Tutto può accadere a Broadway (She’s Funny That Way, Usa, 2014) di Peter Bogdanovich con Owen Wilson, Imogen Poots, Jennifer Aniston, Kathryn Hahn, Will Forte, Rhys Ifans, Lucy Punch, Austin Pendleton, George Morfogen, Cybill Shepherd, Richard Lewis, Debi Mazar, Jennifer Esposito, Sydney Lucas, Illeana Douglas, Joanna Lumley, Tatum O’Neil, Michael Shannon, Colleen Camp, Quentin Tarantino, Jake Hoffman
Sceneggiatura di Peter Bogdanovich e Louise Stratten
Commedia, 1h 33′, 01 Distribution, in uscita il 29 ottobre 2015
Voto D’Errico: 9 su 10
Voto Ozza: 7 su 10
Il grandissimo ritorno di un maestro indiscusso della commedia americana. Peter Bogdanovich, prima ancora di aver raccontato le meraviglie e le malinconie del cinema, in capolavori assoluti come Ma papà ti manda sola?, Paper Moon e L’ultimo spettacolo, aveva realizzato una serie di irrinunciabili conversazioni (poi raccolte in preziosi volumi che tutti i cinefili dovrebbero acquistare) con i più grandi registi e interpreti del panorma cinematografico mondiale. Da quell’esperienza, oltre che dall’amore sterminato verso il genere sofisticato, attinge ora per Tutto può accadere a Broadway (She’s Funny That Way in originale), ottovolante scatenato di equivoci che inizia con una giornalista che intervista un’attricetta romantica e termina con un esilarante e sorprendente riconoscenza verso i nuovi talenti della settima arte. Fosse anche solo per questa magnifica testimonianza di modestia, il film andrebbe tramandato ai posteri in eterno.
Squillo fantasiosa (Poots) col mito delle grandi dive e il sogno della recitazione approda a Broadway: non sa che il regista (Wilson) dello spettacolo in cui è chiamata a comparire come protagonista è un suo cliente benefattore e che l’autore (Forte) della commedia è il marito della sua rude analista (Aniston). E non è finita qui, ci sono anche la moglie gelosa del regista (Hahn), l’attore don giovanni (Ifans), un giudice (Pendleton) che ha perso la sua musa e tutta una serie di discutibili presenze femminili beneficiate dalla generosità del regista che cita Charles Boyer in Fra le tue braccia di Ernst Lubitsch.
Farsa newyorkese come non se ne vedevano da decenni, Tutto può accadere a Broadway è divertimento di altissima classe in un congegno sceneggiativo che celebra gli anni d’oro della screwball comedy. Un vero spettacolo di tempi comici perfetti (ma cosa ne resterà nel doppiaggio italiano?) e personaggi indimenticabili, resi unici da uno stuolo di attori – star e caratteristi, senza contare alcuni impagabili cameo – in vero stato di grazia, ma anche un commovente omaggio alla Hollywood classica come fabbrica dei sogni. Peter, ci sei mancato! Fatevi un regalo…
Giuseppe D’Errico
Seconda recensione: “Tutto può accadere a Broadway”: anacronismo di genere
La screwball comedy, come genere, stride enormemente con i tempi: nel 2015 è difficile da accettare, i suoi personaggi sembrano gratuitamente isterici e inspiegabilmente troppo ingenui e buffi, al limite dei buffoni, per strappare la risata, terribilmente vuoti e sciocchi, anche in un film importante come questo. Su tutti un esempio: il personaggio della terapeuta interpretato dalla Aniston è sin da subito eccentrico, macchietta, bidimensionale, forzato nel voler essere simpatico a tutti i costi e tale resta. La farsa a volte paga, altre volte no.
Il maestro Bogdanovich la difende come può e confeziona forse un canto del cigno di questo sottogenere della commedia: sicuramente oro rispetto al livello delle commedie presenti in questo momento nelle sale, ma niente di che. Qualche risata, qualche sorriso genuino, un discreto passatempo. Nulla di più.
Andrea Ozza
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