“Frozen – Il regno di ghiaccio”, incanto e suggestione, Disney non mente

Frozen – Il regno di ghiaccio (Frozen, Usa, 2013) di Chris Buck e Jennifer Lee

Sceneggiatura di Jennifer Lee e Shane Morris, tratta dalla fiaba di Hans Christian Andersen “La regina delle nevi” (1844)

Animazione, 1h 48′, Walt Disney Studios Motion Pictures, in uscita il 19 dicembre 2013

Voto: 7½ su 10

Dopo la simpatica (ma commercialmente deludente) parentesi Pixar con Ralph Spaccatutto, la Disney torna alle origini e al suo marchio di fabbrica prediletto: la principessa. Da Biancaneve fino alla recente Rapunzel, è inutile ricordare uno storico che ha sempre cavalcato con successo l’onda fiabesco-sentimentale al femminile, senza che nessuna concorrenza, per altro agguerritissima, sia mai riuscita ad eguagliare la felicità della più longeva casa d’animazione d’America. Questa volta la fonte d’ispirazione è una delle più complesse fiabe di Hans Christian Andersen, “La regina delle nevi”, opportunamente semplificata e sdrammatizzata dalla sceneggiatura di Jennifer Lee e Shane Morris in una tipica commedia musicale disneyana.

frozenposterNel regno di Arendelle, la principessa Elsa è costretta a celare al popolo e all’amata sorella minore Anna un segreto dal quale può dipendere la sorte dell’intero regno: sin dalla nascita, infatti, la ragazza ha ereditato il dono di creare freddo e ghiaccio, ma senza la possibilità di governarlo. Il giorno dell’incoronazione, il potere prenderà il sopravvento e Elsa verrà scacciata da Arendelle come una strega. Toccherà ad Anna riportare la sorella al trono, e per farlo affronterà le nevi della foresta, dove Elsa si è ritirata. Nell’avventura la aiuterà il commerciante di ghiaccio Kristoff.

Probabilmente la storia apparirà forzata in più punti, e l’eccesso di canzoncine e personaggi tanto buffi quanto inutili potrà mettere a dura prova un pubblico più maturo. Ma che importa, i piccoli si divertiranno come matti e vivranno l’appassionante epopea con l’animo al cardiopalma, fino a un finale di grande emozione. Per di più, Frozen – Il regno di ghiaccio segna un ulteriore tappa vincente in quanto a tecnica e risultati visivi: gli scenari innevati e le tempeste artiche, ricreate con la complicità di un 3D decisamente funzionale alle finalità, garantiscono un livello di suggestione che raramente si è riscontrato in altri prodotti per l’infanzia. Buon Disney non mente, la fiaba è incantevole.

Giuseppe D’Errico

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