Ascoltare Alberto Barbera è sempre un piacere. Uomo di notevole preparazione culturale ed evidente passione per l’arte cinematografica, non perde mai il proprio aplomb neanche nel rispondere alle domande più perniciose saettate dal parterre degli addetti ai lavori. Sono, così, trascorse rapidamente le due ore della conferenza stampa organizzata a Roma, durante le quali il direttore, coadiuvato dal presidente della Biennale Paolo Baratta, ha presentato il 74° Festival del Cinema di Venezia.
Con dovizia di particolari e interessanti aneddoti è stato illustrato un programma di altissima qualità, che spazia da questioni più strettamente sociali ad argomenti di grande attualità, alcuni letti anche in chiave leggera, ma non per questo meno significativa, come nel caso del musical Ammore e malavita di Manetti Bros., uno dei quattro film italiani in concorso. Tematiche altrettanto importanti caratterizzano gli altri tre titoli: il drammatico Hannah di Andrea Pallaoro con Charlotte Rampling; Una famiglia di Sebastiano Riso e The Leisure Seeker di Paolo Virzì che, in questo road movie nato dall’omonimo romanzo di Michael Zadoorian, dirige Helen Mirren e Donald Sutherland.
La sfida tra le 21 pellicole in gara promette un entusiasmante scontro tra Titani, dove a dar inizio alla competizione sarà Downsizing di Alexander Payne, con Matt Damon e Christoph Waltz, seguito, solo per citarne alcuni, da Mother! di Darren Aronofsky con Michelle Pfeiffer, Javier Bardem e Jennifer Lawrence e, ancora, il fantasy The shape of water di Guillermo Del Toro e Suburbicon di George Clooney, che ha rivisto e in parte ritoccato una sceneggiatura scritta anni fa dai fratelli Coen. Un alone di mistero, invece, avvolge il titolo del lungometraggio di Kechiche Mektoub, my love: Canto uno, già modificato rispetto a quello con cui il film aveva superato le selezioni e che suggerisce la probabile intenzione del cineasta di realizzare un successivo Canto 2 e, forse, 3.
Un ponte immaginario unirà il passato con il futuro, partendo dalla sezione “Fuori Concorso – Fiction” che omaggerà Valentina Cortese nel documentario di Francesco Patierno Diva!, tratto dall’autobiografia Quanti sono i domani passati, che svelerà molti dettagli della sua vita privata, fino a giungere all’inedito concorso dedicato ai prodotti di Realtà Virtuale. Una novità, quest’ultima, che avrà un proprio spazio appositamente allestito, dove sarà possibile testare questa nuova forma di comunicazione grazie alle 22 opere presenti, tra cortometraggi, lungometraggi e installazioni (anche interattive), tra i cui autori ricordiamo Laurie Anderson, nota soprattutto come musicista ma che, da sempre, preferisce definirsi “una narratrice di storie” e qui ne avrà l’occasione, attraverso il suo La camera insabbiata.
Questa ideale macchina del tempo non limita qui il nostro viaggio, anzi, ci riporterà indietro di 50 anni e precisamente al 1967, quando venne girato il delizioso A piedi nudi nel parco, riunendo sul palco della Sala Grande del Palazzo del Cinema, Jane Fonda e Robert Redford per premiarli con il Leone d’Oro alla carriera. Doppio avvenimento dal momento che nella sezione Fuori Concorso – Fiction verrà anche proiettato Our souls at night, la pellicola prodotta da Netflix per la regia di Ritesh Batra, che rifonde l’indimenticabile coppia anche sullo schermo.
Ma il ricco carnet di star che arriveranno al Lido non finisce qui. Oltre ai nomi già menzionati sono attesi Judi Dench, Isabelle Huppert, Julianne Moore, Frances McDormand, Penelope Cruz, Woody Harrelson e, per la sezione Eventi Speciali: John Landis, con il suo Michael Jackson’s Thriller 3D, il video che costituì una svolta epocale nel 1982, dimostrando come la musica potesse essere terreno fertile per nuove potenzialità creative.
Impossibile riuscire a nominare tutti i protagonisti di questa sontuosa Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 2017, il cui progetto davvero coinvolgente rispecchia il pensiero e l’anima del lavoro del direttore Barbera, quando afferma che: “più che l’istantanea del presente, i film che proponiamo sono in certo qual modo la percezione del futuro, l’indicazione di una o più vie che si aprono sul domani, scrutano l’orizzonte per avvistare un “dopo”. Quel che cerchiamo di realizzare consiste nel tentativo di esporre i film come si fa con i classici che, diceva Mandel’stam, non vanno intesi come ciò che è stato ma come ciò che deve ancora venire”.
