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“Persone naturali e strafottenti” di Giuseppe Patroni Griffi, uno spettacolo di Giancarlo Nicoletti, la recensione

PERSONE NATURALI E STRAFOTTENTI
di Giuseppe Patroni Griffi

con Marisa Laurito, Giovanni Anzaldo, Filippo Gili, Federico Lima Roque
direttore di produzione Diego Rifici
organizzazione Cinzia Storari
disegno luci Daniele Manenti
aiuto regia Alessandro Solombrino – Giuditta Vasile
una produzione Altra Scena in collaborazione con Sycamore T Company
regia Giancarlo Nicoletti

Andato in scena al Teatro Palladium di Roma dal 3 al 6 Maggio 2018

Voto: 5½ su 10

Un’anteprima nazionale decisamente interessante, quella di Persone naturali e strafottenti, testo scandalo di Giuseppe Patroni Griffi andato per la prima volta in scena nel 1974 con la regia dell’autore stesso e un cast che comprendeva Pupella Maggio, Gabriele Lavia e Mariano Rigillo. Il nuovo allestimento, diretto da Giancarlo Nicoletti, riporta sulla scena drammatica un’attrice dal carisma solitamente rassicurante e popolare come Marisa Laurito, alle prese con un personaggio sofferente e fitto di ombre; ad affiancarla ci sono Giovanni Anzaldo, Filippo Gili e Federico Lima Roque. Testo importante, un regista dal nobile curriculum e un gruppo di interpreti di solidissimo mestiere, però, non hanno assicurato la riuscita di uno spettacolo che, troppo spesso, mostra la corda e scade in un’assordante pipinara.

“Finale di partita” di Samuel Beckett, uno spettacolo di Filippo Gili, la recensione

FINALE DI PARTITA
di Samuel Beckett

Regia a cura di Filippo Gili
Con Giorgio Colangeli, Giancarlo Nicoletti, Matteo Quinzi, Olivia Cordsen
Scene: Roberto Rabaglino
Costumi: Giulio Villaggio
Disegno luci: Daniele Manenti
Aiuto regia: Tommaso Arati di Maida
Una produzione Altra scena & I due della città del sole

In scena allo Spazio Diamante dal 2 all’11 marzo

Voto: 8 su 10

C’è un uomo, Hamm, che trascorre giorni sempre uguali, paralizzato da una solitudine che lo costringe ad immaginare racconti che non giungono mai ad una conclusione; le sue quotidiane, stanche interazioni, sono bonarie schermaglie con il servile Clov, un tuttofare inquieto, che tuttavia esiste in funzione delle mansioni che il suo padrone gli assegna, con apatica noncuranza. Ham e Clov si trovano accerchiati dentro delle mura dove trovano posto due bidoni della spazzatura all’interno dei quali albergano in pianta stabile due persone, che Hamm considera i suoi genitori e che richiama, di tanto in tanto, senza aver nulla da dire loro, tanto per spezzare la noia di giornate sempre uguali, aspettando una Fine che non arriva, salvifica, a mutare il soffocante status quo.