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“Barriere”, un film di Denzel Washington, la recensione

Barriere (Fences, Usa, 2016) di Denzel Washington con Denzel Washington, Viola Davis, Mykelti Williamson, Jovan Adepo, Stephen Henderson, Russell Hornsby

Sceneggiatura di August Wilson, dalla sua omonima opera teatrale

Drammatico, 2h 18’, Universal Pictures International Italy, in uscita il 23 febbraio 2017

Voto: 5 su 10

Tante volte si è parlato del cosiddetto “teatro filmato” al cinema. Barriere, diretto e interpretato da Denzel Washington, ne è un classico esempio. Il film è la trasposizione pedissequa, parola per parola, dell’imponente Fences del drammaturgo afroamericano August Wilson (prematuramente scomparso nel 2005), uno dei dieci testi che compongono il “Ciclo di Pittsburgh” che tanta eco ha avuto sui palcoscenici di Broadway, con cui lo stesso Washington si era già misurato nel 2010. Il protagonista di Malcolm X e Hurricane, da tempo a corto di bei ruoli e con una carriera registica mai davvero decollata, trasporta la piéce sul grande schermo rispettandone ogni virgola e assicurandosi la parte principale, quella di Troy Maxson.

“Prisoners”, thriller d’autore all’americana, un classico

Prisoners (id, Usa, 2013) di Denis Villeneuve, con Hugh Jackman, Jake Gyllenhaal, Paul Dano, Viola davis, Terrence Howard, Melissa Leo, Maria Bello, Zoe Soul, Dylan Minnette

Sceneggiatura di Aaron  Guzikowski

Thriller, 2h 35′, Warner Bros. Pictures, in uscita il 7 novembre 2013

Voto: 6 su 10

Partiamo subito dicendo che, dall’acclamato autore de La donna che canta, era forse lecito attendersi qualcosa di più del classico thrillerone americano al quale siamo francamente assuefatti. Certo, non tutto è da sottovalutare. Ereditando le sorti di un film rifiutato già da Bryan Singer e Antoine Fuqua, il regista franco-canadese (ri)promette le atmosfere logoranti alle quali ci aveva abituati, ma fa i conti con una sceneggiatura che è un monumento alla coincidenza.

“Ender’s Game”, fantascienza da requiem, ridateci “Tron”!

Ender’s Game (Ender’s Game, Usa, 2013) di Gavin Hood, con Asa Butterfield, Harrison Ford, Ben Kingsley, Viola Davis, Hailee Steinfeld, Abigail Breslin, Moises Arias

Sceneggiatura di Gavin Hood, dal libro “Il gioco di Ender” di Orson Scott Card (Ed. Nord)

Fantascienza, 1h 54’, Eagle Pictures, in uscita il 30 ottobre 2013

Voto: 2½ su 10

Quello di Ender’s Game è un progetto lungo e tribolato. Tratto dal pluripremiato romanzo omonimo di Orson Scott Card, vero e proprio classico della letteratura per ragazzi (addirittura adottato come manuale di psicologia del comando nelle scuole per Marines) e primo capitolo di un fortunato ciclo fantascientifico, sin dalla sua pubblicazione, nel lontano 1985, tenta di approdare sul grande schermo, sempre con esiti infausti, ivi compreso il film definitivo di Gavin Hood (Rendition, X-Men le origini: Wolverine), che minacciosamente si appresta a frastornare le cervella dell’ignaro spettatore fanatico del genere.

“Love, Marilyn”, il documentario sui frammenti di un mito

Love, Marilyn – I diari segreti (Love, Marilyn, Usa/Francia, 2012) di Liz Garbus, con F. Murray Abraham, Elizabeth Banks, Adrien Brody, Ellen Burstyn, Glenn Close, Hope Davis, Viola Davis, Jennifer Ehle, Ben Foster, Paul Giamatti, Jack Huston, Stephen Lang, Lindsay Lohan, Janet McTeer, Jeremy Piven, Oliver Platt, David Strathairn, Lily Taylor, Uma Thurman, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood

Sceneggiatura di Liz Garbus, tratto da “Fragments” di Marilyn Monroe (Feltrinelli) e da estratti dalle memorie di Truman Capote, Elia Kazan e Natasha Lytess, scritti privati di Marilyn Monroe e Ralph Greenson, opera di Arthur Miller, estratti da un poema di Norman Rosten, estratti dai libri di Gloria Steinem e Norman Mailer, estratti dalle lettere di Billy Wilder.

Documentario, 1h 47’, Feltrinelli Real Cinema, dal 30 settembre al 2 ottobre in tutte le sale The Space Cinema, e in homevideo dal 9 ottobre 2013

Voto: 7 su 10

A più di 50 anni dalla morte di Marilyn Monroe, da quella terribile notte d’agosto in cui una stella si spegneva per sempre in una villetta di Helena Drive e un mito iniziava la sua lunga strada per l’eternità,  c’è ancora interesse ad approfondirne vita, amori e sfortune. È stato detto talmente tanto di Norma Jean Baker, con qualsiasi mezzo di comunicazione, che c’è ancora voglia di lei. Liz Garbus, celebre documentarista americana (tra i suoi lavori, Bobby Fisher against the world), per il suo progetto sull’attrice, parte dal libro di memorie “Fragments” (edito in Italia da Feltrinelli), antologia di appunti, poesie, liste, suggerimenti e promemoria scritte di getto dalla mano insicura di Marilyn, che l’amica Susan Strasberg ha ritrovato nei classici scatoloni in soffitta.