La poetica di Hopper al Complesso del Vittoriano

Second Story Sunlight (1960) fra i dipinti di Edward Hoppr presenti alla Mostra

Edward Hopper

Complesso del Vittoriano – Roma

1 ottobre 2016 – 12 febbraio 2017

Solitudine. Silenzio. Frenesia. Desolazione. Tutta la poetica di Edward Hopper è racchiusa nella Mostra che ospita questo artista al Complesso del Vittoriano di Roma, fino al 12 febbraio.

Dai turbamenti dei bistrot parigini ai paesaggi più malinconici dell’America dei primi anni del ‘900. Sei sessioni, circa sessanta opere: ritratti, paesaggi, disegni preparatori, incisioni e olii, acquerelli. Il tutto per dare vita ad una vera e propria “cifra hopperiana” ereditata in molteplici campi dell’espressione visiva.

Capolavori come Night Shadows (1921) ed Evenig Wind (1921), e opere del periodo parigino quali Le bistrot or the wine shop (1907), La pavillon de Flore (1907) e Le pont des art (1909), ma anche le immancabili immagini di donne come la signora in rosso protagonista di South Carolina Morning.

casa

House by the Railroad, il quadro che ispirò Hitchcock per la casa di Psycho

Hopper, quale grande artista, negli anni, ha influenzato moltissimo il cinema. L’ultima sessione è infatti dedicata alle influenze hopperiane nella settima arte. Da Hitchcock ad Antonioni, da Wim Wenders a David Lynch, fino a Dario Argento. Ai cinefili è offerto solo un breve video/documentario, un assaggio, delle suggestioni di Hopper nel cinema. Sarebbe stato bello vederlo dal vivo House by the Railroad, il quadro che ispirò Hitchcock per la casa di Psycho, come, altrettanto emozionante, sarebbe stato riconoscere in Nighthawks la sequenza del bar di Profondo Rosso (omaggiata anche in un episodio dei Simpson ndr.) Ci dobbiamo accontentare di Nightwindow (La finestra sul cortile, Hitchcok, 1954) e Study for Gas (Il grido, Antonioni, 1957).

Va di moda nei musei la call to action, così il pubblico potrà disegnare come Hopper, diventare un grande artista ed essere condiviso sui Social, ma anche entrare a far parte di Second Story Sunlight, riprodotto in formato gigante: seduti su una sedia reale, dando le spalle alla riproduzione, lo spettatore potrà essere gli stesso protagonista del quadro.

Angela Di Giacomantonio

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