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“Delirio a due” di Eugéne Ionesco, uno spettacolo di Giorgio Gallione, la recensione

DELIRIO A DUE 

Testo di Eugéne Ionesco
con Corrado Nuzzo e Maria Di Biase
traduzione di Gian Renzo Morteo
Regia di Giorgio Gallione
Scene e luci Nicolas Bovey
Costumi Francesca Marsella
produzione AGIDI e Coop CMC/Nidodiragno

Al Teatro Vittoria di Roma dal 20 febbraio al 2 marzo 2025

Voto: 8 su 10

Delirio a due, andato in scena al Teatro Vittoria di Roma con la coppia, nella vita e nell’arte, Corrado Nuzzo – Maria Di Biase, è un piccolo grande capolavoro del Teatro dell’Assurdo. Ai giorni d’oggi proporre un testo appartenente a questo tipo di repertorio è un atto di coraggio e d’amore per il teatro e la sua funzione educativa e di stimolo delle coscienze.
Se pensiamo al contesto internazionale che oggi viviamo e la normalità delle guerre della “porta accanto”, questo testo, scritto da Eugéne Ionesco nel periodo della guerra fredda, torna ad essere decisamente attuale.

“Gli amici di Peter” di Martin, Marcé e Martin, uno spettacolo di Stefano Messina, la recensione

GLI AMICI DI PETER

di Jean-Baptiste Martin, Olivier Marcé, Frédéric Martin, dall’omonimo film di Kenneth Branagh

traduzione a cura di Giovanna Napolitano – adattamento Stefano Messina

regia Stefano Messina, scene Alessandro Chiti, luci Valerio Camelin, foto Manuela Giusto

con (in ordine alfabetico) Simone Balletti, Virginia Bonacini, Chiara Bonome, Andrea Carpiceci, Stefano Dilauro, Stefano Flamia, Camilla Nigro, Enrica Pintore e con Simonetta Graziano

Produzione Attori & Tecnici

In scena al Teatro Vittoria di Roma dal 5 al 15 maggio

Voto: 7½ su 10

Gli amici di Peter è uno di quei piccoli cult dimenticati dei primi anni Novanta (invisibile in tv da decenni e presente sul mercato home video in un’edizione della Multivision dal viraggio verdastro e priva dell’audio in lingua originale) che, pur non brillando propriamente per originalità, rappresenta non solo una delle gemme più curiose nella nobile e poderosa filmografia del suo regista Kenneth Branagh, ma anche un momento fondamentale per la cinematografia inglese, che si apprestava a fare i conti con la narrazione della restaurazione thatcheriana. Sorta di “grande freddo” britannico e prova generale di coralità per il successivo, e altrettanto irresistibile, “Nel bel mezzo di un gelido inverno”, Gli amici di Peter è ora anche un testo teatrale di Jean-Baptiste Martin, Olivier Marcé e Frédéric Martin, che riscrivono la sceneggiatura a orologeria firmata da Rita Rudner (che nel film era Carol, la moglie volgare e fanatica del fitness di Andrew) e Martin Bergman, senza snaturarla a favore di nuove interpretazioni, ma confermandone il senso profondo di nostalgia e inadeguatezza.

“La divina Sarah” di Eric-Emmanuel Schmitt, uno spettacolo di Marco Carniti, la recensione

LA DIVINA SARAH

da “Memoir di Sarah Bernhardt” di John Murrell
adattamento Eric-Emmanuel Schmitt
regia Marco Carniti
con Anna Bonaiuto e Gianluigi Fogacci
scene Francesco Scandale
costumi Maria Filippi
musiche Paolo Daniele
Produzione Teatro e società

In scena al Teatro Vittoria dal 6 al 15 aprile

Voto: 7 su 10

Sul finire dell’800 il Nome, a teatro, era il suo: Sarah Berndhard. Diva prima che il divismo trovasse una sua piena strutturazione, personalità eccentrica, sessualità incerta, lei, la Berndhard, strabordava con la sua ingombrante personalità in scena e nello spettacolo della vita, dove amava e ambiva essere protagonista indiscussa e assoluta. Lo spettacolo La Divina Sarah ci racconta i suoi ultimi giorni di vita, prima che ogni luce si spenga e il sipario cali, impietoso, un’ultima volta.

