Amore e ricette nel romanzo di Marcello Forcina “La psicologia della frolla”

La psicologia della frolla

di Marcello Forcina

Marco Del Bucchia, 2016

La relazione con Roma era effettivamente la più appagante e duratura che avesse mai vissuto. 

Digital Media Strategist per professione, goloso per natura, scrittore per passione. Si descrive così Marcello Forcina, al suo esordio letterario con il romanzo “La psicologia della frolla” edito da Marco Del Bucchia.

Leggendolo, ci si chiede: “La psicologia della frolla” è più un romanzo d’amore o di cucina? Di amore per la cucina? O entrambi?

“Entrambi con un andirivieni continuo tra una vocazione e l’altra” – ci spiega l’autore in una breve intervista – “Le ricette completano la storia d’amore; le vicende sentimentali s’impastano tra loro e lievitano in forno, croccanti e profumate. È un romanzo in cui prendono vita tutte le mie più grandi passioni: i dolci, Roma, la neve, l’amicizia, la famiglia, l’arte, il cinema, i colori, il caffè, la musica, la fede. E il cuore pulsante della storia è sempre la cucina. Un po’ come nella mia vita.

forcinaSfondo alla storia d’amore fra i due protagonisti – Beatrice e Alex – proprio la città eterna, che appare senza confini, virata al bianco come una pagina che aspetta di essere scritta.

“A volte penso che la storia d’amore più profonda raccontata dal mio romanzo sia proprio quella tra me e la città eterna. Non ci sono nato, ma l’ho desiderata e conquistata anni fa. Roma è una città complessa da vivere e amare. Il rapporto che s’instaura con le sue strade, i suoi monumenti e persino con i suoi sampietrini finisce per essere incredibilmente simile a una relazione sentimentale: una storia di alti e bassi, le cui immancabili litigate sono mitigate da un infinito scambio reciproco di amore e di tenerezze. Per il tipo di storia che avevo in mente Roma è l’ambientazione perfetta. Bellissima da mozzare il fiato, piena di angoli intrisi di storia, di simbolismi e di opportunità descrittive. A metà romanzo, da palcoscenico era già diventata una delle protagoniste”, afferma Forcina.

Consigliato perché: Ognuno di noi si affeziona ai libri per un ricordo, un profumo, una sensazione.

Aprendo “La psicologia della frolla” affiora subito alla mentre il ricordo della neve che paralizzò Roma nel 2012, seguito dal profumo dei biscotti “zucchero e cannella” appena sfornati, fatti dalla nonna e assaporati a Natale vicino al camino, e una strana, ma piacevole, sensazione di casa.

Angela Di Giacomantonio

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