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“Napoli velata”, un film di Ferzan Ozpetek, la recensione

Napoli velata (Italia, 2017) di Ferzan Ozpetek con Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Borghi, Beppe Barra, Anna Bonaiuto, Luisa Ranieri, Lina Sastri, Isabella Ferrari, Maria Pia Calzone, Loredana Cannata, Antonio Grosso, Biagio Forestieri, Carmine Recano, Angela Pagano, Maria Luisa Santella

Sceneggiatura di Gianni Romoli, Valia Santella, Ferzan Ozpetek

Drammatico, 1h 53′, Warner Bros. Entertainment Italia, in uscita il 28 dicembre 2017

Voto: 4 su 10

Da qualche anno a questa parte, Ferzan Ozpetek s’è perso sotto il peso delle sue stesse ambizioni. Che ne è stato del regista acuto e brillante de Le fate ignoranti e Mine vaganti? Difficile dirlo, alla luce delle sue ultime opere, asfissiate da una presunzione autoriale che ha toccato l’apice con l’indigesto Rosso Istanbul, tratto dal romanzo omonimo dello stesso Ozpetek. Nell’ultimo Napoli velata, l’accoppiata tra il cineasta italo-turco e la fiammeggiante e misterica capitale campana, sulla carta, aveva una sua indiscussa attrattiva, senza contare il richiamo garantito dal ricchissimo cast riunito per l’occasione, che vede Giovanna Mezzogiorno, nuovamente diretta dal regista a 15 anni da La finestra di fronte, affiancata dall’attore del momento Alessandro Borghi e da uno stuolo di grandi attori partenopei come Beppe Barra, Anna Bonaiuto e Lina Sastri.

“Shining”, un film di Stanley Kubrick, la recensione

Shining (The Shining, Usa, 1980) di Stanley Kubrick con Jack Nicholson, Shelley Duvall, Danny Lloyd, Scatman Crothers, Joe Turkel, Barry Nelson, Philip Stone, Anne Jackson, Tony Burton

Sceneggiatura di Stanley Kubrick, ispirata al romanzo “Una splendida festa di morte” di Stephen King

Horror, 1h 59′, Warner Bros Pictures/Nexo Digital, in sala solo il 31 ottobre e l’1 e 2 novembre 2017

Voto: 10 su 10

Una recensione di Shining del maestro Stanley Kubrick? Ovviamente no. La storia ha già parlato e di sicuro non sta aspettando il nostro inutile contributo. Questione di buon gusto, pur potendone dire tutto il bene possibile. Ma l’occasione della riproposta in sala che Nexo Digital ha organizzato per i giorni del lungo ponte d’Ognissanti era troppo ghiotta per rinunciare al piacere di avere il ghigno mefistofelico di Jack Nicholson in copertina. 

“It – Capitolo Uno”, un film di Andrés Muschietti, la recensione

It – Capitolo Uno (It: Chapter One, Usa, 2017) di Andrés Muschietti con Bill Skarsgård, Chosen Jacobs, Elizabeth Saunders, Finn Wolfhard, Geoffrey Pounsett, Jack Grazer, Jackson Robert Scott, Jaeden Lieberher, Jake Sim, Jeremy Ray Taylor, Logan Thompson, Molly Atkinson, Nicholas Hamilton, Owen Teague, Pip Dwyer, Sophia Lillis, Stephen Bogaert, Steven Williams, Stuart Hughes, Wyatt Oleff

Sceneggiatura di Cary Fukunaga, Chase Palmer, Gary Dauberman dal romanzo omonimo di Stephen King 

Horror, 2h 15′, Warner Bros. Pictures Italia, in uscita il 19 ottobre 2017

Voto: 8 su 10

Ci sono voluti trent’anni per portare It al cinema, forse perché il ricordo della inutilmente bistrattata miniserie diretta da Tommy Lee Wallace nel 1990, invero tra le più belle ed epocali produzioni televisive di sempre, non ha mai ceduto all’oblio e ha contribuito, negli anni, a consacrare il pagliaccio assassino magistralmente interpretato da Tim Curry come uno dei personaggi horror più terrificanti per intere generazioni di spettatori. Alla base, come noto, c’è il capolavoro letterario di Stephen King del 1986, una summa dei temi cardine dell’autore del Maine che, in una narrazione fluviale, celebra il potere della memoria e la forza del gruppo, contro la violenza occultata dal perbenismo di una piccola cittadina di provincia; la materializzazione dell’odio che esplode a Derry è il clown danzante Pennywise che, ciclicamente, ritorna a nutrirsi delle paure dei ragazzini del luogo, seminando terrore e morte.

