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“Bohemian Rhapsody”, un film di Bryan Singer, la recensione

Bohemian Rhapsody (id, Usa, 2018) di Bryan Singer con Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy, Joseph Mazzello, Aidan Gillen, Tom Hollander, Allen Leech, Mike Myers, Aaron McCusker

Sceneggiatura di Anthony McCarten

Biografico, 2h 14’, 20th Century Fox Italia, in uscita il 28 novembre 2018

Voto: 5 su 10

Curiosa eccezione nel calderone di film dalla produzione travagliata che poi confermano le avvisaglie nefaste con un sonoro tonfo all’uscita in sala, Bohemian Rhapsody si è rivelato come il più grande successo cinematografico dell’anno, a dispetto di una lavorazione a dir poco tribolata: il licenziamento in tronco del regista Bryan Singer, coinvolto in uno scandalo di abusi sessuali ancora tutti da chiarire, e l’entrata in corso d’opera del sostituto Dexter Fletcher, è solo la punta dell’iceberg di un progetto che si protrae dal lontano 2010, per volere diretto di Brian May e Roger Taylor, allo scopo di mettere a punto una macchina promozionale che potesse glorificare le gesta artistiche dei Queen e del suo frontman Freddie Mercury. Persa per strada anche la penna del veterano Peter Morgan, con la sceneggiatura del convenzionale Anthony McCarten (La teoria del tutto, L’ora più buia) l’intento può dirsi centrato in pieno, con buona pace di approfondimento psicologico e veridicità storica.

“Posh”, scontro di classe e morale ma la critica è didascalica

Posh (The Riot Club, GB, 2014) di Lone Scherfig con Max Irons, Sam Claflin, Douglas Booth, Holliday Grainger, Freddie Fox, Nathalie Dormer, Jessica Brown Findlay, Sam Reid, Tom Hollander

Sceneggiatura di Laura Wade, dalla sua pièce teatrale “Posh”

Drammatico, 1h 46′, Notorious Pictures, in uscita il 25 settembre 2014

Voto: 4½ su 10

L’università di Oxford, la più antica e rinomata istituzione professionale su suolo inglese, è da sempre patrimonio di storia e personaggi che hanno contribuito a rinsaldarne la nomea. Oxford, però, è anche territorio di giovinastri trogloditi, crudeli e viziati, provenienti dalla classe sociale più abbiente, che smaniano per entrare a far parte di una confraternita. Da questo dato di fatto è partita Laura Wade per la sua commedia teatrale “Posh” (vezzeggiativo per elegante e snob) che tanto ha scosso i palcoscenici londinesi e che trova ora una forma cinematografica con la regia della danese Lone Scherfig.

“Questione di tempo”, rom-com delle grandi emozioni, fatevi del bene

Questione di tempo (About time, GB, 2013) di Richard Curtis, con Domhnall Gleeson, Rachel McAdams, Bill Nighy, Tom Hollander, Margot Robbie, Lydia Wilson, Lindsay Duncan, Will Merrick

Sceneggiatura di Richard Curtis

Commedia, 2h 03′, Universal Pictures International Italia, in uscita il 7 novembre 2013

Voto D’Errico: 7½ su 10

Voto Ozza: 7 su 10

Possiamo sperare che Questione di tempo non sia, come annunciato dal diretto interessato, il congedo dal mondo del cinema di Richard Curtis, uno dei più apprezzati autori di commedie romantiche del cinema contemporaneo, premio Oscar per la sceneggiatura di Quattro matrimoni e un funerale, e mente di Notting Hill e Love Actually . Se così fosse, avremo almeno la consolazione di salutarlo con quest’ultimo delizioso esemplare nato dalla sua penna.