rush (Hans Huberman) e alla burbera Emily Watson (Rosa).
Il fatto che Storia di una ladra di libri sia tratto dal bestseller omonimo dello scrittore australiano Markus Zusak del 2005 non è per niente irrilevante. Percival non fa altro che leggerci il romanzo con i suoi occhi, offrendoci la sua interpretazione, mescolando il linguaggio letterario a quello cinematografico, dando al libro una forma del tutto singolare. Parcival è per il pubblico quello che Liesel è per Max: la sintesi perfetta della frase “se gli occhi potessero parlare.”
Angela Di Giacomantonio
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