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“Pina Bausch a Roma”, un documentario di Graziano Graziani, la recensione

PINA BAUSCH A ROMA

Un film documentario di Graziano Graziani
da un’idea di Simone Bruscia
e Andrés Neumann
musiche Mammooth

Voto: 7 su 10

Il Teatro Argentina è pieno, sullo schermo che occupa il palcoscenico è proiettata una fotografia in bianco e nero che ritrae Pina Bausch in primo piano, l’immancabile sigaretta tra le mani; accanto al suo viso è riportato un suo pensiero che recita: “Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti, ma ci sono anche dei momenti in cui si rimane senza parole, completamente perduti e disorientati, non si sa più cosa fare. A questo punto comincia la danza”.

“Emilia”, uno spettacolo scritto e diretto da Claudio Tolcachir, la recensione

EMILIA
scritto e diretto da Claudio Tolcachir

traduzione Cecilia Ligorio
con Giulia Lazzarini, Sergio Romano, Pia Lanciotti, Josafat Vagni, Paolo Mazzarelli
scene Paola Castrignanò
costumi Gianluca Sbicca
luci Luigi Biondi
regista collaboratrice Cecilia Ligorio
Produzione Teatro di Roma

In scena al Teatro Argentina di Roma fino al 23 aprile 2017

Voto: 5 su 10

Veder recitare sul palco una grande attrice come Giulia Lazzarini è un regalo, e un incanto, inestimabile. La accompagnano, in questo doloroso viaggio all’interno di una memoria familiare, altri quattro interpreti eccelsi come Sergio Romano, Pia Lanciotti, Josafat Vagni e Paolo Mazzarelli. L’occasione è lo spettacolo Emilia, scritto e diretto da Claudio Tolcachir, ora in cartellone al Teatro Argentina di Roma. Nonostante la prova recitativa assolutamente rimarchevole, però, il testo e la sua messa in scena destano più di qualche perplessità.

“Ragazzi di vita”, Pasolini in scena secondo Popolizio e Trevi, la recensione

RAGAZZI DI VITA

di Pier Paolo Pasolini

drammaturgia Emanuele Trevi
regia Massimo Popolizio

con Lino Guanciale
e Sonia Barbadoro, Giampiero Cicciò, Roberta Crivelli, Flavio Francucci, Francesco Giordano, Lorenzo Grilli, Michele Lisi, Pietro Masotti, Paolo Minnielli, Alberto Onofrietti, Lorenzo Parrotto, Cristina Pelliccia, Silvia Pernarella, Elena Polic Greco, Francesco Santagada, Stefano Scialanga, Josafat Vagni, Andrea Volpetti

scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
luci Luigi Biondi
canto Francesca Della Monica
video Luca Brinchi e Daniele Spanò
assistente alla regia Giacomo Bisordi

una produzione Teatro di Roma

in scena al Teatro Argentina di Roma fino al 20 novembre

Voto: 7 su 10

Ragazzi di vita di Pasolini, nella versione drammaturgica di Emanuele Trevi e registica di Massimo Popolizio, arriva dopo la lunga partecipazione del primo al progetto “Petrolio” di Mario Martone e in seguito alle letture pasoliniane realizzate per RadioTre del secondo. Era necessario, infatti, essere bene a conoscenza della materia per non correre il rischio di esserne travolti. La passione appare evidente in questo bell’allestimento del Teatro di Roma dell’omonimo romanzo scandalo arrivato alle stampe nel 1955, che con la sua forma prosastica modernissima e del tutto innovativa, mischiava con estrema poeticità differenti formule narrative, tutte unite tramite la lingua romanesca della periferia capitolina.

“Il Don Giovanni”, Filippo Timi-rockstar in una farsa senza sostanza

IL DON GIOVANNI
Vivere è un abuso, mai un diritto

uno spettacolo di e con Filippo Timi
e con Lucia Mascino, Marina Rocco, Elena Lietti, Umberto Petranca, Alexandre Styker, Matteo De Blasio, Fulvio Accogli, Roberto Laureri
regia e scena Filippo Timi
luci Gigi Saccamandi
costumi Fabio Zambernardi
in collaborazione con Lawrence Steele
regista assistente Fabio Cherstich
produzione Teatro Franco Parenti / Teatro Stabile dell’Umbria

in scena al Teatro Argentina di Roma fino al 15 marzo

Voto: 6½ su 10

Il troppo stroppia, dicevano i saggi. Ma la cosa non sembra aver troppo condizionato Filippo Timi per questa sua riscrittura del Don Giovanni, adottato come nuovo mito di massa contemporaneo, che nulla ha a che vedere né col libercolo di Lorenzo Da Ponte, né con Moliere e né con Mozart. Piuttosto, è un figlio perfetto della cultura trash e commerciale del berlusconismo, che si adegua di conseguenza a una realtà da consumare avidamente prima della fine delle trasmissioni.