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“La Traviata” di Giuseppe Verdi, uno spettacolo di Andrea Bernard, la recensione

LA TRAVIATA 
di Giuseppe Verdi

Melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave, da “La dame aux camélias” di Alexandre Dumas figlio
Direttore Renato Palumbo
Regia, scene e luci di Andrea Bernard
Produzione del TCBO con Teatro Regio di Parma

In scena al Teatro Comunale di Bologna fino all’8 maggio 2019

Voto: 7 su 10

Un amore malsano, un amore che non è essere protesi verso l’altro ma guardare se stessi a uno specchio, cercare sempre e solo ciò che soddisfa i propri sensi, il proprio ego, la propria individualità. Questo è il punto di vista della contemporanea Traviata firmata dal regista Andrea Bernard già visto a Busseto nell’ambito del Festival Verdi 2017 e riproposto in questi giorni al Teatro Comunale di Bologna che ha fatto dell’opera verdiana del 1853 una trasposizione ambientata nei nostri giorni, nei tempi dell’amore liquido, per dirla alla Bauman. Tale riadattamento tuttavia, non ha dato maggior lustro all’opera, anzi i costumi (firmati da Elena Beccaro) e la messa in scena contemporanei hanno, a mio avviso, appiattito l’imponenza dell’opera, inoltre le ovvie incongruenze tra un testo scritto nell’800 e una scenografia ambientata ai giorni nostri non hanno dato risalto a un’opera che ha fatto scandalo per la sua originalità e la sua forza dirompente e moderna.

“Aida” di Giuseppe Verdi, uno spettacolo di Francesco Micheli, la recensione

AIDA

Musica di Giuseppe Verdi
Opera in quattro atti su libretto di Antonio Ghislanzoni
Direttore, Frédéric Chaslin
Regia, Francesco Micheli
Scene, Edoardo Sanchi
Costumi, Silvia Aymonino
Luci, Fabio Barettin
Coreografie, Monica Casadei
Maestro del Coro, Andrea Faidutti
… … …
Interpreti:
Il Re     Luca Dall’Amico
Amneris     Nino Surguladze (12, 15, 19, 21/11) / Cristina Melis (14, 16, 18, 22/11)
Aida     Monica Zanettin (12, 15, 19, 21/11) / Stefanna Kybalova (14, 16, 18, 22/11)
Radamès     Carlos Ventre (12, 15, 19, 21/11) / Antonello Palombi (14, 16, 18, 22/11)
Ramfis     Enrico Iori (12, 15, 19, 21/11) / Antonio Di Matteo (14, 16, 18, 22/11)
Amonasro     Dario Solari (12, 15, 19, 21/11) / Stefano Meo (14, 16, 18, 22/11)
Gran Sacerdotessa     Beth Hagermann
Messaggero     Cristiano Olivieri
Orchestra e Coro del TCBO

Produzione del Teatro Comunale di Bologna con il Macerata Opera Festival

Voto: 8 su 10

Si è puntato sull’essenzialità, sul minimalismo e sull’innovazione per l’Aida di Giuseppe Verdi messa in scena da Francesco Micheli al Teatro Comunale di Bologna e molte di queste scelte si sono verificate efficaci e di grande impatto, seppur con qualche ridondanza ed esagerazione, soprattutto nell’aspetto didascalico della messa in scena.

Andata in scena per la prima volta nel 1871, l’Aida di Giuseppe Verdi è l’unica opera che nasce non su fonte letteraria, ma prende spunto da un canovaccio dell’archeologo Auguste Mariette. Nonostante ciò la ninfa vitale del libretto è densa di stereotipi che ricalcano grandi tematiche come il triangolo amoroso, la guerra, la supremazia, il potere, la gloria, il tutto incastonato in un mondo remoto e favoloso, quello Egizio, che riporta a un immaginario fatto di sfarzi, splendore, grandi monumenti e strepitii guerreschi.