“Blade Runner 2049”, un film di Denis Villeneuve, la recensione

Blade Runner 2049 (id, Usa, 2017) di Denis Villeneuve con Ryan Gosling, Harrison Ford, Ana de Armas, Robin Wright, Jared Leto, Sylvia Hoeks, Mackenzie Davis, Dave Bautista, Carla Juri, Lennie James, David Dastmalchian, Hiam Abbass, Barkhad Abdi

Sceneggiatura di Hampton Fancher, Michael Green, liberamente ispirato ai personaggi del romanzo “Il cacciatore di androidi” di Philip K. Dick

Fantascienza, 2h 32’, Sony/Warner Bros. Entertainment Italia, in uscita il 5 ottobre 2017

Voto: 7½ su 10

Più volte abbiamo avuto modo di riflettere sulla reale necessità, da parte dell’industria cinematografica contemporanea, di proporre remake e sequel di film che hanno fatto la storia del cinema. Blade Runner, il capolavoro distopico di Ridley Scott del 1982, terminava con la fuga del cacciatore di replicanti Rick Deckard (Harrison Ford) e dell’amata Rachel (Sean Young), essa stessa una replicante, verso un futuro migliore. Bastò il dettaglio di un origami a forma di unicorno a seminare il dubbio amletico (anche Deckard è un replicante?), mentre le musiche di Vangelis, sulle immagini panoramiche girate da Kubrick per l’incipit di Shining, congedavano definitivamente uno dei lungometraggi più iconici e amati del ventesimo secolo. Si può, a quasi 35 anni di distanza, riprendere il mito e continuare la storia?

“King Arthur – Il potere della spada”, un film di Guy Ritchie, la recensione

King Arthur – Il potere della spada (King Arthur: legend of the sword, USA, 2017) di Guy Ritchie con Charlie Hunnam, Astrid Bergés-Frisbey, Djimon Hounsou, Aidan Gillen, Jude Law, Eric Bana

Sceneggiatura di Joby Harold, Guy Ritchie, Lionel Wigram

Fantasy, 2h 6’, Warner Bros Pictures, in uscita il 10 maggio 2017

Voto: 3 su 10

Elefanti giganti, mostri marini, magia nera, eroi ribelli: direttamente da Hollywood l’ultima giostra per il divertimento di grandi e piccini, in mirabolante 3D, per narrare le gesta di “un re venuto dal nulla” come locandina recita, per un film che di riuscito ha – anch’esso – praticamente nulla.

Il pretesto narrativo è una rilettura del mito di Excalibur, nel quale l’eroico Artù non è uno scudiero ma un giovane di strada che ha accumulato una piccola fortuna come tuttofare in un bordello della città di Londinium; costretto alla fuga dagli uomini del re usurpatore, diventerà leader recalcitrante di un manipolo di ribelli per spodestare dal trono il malvagio Vortigen.

“Life – Non oltrepassare il limite”, un film di Daniel Espinosa, la recensione

Life – Non oltrepassare il limite (Life, Usa, 2017) di Daniel Espinosa con Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson, Ryan Reynolds, Hiroyuki Sanada, Ariyon Bakare, Olga Dihovichnaya

Sceneggiatura di Paul Wernick, Rhett Reese

Fantascienza, 1h 43’, Warner Bros. Entertainment Italia, in uscita il 23 marzo 2017

Voto: 6 su 10

A dispetto del titolo, di evocativa umanista pur nella sua genericità, Life – Non oltrepassare il limite si rivela il più classico degli horror spaziali. Sia chiaro, non è necessariamente un demerito, ma l’essere sfuggiti in maniera così categorica a ogni suggestione autoriale, su un tema come quello delle nuove forme di vita oltre a quella terrestre che da sempre interroga il genere fantascientifico, rappresenta comunque un’occasione persa.

