Wasp Network (id, Brasile/Francia/Spagna/Belgio, 2019) di Olivier Assayas con Penélope Cruz, Edgar Ramírez, Gael García Bernal, Wagner Moura, Ana de Armas, Leonardo Sbaraglia, Harlys Becerra
Sceneggiatura di Olivier Assayas, dal romanzo “Os últimos soldados da Guerra Fría” di Fernando Morais
Drammatico, 2h 03’, BiM
Voto: 6 su 10
Regista sempre in bilico tra i generi e le nazioni, il francese Olivier Assayas abbandona l’ironia brillante dell’ultimo Double Vies ed entra in territorio cospirativo con Wasp Network, storia vera a partire dal romanzo del brasiliano Fernando Morais “The last soldier of the Cold War”, ambientata tra Cuba e gli Stati Uniti dei primi anni Novanta. Nonostante l’impegno, l’interesse storico della vicenda raccontata e un solido gruppo di ben noti interpreti in campo, Assayas si conferma preferibile quando mette in moto la parte più divertita, ma non per questo meno complessa e profonda, della sua vena autoriale.
Siamo a L’Avana, dicembre 1990, e René González (Edgar Ramirez), un pilota di linea cubano costretto ad arrangiarsi come istruttore nell’epoca del regime castrista, ruba un aereo e fugge dal Paese, lasciando la moglie Olga (Penélope Cruz) e la figlia di appena sei anni. Comincia una nuova vita a Miami, insieme ad altri connazionali dissidenti, come agente segreto del controspionaggio cubano, una rete di spie incaricate di infiltrarsi nelle organizzazioni anti-castriste americane. Col tempo, Olga si convincerà a raggiungere il marito, senza essere al corrente della reale situazione. In dieci saranno arrestati nel 1998 con l’accusa di spionaggio in favore del governo di Cuba.
Il film ha il merito di riportare alla memoria una vicenda, dimenticata dai più, che è principalmente uno spiacevole strascico della Guerra Fredda; lo fa attraverso il racconto quasi d’appendice della coppia protagonista, costretta più volte a dividersi nonostante un amore incrollabile, nell’ottica di affrontare l’evento storico attraverso la lente dell’umanità di chi ebbe la sfortuna di viverlo. Parallelamente alla linea narrativa dei coniugi Ramirez-Cruz, infatti, scorre quella della coppia formata da Wagner Moura e Ana de Armas: anche lui è un transfuga cubano in territorio americano, ma la sua sarà una scelta speculare a quella dei futuri condannati.
Mosso da nobili intenti, Wasp Network vorrebbe interrogarci sulle motivazioni che muovono la politica storica, rendendoci partecipi di un sistema di giudizio che coinvolge tutti, ma resta imprigionato in un’impostazione piatta e didascalica e in un’esposizione estetica priva di guizzi. Sembra un datato prodotto televisivo, ben lontano dalla tensione e dall’intensità psicologica che permeava la miniserie Carlos, sul famoso terrorista venezuelano, che proprio Assayas, e con lo stesso Edgar Ramirez protagonista, diresse qualche anno fa. Resta l’interesse aneddotico e l’adesione alla causa.
Giuseppe D’Errico
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