“Teneramente folle”, un buon dramedy con un grande Mark Ruffalo

Teneramente folle (Infinitely Polar Bear, Usa, 2015) di Maya Forbes con Mark Ruffalo, Zoe Saldana, Imogene Wolodarsky, Ashley Aufderheide, Beth Dixon, Keir Dullea, Georgia Lyman

Sceneggiatura di Maya Forbes

Commedia, 1h 30′, Good Films, in uscita il 18 giugno 2015

Voto: 7 su 10

Debutto alla regia di un’abile sceneggiatrice (suoi, tra gli altri, i copioni di Mostri contro alieni e Diario di una schiappa: vita da cani), Teneramente folle è la storia autobiografica dell’infanzia dell’autrice Maya Forbes che, all’età di sei anni, visse la separazione dei genitori a causa delle crisi depressive del padre. Per permettere alle figlie di ricevere un’istruzione adeguata, la madre riprese gli studi nella speranza di trovare un lavoro decente con un diploma in tasca. Così, durante la settimana, le bambine restavano sotto il controllo di un padre instabile ma premuroso. E, nonostante le avvisaglie non certo entusiasmanti, il piano famigliare funzionò.

infinitely_polar_bear_xlgQuesta piccola storia è ora un piccolo film indipendente che si inserisce nel filone cinematografico sulle malattie mentali, mai davvero chiuso ma ritornato particolarmente in auge in tempi recenti grazie al successo de Il lato positivo. Probabilmente la Forbes ha omesso le pagine più crude e sgradevoli della realtà (l’abuso di alcol e psicofarmaci e i violenti scatti di ira diventano quasi espedienti utili ai fini ironici della commedia) per assicurare alla sua sceneggiatura una riconoscibile e consolidata, seppur sincera, vena buffonesca.

Tutto molto piacevole ancorché prevedibile, Teneramente folle si dimostra soprattutto un formidabile banco di prova per i suoi attori: Mark Ruffalo, nel ruolo del padre esagitato e amorevole, è superbo e non perde mai in misura recitativa e fascino eccentrico, la Saldana si fa notare per intensità e bellezza mentre le piccole Imogene Wolodarsky (figlia della regista) e Ashley Aufderheide sono semplicemente irresistibili. Un buon dramedy, senza grandi voli o rovinose cadute, divertente e, perché no, anche commovente.

Giuseppe D’Errico

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