“L’opera del fantasma” di Chiara Bonome e Mattia Marcucci, uno spettacolo di Chiara Bonome

L’OPERA DEL FANTASMA
di Chiara Bonome e Mattia Marcucci

regia Chiara Bonome
con Simone Balletti, Chiara Bonome, Valerio Camelin, Chiara David, Sebastian Gimelli Morosini, Mattia Marcucci
costumi Sheila Grazini e Giulia Pagliarulo
scenografia Giorgia Di Pietrantonio
musiche a cura di Gianmarco Palluzzi
disegno luci Valerio Camelin
assistente alla regia Martina Fares
datore luci Alessandro Pezza
foto Giovanni Canitano
organizzazione Trame
produzione Drakkar Arti Sceniche

In scena al Teatro Vittoria di Roma dal 6 all’11 marzo

Voto: 7½ su 10

Immaginate di morire improvvisamente e di continuare a vivere in una realtà magica, parallela, in cui ogni vostra azione condiziona il percorso delle vite altrui. Immaginate anche di poter finalmente vedere le cose per ciò che sono e non per ciò che sembrano, immaginate ancora di poter portare nel vostro nuovo “mondo” tutti quelli a cui avreste voluto dire qualcosa da “vivi” ora che non lo siete più. Immaginate l’impossibile insomma, o forse solo apparentemente.

“Non aver paura… è solo uno spettacolo” di Eduardo Aldan, uno spettacolo di Ricard Reguant ed Enzo Masci

NON AVER PAURA… è solo uno spettacolo

scritto da Eduardo Aldan
progetto artistico di Gianluca Ramazzotti
diretto da Ricard Reguant ed Enzo Masci
versione italiana di Franco Ferrini
con Claudia Genolini, Simone Giacinti, Emiliano Ottaviani
e con la partecipazione di Gianni Garko
produzione Ginevra Media Prod srl

In scena al Teatro Vittoria di Roma fino al 4 marzo

Voto: 7½ su 10

Abbiamo visto “NON AVER PAURA – E’ solo uno spettacolo” al Teatro Vittoria di Roma e ne siamo rimasti colpiti per originalità di idee e qualità realizzativa. Scritto dal Eduardo Aldan, lo spettacolo ci proietta in un profondo carteggio dell’animo umano, nel labirinto delle paure meno comprensibili e spiegabili di cui l’uomo è preda sin dalla notte dei tempi, quella del buio ad esempio.

“Due donne che ballano” di Josep Maria Benet i Jornet, uno spettacolo di Veronica Cruciani, la recensione

DUE DONNE CHE BALLANO
di Josep Maria Benet i Jornet

Traduzione: Pino Tierno
con Maria Paiato e Arianna Scommegna
Scene: Barbara Bessi
Musiche: Paolo Coletta
Luci: Gianni Staropoli
Regia: Veronica Cruciani
Produzione: Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano

In scena al Teatro Vittoria dal 23 marzo al 2 aprile 2017

Voto: 8 su 10

Le protagoniste di questa storia non hanno un nome. Le protagoniste di questa storia sono due: due donne – isola che si incontrano in un interno decadente, casa dichiarata “non agibile” dove una di esse, la più anziana, ha dimora e dove l’altra, insegnante inoccupata, va ad offrire il proprio lavoro di collaboratrice domestica. Non si piacciono, quelle due, a malapena si sopportano e non ne fanno mistero: voci alte e indici puntati sono i tratti salienti delle ore trascorse assieme. Una collezione di vecchi giornali e un viaggio a Parigi le avvicineranno, loro, differenti eppure simili, entrambe vittime dei propri affetti ma ancora  troppo ribelli per accettare una sorte che sembra segnata: in una danza – imprevedibilmente assieme –  il loro riscatto, mani nelle mani usciranno di scena a testa alta, ridendo della vita e del destino.

