“Sister Act – Il musical”, dal cinema al palco il risultato è travolgente

Viola Produzioni
Alessandro Longobardi
Compagnia della Rancia

SISTER ACT
il musical

BELIA MARTIN
nel ruolo di Deloris Van Cartier
PINO STRABIOLI
nel ruolo di Monsignor O’Hara
SUOR CRISTINA
nel ruolo di Suor Maria Roberta
FRANCESCA TAVERNI
nel ruolo della Madre Superiora

e con Felice Casciano, Marco Trespioli, Claudia Campolongo, Manuela Tasciotti, Veronica Appeddu, Silvano Torrieri, Vincenzo Leone, Renato Crudo, Brian Boccuni, Giancarlo Capito, Giulia Dascoli, Jessica Francesca Lorusso, David Marzi, Marzia Molinelli, Valentina Naselli, Elena Nieri, Rosa Odierna, Marco Pasquini, Helen Tesfazghi
scene GABRIELE MORESCHI, direzione musicale STEFANO BRONDI, coreografie RITA PIVANO

musiche di ALAN MENKEN
liriche GLEN SLATER
testo CHERI STEINKELLNER
e BILL STEINKELLNER
dialoghi aggiunti DOUGLAS CARTER BEANE
basato su film TOUCHSTONE PICTURE “Sister Act”

regia di SAVERIO MARCONI

In scena al Teatro Brancaccio di Roma dal 10 dicembre 2015 al 24 gennaio 2016

Voto: 9 su 10

Un risultato così alto, a fronte di un modello cinematografico di inossidabile freschezza, era difficile se non impossibile da attendersi. E invece l’allestimento di Sister Act firmato da Saverio Marconi per Viola Produzione e Compagnia della Rancia, fortemente voluto dal direttore artistico del Teatro Brancaccio di Roma Alessandro Longobardi, ha superato ogni più rosea aspettativa, traducendosi in un vero trionfo.

Il segreto del successo sta nella formula del riadattamento: ispirato al celebre film del compianto regista Emile Ardolino (morto di Aids alla fine delle riprese) che vedeva una mitica Whoopy Goldberg nei panni monacali della cantante di night messa al riparo in un convento di suore stonate, lo spettacolo teatrale amplia il racconto, modificandone la narrativa ma mai lo spirito, ponendo le basi per un autentico musical, cosa che il film in realtà non era. Complici i 25 brani inediti musicati dal celeberrimo Alan Menken (autore, tra le altre, delle colonne sonore Disney de La bella e la bestia e La sirenetta), l’effetto-novità può dirsi centrato in pieno, con una doverosa ossequiosità nei riguardi della grande tradizione del genere.

A tutto il resto ci pensa una macchina spettacolare di professionismo assoluto, che sfida il critico più agguerrito a trovare un solo elemento fuori posto. Impresa inutile, dal momento che l’operazione è tra le più mirabili prove di quanto le nostre maestranze teatrali possano ancora far gridare dall’entusiasmo. In una confezione di raro splendore, brilla una squadra di attori da applausi ininterrotti, capitanata dalla madrilena Belia Martin, figlia ideale di un amplesso impossibile tra Diana Ross e Lola Falana, scatenata nel recitato quanto nei pezzi cantati e meravigliosamente ironica tanto da farsi perdonare sin da subito la parlata alla Belen Rodriguez. Le fanno da corona dei performer davvero eccelsi come Francesca Taverni (la rigida madre superiore) e Marco Trespioli (l’agente di polizia Eddie), più una carovana di comprimari infallibili. Ci sono anche il simpatico Pino Strabioli, nelle vesti tonacali di Monsignor O’Hara, e Suor Cristina Scuccia, la vincitrice a furor di popolo della seconda edizione di The Voice of Italy, il talent show canoro in cui la partecipazione della religiosa ha avuto eco internazionale: se l’energia della sorella nelle esibizioni televisive ci sembrava forzata, sul palcoscenico la sua è una presenza di carisma, pathos e comunicativa realmente notevoli, e l’interpretazione della novizia Maria Roberta è tra le cose più indovinate dello spettacolo.

Quindi non si può far altro che lasciarsi travolgere dall’energia incredibile di Sister Act, ulteriore testimonianza del talento infaticabile di Saverio Marconi e antidoto antidepressivo potentissimo contro i brutti pensieri della quotidianità. Questo Natale si va a teatro in massa!

Giuseppe D’Errico

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