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“School of Rock – Il musical” di Andrew Lloyd Webber, uno spettacolo di Massimo Romeo Piparo, la recensione

SCHOOL OF ROCK – Il musical

Musiche di Andrew Lloyd Webber
Liriche di Glenn Slater
Testi di Julian Fellowes
Tratto dal film della Paramount scritto da Mike White
Regia e adattamento italiano di Massimo Romeo Piparo
Direzione musicale di Emanuele Friello
Coreografie di Roberto Croce
Scenografie di Teresa Caruso
Costumi di Cecilia Betona
Disegno luci di Daniele Ceprani
Disegno fonico di Enrico Porcelli

Al Teatro Sistina di Roma dal 5 al 31 marzo 2019

Voto: 7½ su 10

“Se sei rock lo ami. Se non lo sei, lo diventi!”

La frase promozionale utilizzata per il lancio del nuovo spettacolo della PeepArrow Entertainment, di Massimo Romeo Piparo, coglie in pieno l’emozione che School of Rock è stato in grado di suscitare.

Lo spettacolo che ha debuttato il 5 Marzo al Sistina di Roma è soprattutto un festival Rock della musica e dello spirito. Sul palco troviamo un gruppo di giovanissimi ragazzi che, ben capitanati dal simpatico ed estroso Lillo, alias Pasquale Petrolo, sono in grado di trasformarsi, in maniera del tutto credibile, da una perfetta classe irreprensibile di una prestigiosa scuola americana ad una energica e grintosa rock band.

“Nove lune e mezza”, un film di Michela Andreozzi, la recensione

Nove lune e mezza (Italia/Spagna, 2017) di Michela Andreozzi con Claudia Gerini, Michela Andreozzi, Giorgio Pasotti, Stefano Fresi, Lillo Petrolo, Nunzia Schiano, Massimiliano Vado, Paola Tiziana Cruciani, Claudia Potenza, Alessandro Tiberi, Federica Cifola, Nello Mascia, Graziella Marina, Arisa

Sceneggiatura di Michela Andreozzi, Alessia Crocini, Fabio Morici

Commedia, 1h 40′, Vision Distribution, in uscita il 12 ottobre 2017

Voto: 6½ su 10

Prima di tutto, c’è da registrare una notizia curiosa: il film non si fregia del brevetto “d’interesse culturale nazionale” che il nostro Ministero elargisce a piene mani anche per le pellicole più deprecabili. Cosa avrà mai avuto Nove lune e mezza per non meritarlo (ammesso che sia stato sottoposto alla candidatura, ma non abbiamo motivi per credere il contrario) resterà un mistero ben chiuso nelle menti dei membri del comitato. Ciò detto, accogliamo con favore un esordio tardivo alla regia, quello della simpatica attrice e autrice Michela Andreozzi, che scrive – con Alessia Crocini e Fabio Morici – e dirige una deliziosa commedia che, con della sana leggerezza, riesce a far riflettere su temi come genitorialità surrogata, procedure di adozione e realizzazione femminile. Nel giro di un mese, è già il secondo film italiano a trattare simili questioni, dopo l’ambizioso e ben poco riuscito Una famiglia di Sebastiano Riso, visto in concorso a Venezia 74.

“La grande bellezza”, viaggio al termine della Roma ‘cafonal’

La grande bellezza (Italia, 2013) di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo, Sabrina Ferilli, Carlo Verdone, Pamela Villoresi, Galatea Ranzi, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Luca Marinelli, Isabella Ferrari, Serena Grandi, Roberto Herlitzka, Giorgio Pasotti, Lillo Petrolo, Sonia Gessner, Anita Kravos, Ivan Franek, Massimo De Francovich, Massimo Popolizio, Anna Della Rosa, Giulio Brogi, Dario Cantarelli, Giorgia Ferrero, Franco Graziosi, Giovanna Vignola, Giusi Merli, Luciano Virgilio, Fanny Ardant

Soggetto e sceneggiatura di Paolo Sorrentino con Umberto Contarello

Drammatico, 2h 24’, Medusa, in uscita il 21 maggio 2013

In Concorso al 66° Festival del Cinema di Cannes 2013

Voto D’Errico: 8 su 10

Voto Ozza: 7 su 10

Voto Tomaselli: 7½ su 10

Lupa e vestale, aristocratica e stracciona, tetra e buffonesca. La Roma di Fellini, che con questi aggettivi descrisse Anna Magnani come simbolo ed emblema della città, non è più quella di un tempo. È peggiorata. “Nun me fido”, rispose Nannarella alla cinepresa di Federico, quasi a voler preservare il mistero di una bellezza eterna e fugace, che accompagna il tormento all’estasi. Oggi, quella bellezza si ritrova ad osservare, mesta come una vecchia diva al tramonto, il via vai per il nulla dell’umanità che inconsciamente la abita e la umilia.