“La legge della notte”, un film di Ben Affleck, la recensione

La legge della notte (Live by night, Usa, 2017) di Ben Affleck con Ben Affleck, Sienna Miller, Elle Fanning, Chris Messina, Zoe Saldana, Chris Cooper, Brendan Gleeson, Remo Girone, Scott Eastwood, Anthony Michael Hall, Max Casella

Sceneggiatura di Ben Affleck, dal romanzo omonimo di Dennis Lehane

Thriller, 2h 08’, Warner Bros. Pictures Italia, in uscita il 2 marzo 2017

Voto: 3 su 10

Più volte abbiamo avuto modo di ribadire quanto la presenza scenica di Ben Affleck, specie negli ultimi anni, possa essere deleteria per un film, in netto contrasto con le sue notevoli qualità registiche. L’attore californiano, con La legge della notte, si macchia però di un’ulteriore colpa: non solo dirige questa trasposizione cinematografica dal romanzo omonimo di Dennis Lehane (autore già valorizzato da Affleck nel suo eccellente esordio dietro la macchina da presa, Gone Baby Gone), non solo chiama se stesso a interpretare in maniera penosa il protagonista principale, praticamente sempre in scena, ma soprattutto scrive da solo la sceneggiatura. Il risultato è di un’ingenuità tale da fare a botte con la sicumera sfoggiata dalla star in quella che doveva essere una sua grande occasione artistica, molto attesa dopo l’Oscar ricevuto per Argo nel 2012.

“T2 Trainspotting”, un film di Danny Boyle, la recensione

T2 Trainspotting (id, Gran Bretagna, 2017) di Danny Boyle con Ewan McGregor, Jonny Lee Miller, Ewen Bremner, Robert Carlyle, Anjela Nedyalkova, Kelly McDonald, Shirley Henderson, James Cosmo

Sceneggiatura di John Hodge, dai libri “Porno” e “Trainspotting” di Irvine Welsh (ed. TEA)

Commedia, 1h 57’, Warner Bros. Pictures Italia, in uscita il 23 febbraio 2017

Voto: 5 su 10

Era forse il sequel più atteso della stagione, che arrivava a oltre vent’anni dal clamoroso successo del film del 1996. Dopo una lunga serie di rifiuti e ripensamenti, Danny Boyle e l’intera banda di Trainspotting si sono finalmente decisi a far risorgere dalle proprie ceneri i personaggi nati dalla penna di Irvine Welsh, ispirandosi molto liberamente al libro “Porno” del 2002. Ma è evidente che l’ispirazione è solo in parte genuina, i tempi sono cambiati, i protagonisti invecchiati, e sull’intera operazione aleggia una triste atmosfera di sterilità e anacronismo.

“Lego Batman – Il Film”, un film di Chris McKay, la recensione

Lego Batman – Il Film (The Lego Batman Movie, USA, 2017) di Chris McKay, con le voci italiane di Claudio Santamaria, Nanni Baldini, Alessandro Sperduti e Geppi Cucciari

Sceneggiatura di Seth Grahame-Smith

Animazione, 1h 46′, Warner Bros. Pictures Italia, in uscita il 9 febbraio 2017

Voto: 9 su 10

Batman è cattivo. O perlomeno è un finto buono. Il dubbio lo aveva sollevato già quel Christopher Nolan con la sua trilogia dedicata al Cavaliere Oscuro. Solitario e di nero vestito in costante lotta con la sua nemesi, Joker, il vigilante di Gotham City torna sul grande schermo ed è di nuovo alle prese con una forte crisi d’identità. Batman non solo è un finto buono, ma soprattutto è solo.

“Arrival”, un film di Denis Villeneuve, la recensione

Arrival (id, Usa, 2016) di Denis Villeneuve con Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Mark O’Brien

Sceneggiatura di Eric Heisserer dal racconto “Storia della tua vita” di Ted Chiang (compreso nelle antologie “Storie della tua vita”, ed. Stampa Alternativa e “Arrival e altre Storie della tua vita”, ed. Frassinelli)

Fantascienza, 1h 58’, Warner Bros. Pictures Italia, in uscita il 19 gennaio 2017

Voto: 7 su 10

Sarà il regista dell’attesissimo sequel di Blade Runner, ma già da qualche anno il canadese Denis Villeneuve era riuscito a costruirsi una reputazione artistica invidiabile, con all’attivo opere apprezzate come La donna che canta, Prisoners e Sicario. Il suo ultimo film, Arrival, presentato in concorso all’ultimo festival di Venezia e in corsa per ben otto premi Oscar, può far ben sperare per le sorti del genere fantascientifico, che ritorna a quella declinazione insieme contemplativa, privata e umanista resa memorabile soprattutto da Stanley Kubrick e Steven Spielberg negli anni Settanta.