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“Casanova Opera Pop” di Red Canzian, uno spettacolo di Emanuele Gamba, la recensione

CASANOVA OPERA POP

Scritto e prodotto da Red Canzian

Musiche di Red Canzian – Testi di Mikki Porru

Scenografie di Massimo Checchetto – Coreografie di Roberto Carrozzino e Martina Nadalini

Con Gian Marco Schiaretti, Angelica Cinquantini, Gipeto, Manuela Zanier, Paolo Barillari, Jacopo Sarno, Roberto Colombo, Gianluca Cavagna, Rosita Denti, Francesca Innocenti, Chiara Famiglietti

Regia di Emanuele Gamba

In scena al Teatro Brancaccio di Roma dal 10 al 22 gennaio 2023

Voto: 6½ su 10

Dopo il tour di anteprima che ha toccato i teatri di Venezia e Milano, arriva al Brancaccio di Roma Casanova Opera Pop, scritto, ideato e voluto da Red Canzian. Lo spettacolo è ambientato nella Venezia del ‘700 ed è dedicato a uno dei personaggi italiani più noti al mondo, Giacomo Casanova.

Lo spettacolo viene definito un kolossal e i numeri sulla carta in qualche modo gli danno ragione: 21 performer sul palco, 2 ore di musica e 35 brani cantati dal vivo, 120 costumi, 30 cambi scena, scenografie con proiezione ad alta definizione e bel disegno luci.

“Truman Capote. Questa cosa chiamata amore” di Massimo Sgorbani, uno spettacolo di Emanuele Gamba, la recensione

TRUMAN CAPOTE
QUESTA COSA CHIAMATA AMORE
di Massimo Sgorbani

con Gianluca Ferrato
scene Massimo Troncanetti
costumi Elena Bianchini
aiuto regia Jonathan Freschi
regia Emanuele Gamba

presentato da Florian Metateatro in collaborazione con il Teatro Nazionale della Toscana

In scena dal 15 al 17 marzo all’Off/Off Theatre di Roma

Voto: 8 su 10

Ho cominciato a scrivere a otto anni: di punto in bianco, senza un esempio ispiratore. Non avevo mai conosciuto qualcuno che scrivesse, anzi conoscevo pochi che leggessero. Ma sta di fatto che solo quattro cose mi interessavano: leggere libri, andare al cinema, ballare il tip tap e fare disegni. Poi un giorno mi misi a scrivere, ignorando di essermi legato per la vita a un nobile ma spietato padrone. Quando Dio ti concede un dono, ti consegna anche una frusta; e questa frusta è intesa unicamente per l’autoflagellazione.

(Truman Capote, Musica per camaleonti)

Una delle più grandi personalità culturali del Novecento, scrittore, giornalista, dandy, omosessuale. È curioso constatare come le più importanti e profetiche riflessioni critiche sulla società e i costumi del secolo scorso provengano da discussi personaggi orgogliosamente gay: Truman Capote in America come Pier Paolo Pasolini in Italia, in un ideale abbraccio sofferto che ci piace immaginare mettendo a confronto i loro scritti, così distanti per prosa e sensibilità, eppure così lucidi e feroci nella loro indagine umana.

“Spring Awakening”, confuso allestimento al suo debutto italiano

SPRING AWAKENING
tratto da dalla pièce
RISVEGLIO DI PRIMAVERA
di Frank Wedekind
su licenza ufficiale
MTI Music Theatre International
libretto e testi di Steven Sater
musiche di Dunkan Sheik
Prodotto da TodoModo Music All
con Flavio Gismondi, Arianna Battilana, Federico Marignetti, Tania Tuccinardi, Gianluca Ferrato, Francesca Gamba, Paola Fareri, Renzo Guddemi, Vincenzo Leone, Chiara Marchetti, David Marzi, Albachiara Porcelli, Andrea Simonetti
regia di Emanuele Gamba

dal 3 all’ 8 dicembre 2013 al Teatro Brancaccio di Roma

Voto Ozza: 5 su 10

Voto D’Errico: 6 su 10

Un retrogusto amarognolo permane dopo la visione di questo show: sembra di aver assistito a un saggio finale di una scuola di teatro in provincia. L’allestimento italiano di Spring Awakening pecca sotto diversi fronti. In primis la parte recitativa: tempi morti ai limiti del sopportabile dilatano la recitazione a tal punto da rendere poco comprensibile il racconto.