The Wolf of Wall Street (id, Usa, 2013) di Martin Scorsese, con Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Jean Dujardin, Kyle Chandler, Rob Reiner, Jon Bernthal, Jon Favreau, Joanna Lumley, Cristin Milioti, Christine Ebersole, Brian Sacca, Shea Whingham
Sceneggiatura di Terence Winter, dall’autobiografia “Il lupo di Wall Street” di Jordan Belfort (ed. BUR Rizzoli)
Commedia, 2h 58′, 01 Distribution, in uscita il 23 gennaio 2014
Voto: 9 su 10
Bentornato Martin! E bentornata, lurida Wall Street. Solo il regista di Casinò poteva riscattare decenni di noiose morali cinematografiche ai danni dell’infernale gota finanziario mondiale, bamboleggiato in un classico dello yuppismo rampante di Oliver Stone (Wall Street, appunto, con quel diavolo da rotocalco a nome Gordon Gekko pronto ad assurgere a icona d’epoca e a regalare un Oscar a Michael Douglas) e in un suo pessimo sequel, nonché in dozzine di parabole, verbose e ammonitrici, atte a scongiurare l’incauto spettatore da ogni possibile investimento in borsa.
Dopo alcune deludenti opere omologate al comune gusto hollywoodiano, Scorsese ritorna ai massimi livelli con la trasposizione dell’autobiografia di Jordan Belfort (DiCaprio), broker poco più che ventenne iniziato nell’impero della finanza proprio quel maledetto 19 ottobre del 1987, il famoso lunedì nero dei crolli come non se ne vedevano dal 1929. La lezione imparata in un solo giorno di lavoro (e dopo un pranzo con lo scafato Matthew McConaughey che gli elargisce le regole principali del successo nel settore: droga e onanismo) avrà i suoi frutti in dieci anni vissuti pericolosamente e nella più totale depravazione. Insieme a una scalcagnata banda di piccoli truffatori del New Jersey, Jordan mette in piedi una delle più grandi società di top rider d’America, conquistando una fortuna incredibile ai danni di milioni di investitori frodati. Stupefacenti di ogni genere, orge ufficiali e ufficiose, tutti gli sfizi possibili e (in)immaginabili (ad esempio giocare al tirassegno con dei nani al posto delle freccette), auto sportive, yatch, la più costosa villa al mondo e una moglie supermodel (Margot Robbie), tutto scorre liscio tra alcol e follie, fino a quando l’FBI comincia a sospettare qualcosa…
Operazioni di questo genere, come già per Scarface di De Palma, rischiano sempre di alimentare quello sgradevole dibattito che vorrebbe ravvisare in esse una celebrazione di personaggi immondi (nella fattispecie, un truffatore tossico e sessuomane) e dell’universo che li circonda. L’apparente assenza di ogni schermo critico e d’adozione del punto di vista esclusivo del narratore che è poi lo stesso Belfort, potrebbe avvalorare tale ipotesi. Ma questo equivarrebbe a mortificare la potenza biografica del protagonista, specchio allucinato del self made man in negativo, oltre che la mirabolante vivacità della descrizione che ne fa Martin Scorsese, sulla scorta di una strepitosa sceneggiatura di Terence Howard, penna dei Sopranos e Boardwalk Empire.
The Wolf of Wall Street è un film che alza di una tacca l’asta del savoir-faire registico del pianeta, per merito di un uomo appassionato, affamato e mai sazio di cinema, instancabile cantore di generi e momenti storici, fagocitati per l’occasione in una giostra visiva e narrativa senza freni, dove gli impulsi umani trovano almeno un paio di occasioni (l’effetto ritardato di una droga pesante, con lotta telefonica al seguito, e l’ipotetico corteggiamento alla zia) per entrare nell’immaginario cinematografico. E in questa tragicomica odissea per la ricchezza è più che mai determinante l’apporto di una squadra tecnica infallibile (montaggio e fotografia sensazionali) e di un mostruoso Leonardo DiCaprio, vero lupo della scena, attorniato da un cast di supporto, da Jonah Hill a Margot Robbie fino al the artist Dujardin, a prova di bomba.
I sospetti di megalomania e ipertofia cronica vengono presto soppiantati dalla sensazione chiarissima di aver assistito all’ultimo capolavoro sul passato millennio. Bentornato Martin!
Giuseppe D’Errico
Sei stato molto convincente. Andrò sicuramente a vederlo.
Voto 9/10 alla tua recensione 😉 😉