
Il 23 Giugno u.s. è stata presentata al pubblico e alla stampa la prossima stagione teatrale 2015-2016 del Teatro Brancaccio di Roma che porta la firma anche per quest’anno del direttore artistico Alberto Longobardi.
In apertura della conferenza stampa, il direttore artistico, ha voluto condividere con la stampa la propria protesta contro il diniego del MiBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) che il Teatro Brancaccio ha ricevuto in merito alla sua richiesta di riconoscimento come “Centro di Produzione”. Tale riconoscimento è essenziale, spiega Longobardi, per poter avere accesso alle agevolazioni e finanziamenti erogati dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) e poter programmare su medio termine le nuove produzioni teatrali.
La posizione di Longobardi è pienamente condivisibile alla luce dei successi e della qualità dei titoli proposti al pubblico (non senza una buona dose di coraggio e voglia di rischiare) negli ultimi 3 anni. La miopia del MiBACT non permette a privati che vogliono investire in un’attività di interesse pubblico, quale il teatro, di avere le stesse opportunità e strumenti che sono ampiamente e puntualmente fornite, anche in abbondanza, a Fondazioni e Teatri gestiti da Enti Pubblici (pensiamo alla “vorace” Opera Lirica che da sola assorbe la metà di tutti i fondi destinati allo spettacolo). Longobardi lancia la proposta dell’istituzione dei “Distretti Culturali” (teatri, musei, mostre ecc.) che, come quelli industriali, vengano sostenuti dalle politiche nazionali dello sviluppo per dare visibilità ai propri prodotti, all’indotto e ai suoi occupati. Tutto questo non perché si voglia elemosinare un aiuto ma perché l’aggregazione delle risorse, delle competenze e la distribuzione dei rischi consente una maggiore serenità nella programmazione degli investimenti nell’augurio di far decollare finalmente l’intero settore culturale e artistico italiano che può, e per me deve, prendersi una fetta importante del PIL nazionale.
Nonostante tutto però il Brancaccio c’è e “non molla”! Longobardi vuole continuare a credere nei progetti di “Wellness Teatrale”, concetto a lui caro, ed essere “Cantiere del pensiero” e “Officina delle idee”.
Per il momento è stata ufficializzata e presentata solo una parte della stagione. Lungo la stagione verranno effettuate, assicura Longobardi, diverse integrazioni al programma che ad oggi è già molto nutrito e accattivante.
Come apri pista della stagione il 21 settembre si terrà la seconda edizione degli Oscar Italiani del Musical indetti dalla Enpi Entertainment di Niccolò Petitto con la conduzione di Serena Rossi e Giampiero Ingrassia e la direzione musicale a Dino Scuderi.
La stagione prenderà il via il 7 ottobre con Cabaret della Compagni della Rancia. Il regista Saverio Marconi, presente alla conferenza stampa, annuncia che questa terza edizione di Cabaret avrà una lettura più coraggiosa e lontana dal film originario e conferma la presenza sul palco della coppia di “grande efficacia” formata da Gianpiero Ingrassia (che Marconi annuncia come sorprendente!) e Giulia Ottonello. A loro si affiancherà buona parte del cast di Frankenstein Junior. Squadra vincente non si cambia!
Dal 21 ottobre, a grande richiesta, torna Priscilla La Regina del Deserto con un cast rinnovato (Cristian Ruiz nel ruolo di Tick/Mitzi) e una versione tour che nulla toglie alla magia dello spettacolo che nel 2013 ha lasciato il segno a Roma.
Dal 10 Dicembre sarà in scena nuovamente la Compagnia della Rancia con Sister Act il musical sempre con la regia di Saverio Marconi. Dopo la versione della Stage Entertainment del 2011 la Compagnia della Rancia propone il suo adattamento di questo capolavoro del teatro musicale (musiche di Alan Menken) e del cinema. Marconi assicura una lettura originale e spezza una lancia a favore delle realtà italiane che fanno musical in modo serio e riescono anche con risorse limitate a produrre lavori di alta qualità.
Il 18 febbraio arriva la nuova produzione del Teatro Brancaccio “Burattino senza fili” con le musiche di Edoardo Bennato e la regia di Maurizio Colombi. Colombi ha definito questo spettacolo un work in progress che punta ad una lettura immaginifica della storia di collodi. Colombi scherza poi con Marconi assicurando che il suo è uno spettacolo completamente diverso da Pinocchio il grande Musical e che non deve preoccuparsi. C’è da crederci!
Il 6 Aprile torna Rapunzel il musical per la regia sempre del bravo Maurizio Colombi e con una splendente Lorella Cuccarini, presente in conferenza, nella parte di madre Gothel. Dopo il successo decretato allo spettacolo dal pubblico romano nella scorsa stagione il Brancaccio ripropone questo titolo con la voglia di renderlo ancora più spettacolare e la sicurezza di raccogliere nuovamente il consenso di un pubblico ampio ed eterogeneo.
Il compito di chiudere la stagione musical del Brancaccio tocca dal 4 maggio a Grease della Compagnia della Rancia. Sarà il 19° anniversario della versione italiana di questa spettacolo che, come dice Marconi, “funziona” e continua ad emozionare. Longobardi e Marconi scherzano con la Cuccarini e Ingrassia, casualmente seduti vicino, per proporgli una versione speciale per il 20 ° anniversario che li veda nuovamente protagonisti. Chissa?!
In aggiunta ai titoli musical il Brancaccio proporrà, come tute le ultime stagioni, anche uno spettacolo di circo. Andrà in scena dal 25 al 29 novembre Cuisine & Confessions della compagnia francese Les 7 doigts de la main.
E poi c’è spazio anche per la musica (2 spettacoli concerto con Steve Hackett e Noa) e prosa.
Viene confermata anche per quest’anno la stagione dedicata ai più piccoli al Brancaccino dedicata alle scuole e agli spettatori più “preziosi”.
Insomma, nonostante le difficoltà, il Brancaccio presenta una stagione ricca che potrà raccogliere, ne sono certo, forti consensi e partecipazione di pubblico.
Buona stagione
Emanuele Tibelli
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