
Pasolini – Usa, 2014 di Abel Ferrara con Willem Dafoe, Adriana Asti, Maria De Medeiros, Valerio Mastandrea, Ninetto Davoli, Andrea Bosca, Riccardo Scamarcio – IN CONCORSO
Le ultime 24 ore di vita di Pier Paolo Pasolini secondo ciò che resta della mente del grande regista de Il cattivo tenente e Addiction. Nessun intento celebrativo ma la volontà di approfondire il pensiero dell’intellettuale più controverso del nostro secolo scorso, alla luce dei suoi progetti rimasti incompiuti. Scampoli di Petrolio e Sodoma, l’idea dell’imminente progetto Porno Teo Kolossal, l’intervista a Furio Colombo e la cacciagione dei ragazzi di vita. Evidente l’amor di verità nei confronti del personaggio (luoghi e costumi sono autentici), così come l’immedesimazione fisica di Dafoe. Ne è venuto fuori, però, uno strano ibrido, impersonale, sgradevole e francamente inopportuno, con un imbarazzante melting pot linguistico ad aggravare ulteriormente la solidità dell’opera. Il mare di stereotipi è secondo solo alla inimmaginabile bruttezza della messa in immagini dell’episodio di Epifanio. Dell’anima pasoliniana nulla. Voto: 3
Red Amnesia – Cina, 2014 di Wang Xiaoshuai con Lu Zhong, Shi Liu, Qin Hao – IN CONCORSO
La vita di una vedova, che occupa le sue giornate occupandosi cocciutamente dei figli e della madre anziana, è sconvolta da una serie di telefonate anonime. Sola nell’inquietudine, rievoca il fantasma del marito e si convince che dietro alla faccenda ci sia un vecchio conto in sospeso con una persona del suo passato. Storia di fantasmi cinesi e di un senso di colpa che appartiene a un intero paese in fuga. Affascinante e ipnotico, con Lu Zhong magnifica protagonista. Voto: 8
Burying the Ex – Usa, 2014 di Joe Dante con Anton Yelchin, Ashley Greene, Alexandra Daddario, Oliver Copper – FUORI CONCORSO
Realizzato in grandi difficoltà economiche e terminato grazie al crowfunding, l’ultima fatica del geniale regista di Gremlins è da lui stesso definita una “zom com”. Protagonista un simpatico commesso in un negozio di articoli dell’orrore che si ritrova in casa l’insopportabile ex fidanzata, blogger ambientalista e perfettina, prima morta sotto un pullman, poi zombie grazie al sortilegio di una statuina satanica. Storia deboluccia ma divertimento assicurato per tutti i cinefili patiti di b-movies. Dialoghi spesso esilaranti e interpreti in vena ne fanno un gioiellino. Omaggi, ahinoi, casuali al nostro cinema di genere: i poster italiani che si vedono nel film (tra gli altri, Zombie in soffitta, Tempi duri per i vampiri e Il pozzo e il pendolo), ha detto Dante, erano gli unici disponibili. Voto: 7
Retour a Ithaque – Francia, 2014 di Laurent Cantet con Isabel Santos, Jorge Perrugorrìa, Fernando Hechevarria – GIORNATE DEGLI AUTORI
All’Avana, su un terrazzo al tramonto, si è riunito un gruppo di vecchi amici per festeggiare il ritorno di uno di loro, in esilio per sedici anni in Spagna. Sarà l’occasione per far riaffiorare ricordi e speranze, segreti e rancori, scelte e disillusioni. Sceneggiatura dello scrittore Leonardo Padura, il regista di Risorse umane per un ‘grande freddo’ cubano sugli strascichi della rivoluzione castrista. Serrato e intenso, recitato con estrema naturalezza dagli attori, paga una formula drammaturgica assai abusata. Voto: 6½
Metamorphoses – Francia, 2014 di Christophe Honoré con Amira Akili, Sébastien Hirel, Damien Chapelle – GIORNATE DEGLI AUTORI
Adattamento in chiave contemporanea e bucolica di alcuni episodi del poema epico di Ovidio, incentrata sulle mutazioni fisiche di alcune divinità mitologiche greco-romane. L’aggancio tra opera letteraria e mondo moderno è inesistente, idem dicasi per l’affinità di personaggi come Diana, Zeus e Narciso con la realtà di oggi. Un legame necessario che, mancando, rende fatua tutta l’operazione. Da par suo, il regista è interessato quanto più possibile a spogliare i giovani attori, anche se qua e là non rinuncia a un tocco d’estro. Voto: 4½
Cymbeline – Usa, 2014 di Michael Almereyda con Penn Badgley, Dakota Johnson, Ed Harris, Ethan Hawke, Milla Jovovich, John Leguizamo, Anton Yelchin, Bill Pullman, Delroy Lindo – ORIZZONTI
Il Cimbelino di Shakespeare nella malavita di New York di oggi: Imogen, figlia di Cymbeline, un potente criminale, si sposa in segreto con l’amato Posthumus, ma il padre la costringe a lasciarlo e la rinchiude nella sua stanza finché non si decide a sposare il fidato Cloten. Tragedia in vista. Errare è umano, perseverare diabolico: quasi quindici anni dopo Hamlet 2000, Almereyda ci riprova ma riduce il Bardo a un supermercato di colpi di scena degni di una soap opera. Dell’ennesimo adattamento moderno in versi potevamo farne a meno. Cast allo sbando, dispiace vederci coinvolto il grande Harris (con giubbotto di pelle e mitra!). Voto: 3
Giuseppe D’Errico
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