Al sala uno è il momento di scappare… o no?

Titolo: Tempo di Fuga
di: Mario Prosperi
regia: Mario Prosperi
interpreti: Mario Prosperi, Rossella Or, Yavan Wolde
aiuto regia, fonica Roberto Zorzut
musiche Paolo Modugno
scene e luci Valerio di Filippo

Voto 7 su 10

E se morire fosse meno facile di quello che ci si aspetta? Se toccasse superare un esame, per andare nell’aldilà? Da queste domande e dalla riflessione che ne consegue nasce lo spettacolo “Tempo di fuga” in scena al Teatro Sala Uno di Roma.
L’incidente automobilistico di Attanasio (Mario Prosperi) ci da accesso ad una sorta di androne metafisico, che ha qualcosa di un ospedale nel quale le persone vengono “sistemate” in apparenza, ma dove in realtà sostengono un test, per provare di essere pronti al passaggio verso l’altra vita. In questo non-luogo trova Melania (Rossella Or) anche lei finita lì dopo un annegamento e intenta a ricomporre i frammenti del proprio passato che riaffiorano come le battute di un copione dimenticato.
A prendersi cura di loro un’infermiere/angelo interpretato da Yavan Wolde. Man mano che i due raccontano la loro esperienza viene fuori che le loro vite sono inesorabilmente intersecate ma che non hanno lasciato che il loro destino si compisse separandosi.
Proprio per questo motivo viene loro data una seconda possibilità. In questa nuova esistenza Attanasio abbandona le velleità del teatro serio per darsi a ciò che di più commerciale esiste, affidandosi ad un pubblico vacuo che sceglie in base agli istinti. Melania, che lavora per lui come segretaria, cerca di farlo ragionare, soprattutto cerca di fargli vedere le persone al di là della versione utilitaristica. Ma dovrà intervenire l’angelica figura del produttore (che poi era lo stesso infermiere dell’aldilà) per cercare di metterlo davanti all’ennesimo errore da lui commesso.
Uno spettacolo semplice, che punta molto sulla suggestione, sul testo complesso, pieno di riferimenti colti ma che si lascia godere. Prosperi che oltre ad essere sulla scena cura anche la regia tiene le redini della messa in scena con coscienza e regala a Rossella Or un ruolo in cui l’attrice da buona prova di sè.

Maddalena Mannino

One Response to Al sala uno è il momento di scappare… o no?

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