“The Impossible”, disastro mozzafiato ma la storia vera affoga nell’enfasi

The Impossibile (id, Spagna/Usa, 2012) di Juan Antonio Bayona con Naomi Watts, Ewan McGregor, Tom Holland, Geraldine Chaplin, Oaklee Pandergast, Samuel Joslin, Johan Sundberg, Marta Etura

Sceneggiatura di Sergio G. Sànchez, dalla storia vera di Maria Belon

Drammatico, 1h 54’, Eagle Pictures, in uscita il 31 gennaio 2013.

Voto: 5½ su 10

Lo si attendeva con curiosità questo The Impossibile, la vera storia di una famiglia divisa e sopravvissuta al terribile tsunami che colpì le coste tailandesi nel Natale del 2004, sia perché a dirigerlo c’era quel Juan Antonio Bayona che stregò la critica con l’horror The Orphanage, ma soprattutto dopo il riscontro entusiastico ottenuto in patria.

the_impossibleMaria (Naomi Watts), Henry (Ewan McGregor) e i loro tre figli maschi, sono in vacanza in un paradiso tropicale della Tailandia. La mattina del 26 dicembre, mentre giocano in piscina, un boato terrificante si eleva dal mare per dar corpo a un’enorme onda che, in pochi secondi, travolge ogni cosa. La famiglia resta divisa: da una parte la madre col figlio più grande (Tom Holland), dall’altra il padre con i due piccolini, e l’avventura per ritrovarsi non sarà facile…

Ci vuole poco, pochissimo, a capire di che pasta è fatto il film di Bayona: all’arrivo nel bel resort turistico, tutti gli ospiti vengono coinvolti in una edificante liberazione di lanterne nel cielo serale, tra baci e abbracci di stucchevole affetto.

Poi arriva la catastrofe, con tutta la furiosa violenza che una confezione tecnica ineccepibile possa assicurare, sequenze mozzafiato, vorticose, soffocanti, dove è arduo poter restare indifferenti. La lotta per la sopravvivenza di madre e figlio non fa sconti, è terribilmente sofferta e dà l’impressione dell’autenticità.

Poi il film annega, letteralmente, tra i vortici di una narrazione piattamente melodrammatica, gonfia di enfasi e di facile retorica, a momenti talmente irritante da sconfinare in una bieca spettacolarizzazione del dolore.

THE IMPOSSIBLELa storia sarà pur vera, ma troppe sono le trappole disseminate in lungo e in largo per cavar lacrime allo spettatore, e innumerevoli le picchiate nel patetico, a volte così grossolane da rendere inevitabile la sensazione di ridicolo involontario e di falsità a buon mercato.

Non basta una ricostruzione sconvolgente, un gruppo di ottimi interpreti e qualche buon momento drammatico per fare un bel film “della memoria”: la tragedia è ghettizzata e il pudore latita.

Giuseppe D’Errico

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