Lidia Cascavilla
Venezia 74 – Concorso
Human Flow di Ai Weiwei
Mother! di Darren Aronofsky
Suburbicon di George Clooney
The Shape of Water di Guillermo del Toro
L’insulte di Ziad Doueri
La villa di Robert Guédiguian
Lean on Pete di Andrew Haigh
Mektoub, My Love: canto uno di Abtellatif Kechiche
Sandome no satsujin (The Third Murder) di Koreeda Hirokazu
Jusqu’à la garde di Xavier Legrand (opera prima)
Ammore e malavita dei Manetti Bros.
Foxtrot di Samuel Maoz
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh
Hannah di Andrea Pallaoro, con Charlotte Rampling
Downsizing di Alexander Payne
Jia nian hua (Angels Wear White) di Vivian Qu
Una famiglia di Sebastiano Riso
First Reformed di Paul Schrader
Sweet Country di Warwick Thornton
The Leisure Seeker di Paolo Virzì
Ex Libris – The New York Public Library di Frederick Wiseman
Orizzonti
Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli
Napadid Shodan (Disappearance) di Ali Asgari (opera prima)
Espèces menacées di Gilles Bourdos
The Rape of Recy Taylor di Nancy Buirski
Caniba di Lucien Castaing-Taylor e Verena Paravel
Les bienheureux di Sofia Djama (opera prima)
Marvin di Anne Fontaine
Invisible di Pablo Giorgelli
Brutti e cattivi di Cosimo Gomez (opera prima)
Ha ben dod (The Cousin) di Tzahi Grad
Ha edut (The Testament) di Amichai Greenberg (opera prima)
Bedoune tarikh, bedoune emza (No Date, No Signature) di Vahid Jalilvand
Los versos del olvido di Alireza Khatami (opera prima)
La nuit où j’ai nagé oyogisugita yoru di Damien Manivel e Igarashi Kohei
Krieg di Rick Ostermann
West of Sunshine di Jason Raftopouolos (opera prima)
Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone
Undir trénu (Under the tree) di Hafsteinn Gunnar Sigurdsson
La vita in comune di Edoardo Winspeare
Fuori Concorso – Eventi Speciali
Casa d’altri di Gianni Amelio
Michael Jackson’s Thriller 3D di John Landis
Making of Michael Jackson’s Thriller (1983) di Jerry Kramer
Fuori Concorso – Fiction
Our Souls at Night di Ritesh Batra
Il signor Rotpeter di Antonietta De Lillo
Victoria & Abdul di Stephen Frears
La mélodie di Rachid Hami
Outrage Coda di Takeshi Kitano (Film di chiusura di Venezia)
Loving Pablo di Fernando León de Aranoa
Zama di Lucrecia Martel
Wormwood di Errol Morris (miniserie)
Diva! di Francesco Patierno
Le fidèle di Michäel R. Roskam
Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini
The Private Life of a Modern Woman di James Toback
Brawl in Cell Block 99 di S. Craig Zahler
Fuori Concorso – Non Fiction
Cuba and the Cameraman di Jon Alpert
My Generation di David Batty
Piazza Vittorio di Abel Ferrara
The Devil and Father Amort di William Friedkin
This is Congo di Daniel McCabe
Ryuichi Sakamoto: Coda di Stephen Nomura Schible
Jim & Andy: The Great Beyond. The Story of Jim Carrey, Andy Kaufman and Tony Clifton di Chris Smith
Happy Winter di Giovanni Totaro
Cinema nel Giardino
Manuel di Dario Albertini
Controfigura di Rä Di Martino con Valeria Golino, Filippo Timi
Woodshock di Kate Mulleavy e Laura Mulleavy, con Kirsten Dunst
Nato a Casal di Principe di Bruno Oliviero
Suburra – La serie (Le prime due puntate della prima serie italiana prodotta da Netflix)
Tueurs di François Troukens e Jean-François Hensgens
Venezia Classici – Concorso Documentari
Anos Luz (Light Years) di Manuel Abramovich
Evviva Giuseppe di Stefano Consiglio
La lucida follia di Marco Ferrari di Selma Jean Dell’Olio
L’utopie des images de la révolution russe di Emmanuel Hamon
The Prince and the Dybbuk di Elwira Niewiera
La voce di Fantozzi di Mario Sesti
This is the War Room! di Boris Hars-Tschachotin
Proiezioni speciali
La lunga strada del ritorno di Alessandro Blasetti (1962)
Barbiana ’65 La lezione di Don Milani di Alessandro G.A. D’Alessandro
Lievito madre – Le ragazze del secolo scorso di Concita De Gregorio, Esmeralda Calabria
Lascia un commento