50 sfumature di terrore

Una volta per fare gli scrittori occorreva essere colti, grandi intellettuali. Di fatto scrivevano libri che poi venivano pubblicati solo quegli individui che avessero una profonda conoscenza della lingua, della sintassi e dell’uso della punteggiatura. Non è sempre detto che tali storie veicolassero valori morali elevati, ma tutte avevano un senso o un gusto estetico che conferiva loro un valore ben preciso.
Al giorno d’oggi invece si credono tutti scrittori. E quando dico tutti intendo dal laureato in astrofisica che si convince delle sue doti in virtù di un’acclamata tesi di laurea (Ricordiamoci sempre che le tesi di laurea NON sono romanzi) alle tredicenni che, forti di una ventina di commenti alla loro Fanfiction si sentono già delle Jane Austen in erba.
No, scrivere Fanfiction, anche quando ricevono molti commenti, non vuol dire essere scrittori di letteratura.
Sorge spontanea una domanda: perché questa semplice osservazione non è stata fatta presente a E.L. James, la scrittrice del best seller “50 sfumature di grigio”? Bastava dirle semplicemente: <<Erika, non puoi prendere una Fanfiction nata da Twilight e farne un pessimo libro. Non è onesto nei confronti della Meyer e non è onesto nei confronti dei lettori>>.
Non che qualcuno stia cercando di difendere la Meyer e Twilight, ma almeno quella è una storia pseudo-originale. Qui siamo davanti alla pessima copia di qualcosa che era bruttino in partenza. Ecco perché non siamo onesti con i lettori: non solo gli rifiliamo spazzatura, gliela rifiliamo pure vecchia!
Ma andiamo al sodo, alla trama: quale trama? Perché c’era la trama in questo libro? Sono sicura che se mi metto a cercare su Efp (Noto sito italiano di storie scritte dai Fan) trovo Pwp con più intrecci. La finalità di questo libro è farci capire, per bocca di Anastasia (la fastidiosissima protagonista dalle troppe personalità, tra cui una vocina più irritante del grillo parlante e una Dea interiore più arrapata di Samantha Jones nei suoi giorni di gloria) quanto sia sexy, figo ed erotico Christian (Il piattissimo protagonista maschile che fa apparire Gaston de “La bella e la bestia” come un cervellone dalla spiccata sensibilità). Basta, tutto qui. Ah, ma è vero: ce l’hanno spacciato per un libro trasgressivo, scomodo, perverso perché ci sono elementi sadomaso. Quindi dieci sculacciate sarebbero perversione? Insomma, tutti abbiamo preso uno sganassone da mamma o papà quando eravamo piccoli e per quanto mi riguarda i pochi che ho preso m’hanno fatto crescere meglio.
Anche stilisticamente non va bene,  la parola erotico nella traduzione italiana è stata usata 327 volte. Ma non c’è traccia di erotismo, sensualità o pathos, non c’è quella sottile attesa nè lo smarrimento che è tipico dell’eccitazione. Anastasia non appare sperduta nei meandri del piacere, appare proprio persa, nel senso di sconfitta e succube di questo tizio che è inqualificabile.
Non parliamo dei personaggi minori, perché sono ancora più noiosi di quelli principali, ovviamente tutti gli uomini vorrebbero infilarsi sotto la gonna di Anastasia, mentre tutte le donne vorrebbero farsi fustigare da Christian. Tutte tranne l’amica del cuore: la ricchissima, bellissima, intelligentissima, intraprendentissima Katherine, meglio nota come l’odiata Mary Sue di ogni pessima storia che si rispetti. Ma non esiste Mary Sue senza il suo Gary Stue così eccolo il fratello di Christian, di cui non ricordo il nome e che non mi scomodo a cercare su internet perché l’unica utilità di quest’uomo e rimorchiarsi Kate per toglierla dalle scatole e permettere alla protagonista di fornicare con l’amore della sua vita (Uno che ha conosciuto la settimana prima e che mollerà a distanza di 14 giorni dalla data d’inizio della relazione).
Se già l’avete comprato il danno è fatto ma possiamo invitarvi a non comprare le sfumature di nero: perchè se con i grigi si pensava di aver raschiato il fondo quella libro ricorda una frase che diceva sempre la mia professoressa d’italiano: Al peggio non c’è mai fine.

Maddalena Mannino

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