THE HUMAN JUKEBOX
con gli OBLIVION
Consulenza Registica Giorgio Gallione
Musiche Lorenzo Scuda
TestiDavide Calabrese e Lorenzo Scuda
Al teatro Sistina di Roma dal 4 al 15 maggio 2016
Voto: 9 su 10
Sono approdati nella capitale i “cinque cialtroni più irriverenti del teatro e della rete” e la prima, al Sistina, è stata un continuo di applausi e risate. Parte col botto l’avventura romana degli Oblivion: grande performance e grande energia. A Roma, è vero, ci sono già stati con i loro precedenti spettacoli (Oblivion.zip, Oblivion Show 2.0, Far finta di essere G, Othello, la H è muta) ma calcare il palco del Sistina di fatto dimostra in modo indiscutibile il raggiungimento della piena maturazione di un progetto partito quasi per gioco. Più di 10 anni fa infatti cinque ragazzi (Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli) cresciuti a pane, teatro e musical si divertivano a realizzare piccoli corti musicali con talento e coraggiosa irriverenza (storico è il loro “I Promessi Sposi in 10 minuti”). Dopo tanti click dalla rete e milioni di visualizzazioni sono arrivati per gli Oblivion i primi spettacoli e le prime collaborazioni e, infine, le partecipazioni televisive e l’ingresso nei cartelloni dei maggiori teatri nazionali.
Un gruppo che di gavetta ne ha fatta tanta e che non smette di stupire il suo pubblico per la bravura e la competenza che riversa in ogni nuovo progetto. La loro ultima fatica raccoglie e mette a frutto tutta l’esperienza e il vastissimo repertorio maturato. The Human Jukebox, in scena al sistina dal 4 al 15 maggio, non è uno spettacolo teatrale né un musical. È una forma tutta nuova di intrattenimento a metà tra il varietà e il teatro musicale di improvvisazione (nella prossima edizione degli Oscar Italiani del Musical meriterebbero un premio speciale!). All’inizio dello spettacolo gli Oblivion, che per le repliche romane si sono avvalsi della brava Clara Maselli in sostituzione di Francesca Folloni che è alle prese con un baby-oblivion, hanno raccolto su dei bigliettini i nomi dei cantanti preferiti dalle persone presenti in sala. Il sacchetto con i nomi dei cantanti è stato poi utilizzato durante lo spettacolo per pescare uno o più nomi di cantanti da cui poi nasceva di volta in volta un’improvvisazione, uno sketch musicale, un brano o un pezzo da repertorio o un mash-up. Tutto questo crea ogni sera uno spettacolo di fatto unico e irripetibile, e tutto rigorosamente dal vivo.
Sul palco abbiamo applaudito 5 performer di altissimo livello che sul canto, in particolare quello “corale”, hanno pochi rivali nel panorama italiano. Ma abbiamo soprattutto riso. Oltre che nella bravura canora, nel talento, nella geniale irriverenza è nella comicità la vera forza degli Oblivion. L’aggettivo più adatto per questo spettacolo è esilarante: nei circa 100 minuti di spettacolo più di 70 si passano a ridere. Ne hanno per tutti e non fanno sconti: cantanti del presente e del passato, meteore e grandi pilastri della musica italiana, cantautori di musica commerciale e impegnata. Molto apprezzate dal pubblico sono state la parodia “adolescenziale” del trio siciliano Il Volo, il FestivalZAR (che hanno visto in carrellata Albano e Romina, Toto Cutugno, Pupo e Ricchi e Poveri), il Britti “stonato” e lo sketch “vocalico”.
Per il futuro auguriamo agli Oblivion ancora tante città, tante date, tante visualizzazioni, tanti click… e magari poca TV! Il Sistina è stata per loro una consacrazione ma la loro casa è nelle centinaia di teatri italiani che li hanno già applauditi o che si apprestano a farlo.
Emanuele Tibelli
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