“Rumori fuori scena”, ritorna il fiore all’occhiello del Teatro Vittoria

Attori e Tecnici presenta
RUMORI FUORI SCENA
di Michael Frayn
traduzione di Filippo Ottoni
con Viviana Toniolo, Annalisa Di Nola, Stefano Messina, Carlo Lizzani, Roberto Della Casa, Marco Simeoli, Claudia Crisafio, Sebastiano Colla
regia Attilio Corsini
musiche Arturo Annecchino
scene Bruno Garofalo
In scena al Teatro Vittoria di Roma dal 12 al 24 gennaio 2016

Voto: 9 su 10

Cos’altro si può ancora dire di uno spettacolo che è presente ininterrottamente sulle scene, con la medesima compagnia, fin dal 1982? Soltanto che il piacere di ritrovarli all’opera è sempre enorme.

“Disguido – Io: Illusion Opera”, uno spettacolo che fa bene all’anima

DISGUIDO – IO: ILLUSION OPERA

di e con i Disguido

Teatro Vittoria di Roma, 22 e 23 novembre 2014

Voto: 8 su 10

E’ uno spettacolo che fa bene all’anima quello dei Disguido, novanta minuti che obbligano a gettar via quella maschera seriosa e impegnata che la vita impone quotidianamente, per tuffarsi in una girandola di balocchi, un vortice divertito di meraviglia e stupore.

Isabella e Guido Marini, compagni sul palco e nella vita, con “IO: Illusion Opera”, in scena al Teatro Vittoria lo scorso 22 e 23 novembre, hanno realizzato uno spettacolo che consacra il meglio dei loro dieci anni di collaborazione, anni che li hanno fatti conoscere in giro per il mondo e che hanno fruttato numerosi riconoscimenti, tra i quali il prestigioso Mandrake D’or (l’Oscar della magia) in Francia.

“Rumori fuori scena”: al Vittoria è sempre un trionfo

Titolo: RUMORI FUORI SCENA
Di Michael Frayn
con Viviana Toniolo, Annalisa Di Nola, Stefano Messina, Roberto Della Casa, Carlo Lizzani, Elisa D’Eusanio, Claudia Crisafio, Marco Simeoli, Sebastiano Colla
Regia di Attilio Corsini
Al Teatro Vittoria di Roma dal 5 al 17 novembre 2013

Voto: 8 su 10

Trent’anni di repliche di questo spettacolo la dicono lunga. Era valida, e lo è davvero tuttora, la regia del compianto Attilio Corsini. Era valido, e sempre lo sarà, il magnifico testo di Frayn. Era seria e onesta la Compagnia Stabile Attori e Tecnici del Teatro Vittoria, e dimostra sempre di esserlo. Un sonoro “Bravi” dunque a tutti, per aver saputo inscenare una bomba ad orologeria, ormai perla del teatro internazionale: “Rumori fuori scena” rimane una commedia difficilissima da far funzionare, una prova impegnativa se la si vuole superare.

“La tela del ragno” di Agatha Christie, il piacere della rappresentazione

La tela del ragno di Agatha Christie, traduzione di Edoardo Erba, regia di Stefano Messina, con Viviana Toniolo, Annalisa Dinola, Stefano Messina, Carlo Lizzani, Roberto Della Casa, Andrea Lolli, Claudia Crisafio, Elisa Dieusanio, Sebastiano Colla, Luca Marianelli e per la prima volta sulle scene Kataklò, scene di Alessandro Chiti, costumi di Isabella Rizza, musiche di Pino Cangiatosi, luci di Emiliano Baldini. In scena al teatro Vittoria di Roma dal 5 al 24 marzo 2013.

Voto D’Errico: 8 su 10

Voto Ozza: 7½ su 10

Come fu nella scorsa stagione con Trappola per topi, anche quest’anno la Compagnia Attori & Tecnici del Teatro Vittoria porta a segno una riduzione squisita di una commedia delle celebre giallista britannica Agatha Christie. In La tela del ragno, scritto nel 1954 per l’attrice Margaret Lockwood, le consuete (oseremmo dire, diaboliche) capacità narrative della regina del brivido, in grado di costruire un inestricabile mistery ad orologeria, sono ancora una volta messe al servizio di un vorticoso gioco delle parti, dove dilaga un sense of humour di sottile genialità.