Festival di Roma 2013, presentato il programma

In un’affollata Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, è stata presentata stamani 14 ottobre l’ottava edizione del Festival del Cinema di Roma. A fare gli onori di casa oltre il direttore artistico Marco Müller, il presidente della Fondazione Cinema per Roma Paolo Ferrari e il Direttore Generale Mancini, ci hanno tenuto a salire sul palco anche l’assessore regionale alla cultura Lidia Ravera e quello comunale Flavia Barca, per salutare e ringraziare l’organizzazione e i presenti, ricordando l’importanza e il valore di un festival simile nella capitale. Dopo i ringraziamenti di rito ai partner istituzionali e non, avendo soprattutto premura di ricordare tutti gli sponsor del Festival, il direttore generale Lamberto Mancini ha lasciato la parola al vero protagonista di questa conferenza stampa: Marco Müller. Il critico e produttore cinematografico che dal 2012 è alla guida della festa-festival di Roma (binomio, questo, sui cui a lungo si è dibattuto durante la mattinata, e che non ha ancora trovato una dicitura definitiva in questa manifestazione capitolina) ha illustrato ai numerosi giornalisti in sala il programma, non ancora definitivo, mettendo in luce novità e grandi ritorni. Nella “schizofrenia addomesticata” che Müller dice aver guidato la creazione del programma di quest’anno, troviamo spazio per una grande varietà di generi e di paesi, dai quali provengono i film in e fuori concorso. Ne sono un chiaro esempio i film di apertura e chiusura del Festival: giovedì 7 novembre, in anteprima mondiale, ad aprire la kermesse sarà il film di Giovanni Veronesi L’ultima ruota del carro. Il “grande ritorno alla commedia all’italiana” del regista campione d’incassi con i vari manuali d’amore che ha scelto di raccontare l’ennesima «storia del nostro Paese dagli anni ‘70 ad oggi», arruolando per lo scopo i rappresentati del nuovo cinema nazionale come protagonisti della sua storia: Elio Germano, Alessandra Mastronardi reduce dal set romano di Woody Allen e Ricky Memphis per una volta sollevato dall’ennesimo ruolo da poliziotto. Niente di più lontano, quindi, dal film che il direttore artistico ha scelto per concludere la settimana romana del cinema: Sou Duk/ Saodu (The Withe Storm) del regista cinese Benny Chan. Una prima mondiale, anche questa, per presentare il nuovo lavoro del maestro del film d’azione cinese che nella sua carriera vanta nomination a numerosi premi e collaborazioni prestigiose. Due lavori completamente diversi ad aprire e chiudere un festival che fa della presenza di numerose opere prime o seconde il suo maggiore vanto. Müller ricorda spesso, oltre all’internazionalità e alla varietà dei generi, anche la partecipazione di registi e produttori giovani o alle prime armi, come ulteriore apertura al mondo dei neofiti del cinema, sia sul set che in sala. Prima di lui Lamberto Mancini aveva ricordato come grazie alla collaborazione con l’istituto bancario BNP Paribas, nel 2012 c’era stata la distribuzione in scuole e università romane del “Accredito Cultural” grazie al quale centinaia di giovani appassionati avevano potuto partecipare come spettatori alla Festa del Cinema. Quest’anno l’impegno è rinnovato e ampliato, prevedendo, infatti, una giuria popolare per decretare, in collaborazione con una giuria di settore, il migliore tra i documentari in concorso. La giuria di “addetti ai lavori” sarà invece diretta da James Gray (regista e sceneggiatore newyorkese molto noto nell’ambiente del cinema indipendente) e avrà tra le sue file anche Larry Clark, fotografo e regista americano che un anno fa vinse il Marc’Aurelio d’oro con il suo Marfa Girl. Un Festival-Festa che pur non avendo ancora deciso da quale parte andare, se nella direzione della festa popolare o quella della kermesse indipendente e innovativa, può vantare grandi numeri. In questa edizione, infatti, saranno presentati in concorso 18 film di cui 12 in prima mondiale, fuori concorso invece avremo altre 22 pellicole nelle diverse categorie. Un’altra novità è il concorso cineMAXXI che come si può facilmente intuire sarà ospitato nel vicino Museo delle Arti del XXI Secolo. Inoltre 10 documentari nella sezione Doc Italia e una lunga retrospettiva sul genere del Peplum che rese famosa l’Italia in tutto il mondo. In tutte queste presentazioni ci saranno 20 pellicole italiane e complessivamente 17 tra opere prime e seconde. Per ora quindi grandi propositi e grandi numeri, mentre per le notizie più succose e glamour dell’evento ci resta che attendere la fine del mese, quando saranno resi noti non solo la madrina della manifestazione ma anche i divi che calcheranno il tappeto rosso dell’Auditorium Parco della Musica.

Marianovella Buccelli

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