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“La regina di ghiaccio – Turandot”, uno spettacolo di Maurizio Colombi, la recensione

TEATRO BRANCACCIO
LORELLA CUCCARINI in

LA REGINA DI GHIACCIO
ispirato alla Turandot di Giacomo Puccini

musica DAVIDE MAGNABOSCO, PAOLO BARILLARI, ALEX PROCACCI
testi MAURIZIO COLOMBI, GIULIO NANNINI
scene ALESSANDRO CHITI, costumi FRANCESCA GROSSI
disegno luci ALESSIO DE SIMONE, disegno suono EMANUELE CARLUCCI
videografica MARCO SCHIAVONI direzione musicale e arrangiamenti DAVIDE MAGNABOSCO
coreografie RITA PIVANO
aiuto regia DAVIDE NEBBIA, assistente coreografie FRANCESCO SPIZZIRRI
con LORELLA CUCCARINI nel ruolo di TURANDOT
PIETRO PIGNATELLI nel ruolo di CALAF, SIMONETTA CARTIA nel ruolo di CHANG’È, SERGIO MANCINELLI nel ruolo di YAO, VALENTINA FERRARI nel ruolo della strega TORMENTA, FEDERICA BUDA nel ruolo della strega GELIDA, SILVIA SCARTOZZONI nel ruolo della strega NEBBIA, GIANCARLO TEODORI nel ruolo di PING, JONATHAN GUERRERO nel ruolo di PONG, ADONÀ MAMO nel ruolo di PANG, PAOLO BARILLARI nel ruolo di ALTOUM, FLAVIO TALLINI nel ruolo del PRINCIPE DI PERSIA, LAURA CONTARDI nel ruolo di ZELIMA
Ensemble LUCA CONTINI, MARTINA GABBRIELLI, FILIPPO GRANDE, CAMILLA MAFFEZZOLI, ANTONELLA MARTINA, ELEONORA PELUSO, IVAN TRIMARCHI
Regia MAURIZIO COLOMBI

In scena al Teatro Brancaccio di Roma fino al 26 marzo 2017

Voto: 5 su 10

Come si può descrivere la delusione provata per uno spettacolo che, sulla carta, aveva tutte le carte in regola per essere un successone? Eppure a questa Regina di Ghiaccio, vagamente ispirata alla fiaba persiana da cui nacque la Turandot di Giacomo Puccini, non riesce di indovinare quel giusto mix di intrigo e ironia che era stato alla base dell’enorme riscontro di pubblico di Rapunzel, una produzione che vedeva all’opera la stessa squadra artistica che è impegnata oggi sul paco del Teatro Brancaccio. Ritorna Maurizio Colombi alla regia, così come le musiche di Davide Magnabosco e le coreografie di Rita Pivano, ma soprattutto ritorna Lorella Cuccarini, infaticabile professionista questa volta al servizio di una fiacca rivisitazione di tempi e luoghi pucciniani in salsa pop-rock.