“The Dressmaker”, strepitosa Kate Winslet ma la commedia gira a vuoto

The Dressmaker (id, Australia, 2015) di Jocelyn Moorhouse con Kate Winslet, Judy Davis, Liam Hemsworth, Hugo Weaving, Shane Bourne, Sarah Snook, Alison Whyte, Kerry Fox, Caroline Goodall, James Mackay, Rebecca Gibney

Sceneggiatura di Jocelyn Moorhouse, P.J. Hogan dal romanzo “The Dressmaker” di Rosalie Ham (Mondadori)

Commedia, 1h 58′, Eagle Pictures, in uscita il 28 aprile 2016

Voto: 5½ su 10

Se la protagonista è Kate Winslet, ogni film si porta dietro un carico di aspettative notevole. Purtroppo la presenza della grande attrice inglese, anche in questo caso alle prese con un’interpretazione superiore a ogni lode, non riesce a salvare dalla confusione questa deludente trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di Rosalie Ham. The Dressmaker, invano spacciato in Italia come un epigono del Diavolo veste Prada, paga l’incertezza fatale tra generi e la cronica mancanza di sintesi.

the-dressmaker-poster-locandina-2016Il film, diretto dalla storica regista australiana Jocelyn Moorhouse (Istantanee, Gli anni dei ricordi) e sceneggiato da P.J. Hogan (Il matrimonio del mio migliore amico), vorrebbe essere troppe cose insieme: western, revenge movie, commedia satirica, melodramma sentimentale, opera citazionista. Ne viene fuori un film senza alcuna reale identità, con una storia anche interessante ma slegata, episodica e mal raccontata. La storia della stilista Tilly Dunnage (Winslet), che torna nel paesello dopo aver toccato il successo in mezza Europa per vendicare un antico torto subìto, si scontra con tante piccole sottotrame e una folla di personaggi collaterali che, oltre a confondere le acque del racconto, fiaccano pericolosamente il ritmo del film.

Non mancano momenti riusciti e strizzatine d’occhio a un pubblico di esteti appassionati d’alta moda, ma The Dressmaker rimane una commedia a tinte fosche altalenante e senza una vera struttura drammatica a sostenerla, cui neppure la strepitosa performance di una Winslet caparbia e fatale riesce a risollevare dalle secche dell’irrisolutezza.

Giuseppe D’Errico

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