
Una donna per amica (Italia, 2014) di Giovanni Veronesi, con Fabio De Luigi, Laetitia Casta, Valentina Lodovini, Adriano Giannini, Virginia Raffaele, Geppi Cucciari, Valeria Solarino, Flavio Montrucchio, Monica Scattini, Antonia Liskova
Sceneggiatura di Giovanni Veronesi e Ugo Chiti
Commedia, 1h 28′, Warner Bros. Pictures Italia, in uscita il 27 febbraio 2014
Voto: 3 su 10
Che dire, dopo la bibbia sull’amicizia nei rapporti uomo-donna che continua a essere tuttora Harry, ti presento Sally, favoloso copione brillante scritto da Nora Ephron e diretto da Rob Reiner nel 1989, risulta ben difficile aggiungere qualcosa di nuovo al tema. Uomini e donne non possono essere amici perché il sesso ci si mette sempre di mezzo, nessun uomo può essere amico di una donna che trova attraente senza portarsela a letto, di norma vuole farsi anche quelle che non trova attraenti, e se lei non ci sta non importa, perché il click del sesso è già scattato e l’amicizia è ormai compromessa: parola di Billy Crystal, e provate a dargli torto!
Veronesi, con Ugo Chiti (ma da una vecchia idea di Francesco Nuti), tenta a modo suo di stravolgere l’emendamento: prende un anonimo assessore comunale (il solito Fabio De Luigi), lo tuffa nei colori mediterranei del sud pugliese (la splendida Trani) e lo affianca alla bellissima amica di sempre (lei è solamente Laetitia Casta…), che però si sposa al volo con una maschia guardia forestale (Giannini jr). Il nostro medioman tenta di dimenticare la compagna di giochi con procace brunetta (Lodovini) ma il germe del sentimento amicale si fa tiranno: sarà amore per la pimpante francesina?
L’happy family finale è quanto di più stressante ci si potesse attendere, dopo abbondanti tira e molla ‘vorrei ma non posso’, in cui vengono pretestuosamente coinvolti anche una Virginia Raffaele dalla lingua più che sciolta e una Cucciari versione Lorena Bobbit sarda. Oltre ad essere una commedia di sconfortante banalità e desolante pochezza, Una donna per amica manca d’identità: totale il miscasting geografico in rapporto alla location. Tutto falso, tutto risaputo, tutto a umorismo zero (ci verrà mai risparmiata la gag con il coito simulato per far ingelosire il partner dietro la porta?). Dopo l’apprezzabile L’ultima ruota del carro, arriva uno dei peggiori Veronesi di sempre. Unica nota positiva, If I Ever Feel Better dei Phoenix in colonna sonora.
Giuseppe D’Errico
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